Covid, in Toscana l’incidenza maggiore di tutto il Paese. Da lunedì scatta la zona gialla
Toscana zona gialla
Il presidente Eugenio Giani lo aveva anticipato, ammettendo a Rai Radio 1: “Quando passi dai 1.000 contagi di venti giorni fa ai 18.000 di ieri la zona gialla è un processo che appare inevitabile“. Così sarà da lunedì 10 gennaio: la Toscana tornerà in zona gialla. Nella nostra regione questa settimana si sono registrati i valori più alti dell’incidenza di casi Covid: 2680 casi per 100mila abitanti, mentre il valore a livello nazionale è pari a 1669 casi per 100mila abitanti. Il record emerge dal monitoraggio Iss-ministero della Salute all’esame della cabina di regia. Quello toscano è 10 volte superiore al limite che un anno fa era sufficiente per finire in zona rossa (250) ed è anche il più alto d’Italia.
I non vaccinati sono l’84% dei ricoverati nelle terapie intensive della Toscana e il 70% di quelli nelle corsie ordinarie. Vale a dire 82 dei 98 pazienti in terapia intensiva e 632 dei 903 in corsia ordinaria. La fascia d’età con la più alta incidenza di contagi è quella degli over 50, col 17,2% del totale.
Così il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze per il passaggio da lunedì prossimo dalla zona bianca alla zona gialla delle regioni Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e Valle d’Aosta.
Il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo: “I tassi di occupazione dei ricoveri in area medica e delle terapie intensive hanno superato le soglie del 15% e del 10%, oggi siamo al 19% e al 18,9%, soprattutto a causa dell’alta incidenza dei non vaccinati tra i ricoverati“, sottolinea Mazzeo.
La principale differenza tra la zona bianca e la zona gialla, evidenzia il presidente del Consiglio regionale “sta nel fatto che servirà il green pass rafforzato per consumare anche al banco o all’aperto, ma è un segnale che ci indica che bisogna rispettare le regole ed essere prudenti. Non mi stancherò mai di ripeterlo: la vaccinazione è l’arma più efficace per battere il virus e renderlo meno pericoloso in caso di contagio. E a chi ancora è scettico o rifiuta l’idea del vaccino, chiedo di leggere uno dei tanti appelli di no vax pentiti dopo essere finiti in terapia intensiva. Il vaccino protegge e salva la vita a noi stessi e alle persone a cui vogliamo bene“.
Cosa cambia in zona gialla
Obbligo mascherina all’aperto
La mascherina all’aperto è già obbligatoria da qualche giorno, per ordine ministeriale, anche all’aperto e anche in zona bianca. Sui mezzi di trasporto anche locale, inoltre, serve la Ffp2.
Spostamenti
Resterà possibile spostarsi in altri comuni, sia dentro sia fuori dalla propria Regione. Dal 10 gennaio, però, è obbligatorio il Green pass ‘super’ se si usano i mezzi pubblici anche locali, compresi aerei, treni, bus e tutti collegamenti tra regioni diverse, anche se gialle. Inoltre, è obbligatorio l’uso delle mascherine Ffp2.
Attività ed eventi culturali
In zona gialla è possibile andare a teatro, al cinema, a concerti all’aperto e al chiuso purché si abbia il Green pass ‘rafforzato‘. Dal 10 gennaio, poi, sarà necessario il super green pass anche per mostre e musei.
Bar e ristoranti
Aperti, senza limiti di orario, bar e ristoranti. Va sempre ricordato che ora è necessario esibire il Super green pass anche per le consumazioni al bancone dei bar.
Discoteche
Discoteche e sale da ballo restano chiuse per decisione governativa almeno fino al 31 gennaio.
Palestre e piscine
Dal 10 gennaio servirà il green pass rafforzato (ossia quello riservato a chi è vaccinato o guarito dal covid) per accedere a palestre, piscine, centri benessere e luoghi dove si svolgono sport di squadra.
Hotel, terme e centri benessere
Anche in questo caso, non sarà la zona gialla a cambiare le carte in tavola. Dal 10 gennaio e fino alla fine dello stato di emergenza fissato al 31 marzo, infatti, scatta l’obbligo di green pass rafforzato anche per accedere a hotel e strutture ricettive, terme e ai centri benessere sia al chiuso sia all’aperto. Fino al 10, invece, è sufficiente essere in possesso di un green pass base, ossia quello rilasciato con un tampone (antigenico o molecolare) negativo. Il super green pass sarà necessario, sempre da lunedì 10, per parchi tematici e di divertimento, sale gioco bingo, scommesse, casinò.
Negozi, estetiche e parrucchieri
In zona gialla si può continuare ad andare nei negozi e nei centri commerciali che non subiranno restrizioni sugli orari di apertura. Ma attenzione: da giovedì 20 gennaio per accedere in tutti i negozi che svolgono servizi alla persona (come parrucchieri, barbieri, estetisti) occorrerà il green pass base.
Ulteriore limitazione da martedì 1 febbraio: anche in questo caso servirà il certificato verde riservato a guariti e vaccinati per accedere a uffici pubblici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali. Per questo ultimo caso, però, verranno pubblicati ulteriori chiarimenti: il nodo sono i centri commerciali. Farmacie, alimentari ed edicole, comunque, resteranno sempre accessibili a tutti.
In Italia
In generale, salgono ancora l’indice di trasmissibilità Rt e l’incidenza dei casi Covid in tutta Italia: l’incidenza riferita a ieri 6 gennaio è infatti pari a 1669 casi su 100mila abitanti e raddoppia rispetto al valore di 783 della scorsa settimana. L’Rt sale invece a 1,43 dal valore di 1,18 della settimana precedente. Sale anche il tasso di occupazione in terapia intensiva, che questa settimana è al 15,4% contro il 12,9% (rilevazione al 30 dicembre) della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 21,6% rispetto al 17,1% (rilevazione al 30 dicembre).
Le 4 in giallo da lunedì, si aggiungono alle 11 regioni già in giallo, ossia Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, PA Bolzano, PA Trento, Piemonte, Sicilia e Veneto. Sfiora la zona arancione la Liguria, che è oltre il parametro del 30% di ricoveri ordinari (al 34,2%) ma subito sotto quello del 20% per le intensive (al 19,5%). A rischio per la prossima settimana anche Piemonte (con le intensive oltre soglia al 21,7% e i ricoveri sotto al 26%) e le Marche (23,9% e 24,1%). Quanto all’incidenza, il valore più alto si registra in Toscana, ben 2.680 casi per centomila abitanti, seguita da Lombardia (2.578), Val d’Aosta (2.255), Umbria (2.235) e Emilia Romagna (2.153).
E’ in forte aumento il numero di nuovi casi Covid-19 non associati a catene di trasmissione (309.903 contro 124.707 della settimana precedente) ed è in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (50% contro 48%). Aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (34% contro 31%).
Il presidente dell’istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, rileva “una fortissima circolazione del virus in tutte le regioni tranne a Bolzano“. La crescita dei casi covid riguarda “soprattutto la fascia d’età 20-29 anni, seguita da quella 10-19 e 30-39, ma cominciano ad essere coinvolte anche le fasce d’età più avanzate e questo è un elemento su cui occorre particolare precauzione“. “C’è stato invece un rallentamento della crescita della curva tra 5 e 11 anni – spiega Brusaferro – ma c’è comunque necessità di ricoveri anche per gli under 19“. Pur se procede “positivamente” la campagna di richiamo dei vaccini “vediamo che la variante Omicron, che sta diventando prevalente anche nel nostro Paese, infetta anche le persone vaccinate“.