Arezzo, tre infortuni mortali sul lavoro da inizio anno. Calo complessivo degli incidenti, la provincia in zona bianca
Ad ottobre 2024, la Toscana si conferma in zona bianca per l’incidenza di mortalità sul lavoro, con un valore di 20,9 decessi per milione di occupati, inferiore alla media nazionale di 27,9. Tuttavia, l’incidente mortale presso il deposito ENI di Calenzano (FI) ci ricorda quanto sia necessario mantenere alta l’attenzione. La provincia di Arezzo contribuisce positivamente al quadro regionale, presentando un’incidenza stabile di 19,6, sotto la media regionale e una riduzione del 25% degli infortuni totali rispetto allo stesso periodo del 2023. I dati sono contenuti nel rapporto Vega Engineering.
Dati provinciali: Arezzo tra le migliori della regione
Arezzo ha registrato 3 infortuni mortali tra gennaio e ottobre 2024, lo stesso numero del 2023, ma mostra un calo complessivo degli infortuni, segno di una maggiore attenzione alla prevenzione. La provincia si colloca in zona bianca, a differenza di altre realtà toscane come Siena e Lucca, che rientrano nella zona arancione con incidenze più alte rispettivamente di 33,8 e 30,6.
Il contesto produttivo
La provincia di Arezzo, caratterizzata da una forte presenza di imprese manifatturiere e orafe, non è immune ai rischi legati al lavoro. A livello regionale, il settore manifatturiero si conferma quello più colpito, con 4.258 denunce di infortunio. La stabilità dei dati ad Arezzo dimostra, però, un impegno nella prevenzione e nella formazione, fondamentali per mantenere basso il rischio.
Un confronto con il resto della Toscana
La zona bianca, quella in cui si trova la Toscana, è la zona che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. A fine ottobre 2024, il rischio di infortunio mortale in regione (20,9 morti per milione di occupati) risulta inferiore a quello medio nazionale (27,9). In generale, la Toscana vede un aumento del 26% degli infortuni totali rispetto al 2023, con una crescita più significativa nelle province di Firenze e Lucca.
Siena e Lucca si trovano in zona arancione con indici rispettivamente pari a 33,8 e 30,6. Firenze, Massa-Carrara, Pisa in zona gialla con indice di incidenza pari a 26,7, 25,4, 21,6. Grosseto, Arezzo, Prato, Livorno, sono in zona bianca con un’incidenza di mortalità rispettivamente pari a 20,3, 19,6, 8,1 e 7,4. Grosseto, che nel 2023 non aveva registrato infortuni mortali, raggiunge 3 casi nel 2024.
Livorno e Pistoia si mantengono tra le province più virtuose, con incidenze stabili rispettivamente a 7,4 e 0. A Pistoia da gennaio ad ottobre 2024 non si sono verificati infortuni mortali.
Azioni per il futuro
L’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega sottolinea l’importanza di applicare scrupolosamente le misure di sicurezza e aumentare la formazione per contrastare il fenomeno. Ing. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio, ha dichiarato: “Non possiamo abbassare la guardia. La riduzione degli infortuni deve essere un obiettivo quotidiano”. A questo si aggiunge la necessità di un maggiore coordinamento tra istituzioni e imprese per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Arezzo si dimostra un esempio positivo per il resto della Toscana, ma il lavoro da fare per eliminare completamente il rischio resta ancora lungo.