A Ferragosto cercasi cugini di campagna malati, operatori ecologici, opposizione vera e chi ha affossato la Banca di Arezzo
Mentre il Vostro sta diteggiando sulla tastiera, gli operatori ecologici di Sei Toscana stanno effettuando spazzatura e ripulitura straordinaria come promesso dal presidente Masi, con tanto di scuse ai sindaci che minacciano ritorsioni di ogni genere: smetto di pagare, denuncio, cambio gestore. Arezzo, Cortona, Foiano, Marciano e Monte San Savino sono i comuni interessati al lavoro extra (extra, non Estra) di questo week end. E gli altri? Tutto normale? Tutto risolto? A Castiglion Fiorentino, per esempio, da dove il sindaco è stato tra coloro che hanno tuonato con maggior forza. Nel paese del Cassero, si narra invaso da turisti e viaggiatori, l’emergenza rifiuti è risolta? O non era così grave come lamentato? In ogni caso: Estra è alla finestra, i continui scivoloni di SEI puntellano l’idea del ribaltone sui rifiuti e sono sempre di più gli amministratori locali che, capitanati dal Sindaco di Arezzo Ginellli, affiderebbero volentieri questo delicato settore all’azienda presieduta da Francesco Macrì, che gode di “sentiment positivo trasversale”.
Su questa e altre conseguenze del Milleproroghe/dignità, promette battaglia l’On. D’Ettore, “Forza Italia è pronta ad agire in Parlamento”, ormai conscio del fatto che il vero competitor non è più la sinistra, ma la Lega, che continua la sua operazione di smarcamento (vedi Abruzzo).
Ad Arezzo l’ultimo consiglio comunale ha dimostrato che la maggioranza è coesa: Nisini si è riconfermata nel doppio ruolo di assessore/senatrice, il Sindaco Ghinelli ha confermato l’assessore Nisini, la Lega ha riconfermato Nisini. Alla fine, il Pd ha confermato la Nisini, con un autogol da manuale, chiedendone le dimissioni perché ha votato in Senato come i Senatori del Pd. L’assessore proveniente dal nord, capitata nel senese e catapultata ad Arezzo e poi a Roma dalla politica, ha avuto gioco facile nello spiegare che il voto favorevole all’emendamento al “Milleproroghe” in Senato, che taglia ad Arezzo 17 milioni di euro, era “atto dovuto” (con tanto di sentenza della Corte Costituzionale, la 74 del 2018). “È stata un’operazione spot pre elettorale del Pd”, dice in sostanza la leghista, ti prometto soldi che non posso spendere. L’amico Scanzi scriverebbe “agile, in scioltezza”. Gliela rubo. Pd protagonista assoluto: la Nisini non solo resta al suo posto, anzi, ai suoi posti, ma alcuni azzardano a pensare al suo doppio ruolo come ad un “valore aggiunto” per la città. Vedremo, l’autunno è vicino.
Ghinelli passerà il Ferragosto a domandarsi come chiedere il conto a quel funzionario, segretario generale della Presidenza del Consiglio ai tempi lontani del Governo Renzi-Gentiloni, che sottoscrisse la convenzione: la deve pagare. I ragazzi del Pd invece lo trascorreranno “pinne, fucili ed occhiali”, come recitava Vianello, in riva al mare, a riflettere su quanto sia difficile il mestiere dell’amministratore pubblico e ancor più quello dell’oppositore. Pd da dimissionare. In esclusiva, vi proponiamo l’immagine dei nostri al mare.
A proposito del Sindaco, affianca spesso l’assessore Tanti nelle battaglie sulla sanità: le fughe da Arezzo di medici del calibro di Bracardi e Valeri dimostrano che il “sistema sanitario toscano è in piena crisi d’identità, di prospettiva e privo di disegno politico”, mentre non si segnalano prese di posizione ufficiali sulla questione “vaccini”. Se non fosse per la delicatezza del tema, verrebbe da ridere a pensare all’obbligo flessibile, contenuto in un disegno di legge Lega – M5s presentato lo scorso 7 agosto in Senato per superare il decreto Lorenzin del 2017. A peggiorare la situazione, il fatto che il dl della Grillo sarà alla Camera l’11 settembre e le nuove regole arriveranno ad anno scolastico in corso in gran parte d’Italia. Autorevole, si è alzata la voce del Dott. Pasquale Macrì. Sintetizzo la sua posizione in stretto aretino: “ma de che se ragiona?”. Macrì, che fa parte del board nazionale calendario vaccinale per la vita, da uomo di scienza, ingegno e cultura, si dichiara peraltro “Contrario ad ogni forma di obbligo in ambito sanitario, ma la legge Lorenzin funzionava e le nuove regole sono un disastro”. Senza mezzi termini. Ad Arezzo i genitori faranno come la Taverna? Porteranno i figli dai cugini malati per immunizzarli? Nel Medioevo avrebbero saputo fare di meglio.
Altro tema cogente del ferragosto aretino: Consob sapeva che Banca Etruria era malata grave fin dal 2013. La Giorgianni sapeva che Consob sapeva e sapeva che sarebbero state annullate le multe agli amministratori della Banca. Lo sapeva anche Maria Elena Boschi, che infatti è in vacanza in Maremma con le amiche e tira un sospiro di sollievo per la vittoria di Laterina/Pergine e per il papà.
Passate un buon Ferragosto e buone vacanze, amiche ed amici di Ar24, ovunque voi siate. Dopo le vacanze ci sarà da divertirsi e non solo perchè c’è il Saracino.