Capitale italiana cultura, Valdichiana senese avanti, bocciato dossier Valtiberina
Parteciperanno, dunque, alla fase finale della selezione i seguenti Comuni e Unioni di Comuni, con i relativi dossier:
1. Agnone (Isernia): “Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al centro”
2. Alba (Cuneo): “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”
3. Gaeta (Latina): “Blu, il Clima della Cultura”
4. L’Aquila: “L’Aquila Città Multiverso”
5. Latina: “Latina bonum facere”
6. Lucera (Foggia): “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”
7. Maratea (Potenza): “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”
8. Rimini: “Vieni oltre. Il futuro qui e ora”
9. Treviso: “I Sensi della Cultura”
10. Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena): “Valdichiana 2026, seme d’Italia”
Le finaliste verranno convocate nei giorni 4 e 5 marzo 2024 per le audizioni pubbliche. Sarà l’occasione per ogni candidata di illustrare nel dettaglio il proprio progetto agli esperti che dovranno valutarli. Per ciascun dossier le audizioni avranno una durata di massimo 60 minuti, di cui 30 per la presentazione del progetto e 30 per una sessione di domande effettuate dalla Giuria.
La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 29 marzo 2024. La città vincitrice sarà assegnataria di un contributo finanziario di un milione di euro per concretizzare gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura. Questo finanziamento sostanziale permetterà di tradurre le idee in azioni concrete, dando vita a un programma annuale per esporre la ricchezza culturale e le prospettive di sviluppo della vincitrice.
La Valdichiana senese
Per far diventare Capitale italiana della cultura 2026 la Valdichiana Senese, si sono alleati in task force 10 Comuni, presentando insieme il dossier al ministero e superando il campanilismo che è il sale della tenuta civica toscana. Sono mobilitati i territori comunali di Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, Pienza, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena e Trequanda, tutti della provincia di Siena.
Capitale cultura, Giani: “Se Valdichiana Senese vincerà da Regione un milione di euro”
“Tra le numerose città toscane che avevano presentato la candidatura, nella rosa delle dieci città finaliste tra cui sarà scelta la capitale della cultura 2026 una sola realtà toscana è rientrata nella rosa: è la Valdichiana senese, la terra degli etruschi, terra che rinnova la sua offerta culturale con la scoperta delle statue a San Casciano dei Bagni che rappresentano la scoperta del secolo”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani commentando la notizia dei finalisti. Giani ha poi parlato di una “terra che riesce a intrecciare la bellezza delle natura della Valdichiana con una grande presenza artistica e capacità di animazione sul piano culturale”.
“Con orgoglio sosteniamo la Valdichiana Senese quale candidata a capitale italiana della cultura 2026. Il fatto che per la prima volta una Unione dei Comuni sia stata inserita nella rosa dei dieci progetti finalisti che saranno valutati a marzo prossimo, quando arriverà il verdetto, ci dà energia nell’appoggiare questa candidatura con piena convinzione”.
Così il presidente della Regione Eugenio Giani all’indomani della notizia che la Valdichiana Senese è tra i finalisti per diventare Capitale italiana della cultura 2026.
“Sarà un piacere e un onore per noi, e ci impegneremo a valorizzare ancora di più l’eccezionale scoperta archeologica delle 24 sculture di bronzo di epoca etrusco-romana rinvenute a San Casciano dei Bagni, comune che fa parte dei 10 dell’Unione dei Comuni interessata alla candidatura”.
“Nel complesso – prosegue Giani – questa candidatura è valida per tanti motivi. Primo fra tutti, che la Valdichiana rappresenta un territorio capace di coniugare passato e presente, unico per storia, cultura, tradizione e bellezza, che ripropone nel contempo tutti i volti della toscanità con i suoi borghi di pregio e una filiera di eccellenze agroalimentari. Se la Valdichiana Senese risulterà vincitrice e diventerà capitale italiana della cultura 2026, la Regione contribuirà con un milione di euro per il programma 2026 per dare una spinta ulteriore agli obiettivi definiti nel progetto di candidatura e illustrare e divulgare al meglio la ricchezza culturale e le prospettive di sviluppo di questo straordinario territorio”.
Amarezza per il mancato ingresso della Valtiberina fra le dieci finaliste al titolo di capitale italiana della cultura 2026
Sassolini, Presidente CNA Valtiberina: “La consapevolezza di aver avviato una nuova metodologia operativa e di poter “sognare” se il territorio si dimostrerà ancora unito”.
“Inutile nasconderlo: il dispiacere è tanto, ci siamo rimasti tutti male davanti a una grande opportunità che ci eravamo costruiti. Non pretendevamo di essere i vincitori, ma entrare nelle dieci realtà finaliste era possibile, perché avevamo le carte in piena regola”. Così Livio Sassolini, presidente di Cna Valtiberina, commenta il mancato ingresso dell’Alta Valle del Tevere tosco-umbra nella “top ten” delle candidate al titolo di capitale italiana della cultura 2026.
Ma dall’imprenditore di Anghiari arriva adesso un invito importante: “Mettiamo da parte l’amarezza e iniziamo intanto a essere grati a Luca Ricci, il coordinatore del progetto, che in breve tempo ha messo insieme la candidatura con attori di qualità. Poi, pensiamo a ciò che comunque rimane di questa bella esperienza, al lavoro proficuo che è stato portato avanti e al percorso virtuoso compiuto dalle due parti di un comprensorio che per la prima volta è stato unito e che in forma unitaria e coesa si è posto al di fuori del territorio. Il progetto chiamato “Il Cantico delle Culture” ha dimostrato come si possa sognare in grande se siamo un grande gruppo: sono stati coinvolti istituzioni, associazioni, mondo imprenditoriale e comuni cittadini; abbiamo avviato anche percorsi comunicativi condivisi, per cui vi sono tanti elementi dai quali prendere spunto di concetti “macro” e “micro” che sono in grado di portare a una visione più bella e più competitiva per tutto ciò che un domani potrà servire”.
La conclusione del presidente Sassolini è pertanto scontata:
“Non gettiamo alle ortiche il lavoro portato avanti e il metodo adoperato; anzi, proprio perché abbiamo adottato una nuova metodologia, ora dobbiamo stare più uniti che mai: c’è un grande progetto comune al quale risponde la vallata e il bello è che non ripartiamo da zero, perché la fase di rodaggio è già avvenuta e vi sono alle porte grandi prospettive che riescono a racchiudere un’intera comunità”.
Nelle foto: due sculture in bronzo rinvenute a San Casciano dei Bagni. La Valdichiana Senese vista da Trequanda. Sassolini, Presidente CNA Valtiberina