Capitale della Cultura 2022, Arezzo fuori dai giochi

Lo ha deciso la giuria, composta da Stefano Baia Curioni, Salvatore Adduce, Francesca Cappelletti, Roberto Livraghi, Cristina Loglio, Franco Iseppi e Giuseppe Piperata. Parma, va ricordato, è la Capitale italiana della cultura 2020, prorogata al 2021 come disposto dal Dl Rilancio, che ha inoltre stabilito che la procedura di selezione per l’anno 2021, in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, si intende riferita all’anno 2022. Il Dl Rilancio ha anche proclamato, in segno di solidarietà, Bergamo e Brescia Capitali italiane della Cultura per il 2023. 

L’amarezza del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli: “Mi dispiace e chiederò il perché dell’esclusione di Arezzo”. Volterra sarà quindi l’unica città della Toscana a continuare a concorrere per il titolo di Capitale italiana della cultura 2022. La notizia è arrivata con lettera dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Il presidente della Regione Eugenio Giani, che ha scelto di tenere tra le sue deleghe quella alla cultura, dichiara al riguardo: “Mi associo alla soddisfazione di tutta la Toscana per questo risultato, Volterra in questa competizione è il baluardo dell’intera Regione. La capitale dell’Etruria ha tenuto il passo dimostrando una grande vitalità culturale e oggi diviene l’espressione di un intero territorio, che grazie al percorso di candidatura può manifestarsi al meglio attraverso una città che diventa essa stessa il simbolo della cultura”. “Provo gioia e orgoglio – gli fa eco l’assessora regionale all’Istruzione, formazione professionale, università e ricerca, lavoro, Alessandra Nardini – per questa notizia. Congratulazioni all’Amministrazione di Volterra, in particolare al sindaco Giacomo Santi e all’assessore alla cultura Dario Danti, nonché a tutte le realtà che hanno contribuito al raggiungimento di questo primo risultato con un impegno intenso e generoso. Adesso avanti, uniti, per arrivare a un obiettivo che, soprattutto dopo una fase difficile come quella che stiamo vivendo, rappresenterebbe una grande occasione per il comparto culturale e per il territorio della meravigliosa Volterra, della provincia di Pisa e di tutta la Toscana“.

Quello di Capitale Italiana della Cultura è un titolo della durata di un anno istituito nel 2014 con la legge Art Bonus da Dario Franceschini, oggi come all’epoca ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. La città che lo vince potrà contare su un budget di un milione di euro per attuare il programma che ha presentato. Le dieci città finaliste dovranno presentare i propri dossier alla Giuria in un’audizione pubblica, della durata di massimo un’ora, composta, per metà, dalla presentazione del progetto e, per l’altra metà, da una successiva sessione di domande. Gli incontri si terranno, compatibilmente con le misure di contenimento adottate dal Governo per la situazione epidemiologica in atto, presso il Collegio Romano, sede centrale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, nei giorni 14 e 15 gennaio 2021, secondo il calendario e le modalità che verranno rese note a seguire. Sarà compito della Giuria raccomandare al Ministro dei Beni Culturali Franceschini il progetto di candidatura più idoneo alla designazione della città Capitale italiana della cultura per l’anno 2022 entro il 18 gennaio 2021, al fine dell’attribuzione del titolo da parte del Consiglio dei ministri. 

La comunicazione del Mibact

Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, guidato dal Ministro Dario Franceschini, comunica che la Giuria per la selezione della città «Capitale italiana della cultura» 2022, presieduta dal prof. Stefano Baia Curioni, dopo aver esaminato le ventotto candidature pervenute, ha selezionato i dieci progetti finalisti, così come previsto dal bando.
Entrano, dunque, nella shortlist delle città che parteciperanno alla fase finale della procedura di selezione i seguenti Comuni e Città metropolitane, con i relativi dossier

1.    Ancona, Ancona. La cultura tra l’altro;
2.    Bari, Bari 2022 Capitale italiana della cultura;
3.    Cerveteri (Roma), Cerveteri 2022. Alle origini del futuro;
4.    L’Aquila, AQ2022, La cultura lascia il segno;
5.    Pieve di Soligo (Treviso), Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana;
6.    Procida (Napoli), Procida – La cultura non Isola;
7.    Taranto, Taranto e Grecia Salentina. Capitale italiana della cultura 2022. La cultura cambia il clima;
8.    Trapani, Capitale italiana delle culture euro¬mediterranee. Trapani crocevia di popoli e culture, approdi e policromie. Arte e cultura, vento di rigenerazione;
9.    Verbania (Verbano-Cusio-Ossola), La cultura riflette. Verbania, Lago Maggiore;
10.   Volterra (Pisa), Volterra. Rigenerazione umana.

Le dieci città finaliste dovranno presentare i propri dossier alla Giuria in un’audizione pubblica, della durata di massimo un’ora, composta, per metà, dalla presentazione del progetto e, per l’altra metà, da una successiva sessione di domande. Gli incontri si terranno, compatibilmente con le misure di contenimento adottate dal Governo per la situazione epidemiologica in atto, presso il Collegio Romano, sede centrale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, nei giorni 14 e 15 gennaio 2021, secondo il calendario e le modalità che verranno rese note a seguire.
Sarà compito della Giuria raccomandare al Ministro Franceschini il progetto di candidatura più idoneo alla designazione della città «Capitale italiana della cultura» per l’anno 2022 entro il 18 gennaio 2021, al fine dell’attribuzione del titolo da parte del Consiglio dei ministri.

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