Elezioni, Giorgianni in campo
Per dissipare le ultime incertezze sulle candidature alle prossime elezioni politiche, il centrodestra aretino è tornato a riunirsi sabato scorso. All’incontro hanno preso parte tutte le componenti, tra cui la vice sindaco Lucia Tanti, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri, il commissario provinciale della Lega Matteo Grassi ed esponenti provinciali di Forza Italia. Riflessione complessiva sul nome del candidato in un clima sereno: paiono ampiamente superate fibrillazioni e polemiche dei mesi scorsi, “nella consapevolezza – è il mantra interno al centrodestra – che lo schieramento che si appresta a governare il Paese, deve dimostrare senso di responsabilità e compattezza“. Verificate alcune disponibilità, pare certo che sia stato escluso dalla rosa dei papabili il nome di Stefano Mugnai, deputato uscente e transitato a legislatura in corso, non senza tensioni interne, da Forza Italia a Coraggio Italia e infine a Vinciamo Italia. Tenuto conto che non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che il collegio uninominale della Camera, comprendente la provincia di Arezzo, Figline Valdarno e Reggello, sia in quota Fratelli d’Italia, resta caldo il nome di Francesco Macrì. All’ex presidente di Estra, potrebbe affiancarsi nel collegio bloccato plurinominale Letizia Giorgianni, presidente dell’Associazione Vittime del Salvabanche, già candidata alla Camera nel 2018, le cui quotazioni in sede romana sono in grande ascesa. Contattata, avrebbe già dato una disponibilità di massima a scendere in campo. Tutto nelle mani di Francesco Torselli, capogruppo in consiglio regionale e dell’On. Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell’organizzazione del partito, chiamati a dipanare la matassa con i vertici di FdI già nelle prossime ore. In questo risiko di incroci tra nazionale, regionale e locale, si insinua l’attuale vice sindaco di Arezzo Lucia Tanti, ritenuta figura “di mediazione e garanzia” che metterebbe tutti d’accordo. Pronta però ed in via prioritaria, in caso di condanna per abuso d’ufficio di Ghinelli nel processo Coingas/Estra e la conseguente sospensione del sindaco in base alla legge Severino, a subentrare all’attuale primo cittadino di Arezzo.