Gioco, partita, incontro. Vince il Natale di Arezzo
Possibile. I numeri parlano chiaro: in un solo fine settimana oltre 50 autobus hanno raggiunto Arezzo, centro storico preso letteralmente d’assalto, uno sciamare di migliaia e migliaia di visitatori, mercatini sold out, registratori di cassa di negozi, bar e ristoranti sottoposti a stress continuo per la gioia degli esercenti, esauriti gli alberghi e le strutture ricettive della città, tanto che molti hanno dovuto soggiornare fuori dai confini comunali. In base alle prime stime, si parla di un + 20% di presenze rispetto all’edizione pre pandemia, quella del 2019. Catiuscia Fei, vice direttrice della Confcommercio aretina, uno dei soggetti promotori della “Città del Natale” insieme alla Fondazione Arezzo InTour, evidenzia con soddisfazione “l’aumento della permanenza media “. Uno dei temi storici al centro di dibattiti e analisi: come fare per “trattenere” per più di una notte i turisti in città, in modo da far diventare più “stanziale” quel “mordi e fuggi” che ha sempre caratterizzato il movimento turistico aretino, relegandolo nei bassifondi delle classifiche regionali. Problema risolto, almeno in questo periodo: le comitive, le famiglie, programmano almeno l’intero weekend in terra aretina. Anche l’assessore al turismo Simone Chierici, gestore di tanta fortunata eredità, conferma “l’occupazione di posti letto prossima all’esaurimento, decine di pullman, visitatori dal centro sud Italia e anche dal nord“. Sarà “pop”, insomma, ma funziona, visto che si va spediti verso il milione di presenze. Rianima l’economia esausta in epoca pandemica, resuscita le attività, riaccende l’entusiasmo del piccolo imprenditore, occupa decine di operatori. A proposito, sarà bene che qualcuno si faccia carico di esibire i numeri precisi della “ricaduta” delle iniziative natalizie di Arezzo, che andrebbero ad avvalorare le impressioni ed eventualmente a raddrizzare strategie organizzative e di comunicazione. E una riflessione andrà fatta su questa Arezzo mangia tutto, se è vero che in un’area di decine e decine di chilometri, le iniziative di altri centri impallidiscono rispetto al Natale della città del Petrarca.