“La visione geniale”, il nuovo libro di Santino Gallorini su Leonardo da Vinci in Valdichiana
Il 2024 si chiude con l’uscita in libreria dell’interessantissima pubblicazione di Santino Gallorini “La visione geniale – Leonardo in Valdichiana, un progetto idraulico per Castiglion Fiorentino“, edito da Effigi. “In questo lavoro Santino Gallorini ha cercato di contestualizzare l’arrivo di Leonardo a Castiglion Fiorentino all’interno della storia del paese della Valdichiana“, scrive il prof. Ivo Biagianti, dell’Università di Siena, nella prefazione al libro. “Ha approfondito la significativa presenza, nell’ultimo quarto del XV secolo e nella prima metà del XVI, di influenti membri della famiglia Vitelli di Città di Castello a Castiglioni, una presenza che non fu soltanto legata al contesto storico, ma risultò determinante per l’arrivo del Genio di Vinci. L’autore ritiene infatti che furono proprio i Vitelli, e in particolare Vitellozzo Vitelli, a favorire il coinvolgimento del grande scienziato nel Paese del Cassero. Un’analisi accurata delle mappe leonardesche in cui compare Castiglioni ha permesso all’autore di identificare un chiaro progetto di Leonardo: convogliare l’acqua del fiume Cilone verso il Lago di Brolio – specchio lacustre importante per l’economia del territorio e della famiglia Vitelli – e bonificare l’area paludosa ai piedi di Montecchio. Questa interessante pubblicazione di Santino Gallorini consente di conoscere da vicino la lungimiranza del genio leonardesco e la straordinaria rilevanza, anche per la storia di Castiglion Fiorentino e della Valdichiana, di personaggi come Machiavelli, Cesare Borgia, Vitellozzo Vitelli e delle principali casate fiorentine”.
Negli stessi mesi in cui Machiavelli relazionava alla Repubblica fiorentina sulla ribellione delle comunità della Valdichiana (Del modo di trattare i popoli della Valdichiana ribellati, scritto probabilmente nel 1503), un altro acuto osservatore, Leonardo da Vinci, ne rappresentava il paesaggio nella celebre Mappa della Valdichiana a volo d’uccello, oggi conservata nel Castello di Windsor in Inghilterra, dove riposano i sovrani inglesi. I due geni fornivano con le loro ricognizioni ai governanti fiorentini gli strumenti per il governo della crisi politica apertasi nel confine orientale con le manovre del condottiero Cesare Borgia – il Duca Valentino, figlio del papa Alessandro VI Borgia – miranti alla creazione di una signoria personale ai confini fra lo stato della Chiesa e la Repubblica fiorentina.
Siamo nei primi anni del Cinquecento, anni turbolenti successivi alla condanna e al rogo di Fra Girolamo Savonarola. A Firenze le lotte tra le diverse fazioni, in particolare fra i “piagnoni” seguaci del frate e la coalizione degli altri schieramenti si stavano consumando in una crisi istituzionale che avrebbe provocato nelle aree periferiche turbolenze politiche, con rivolte locali e tentativi di usurpazione dall’esterno. Il genio di Leonardo da Vinci, appassionato allo studio del moto delle acque e del volo degli uccelli, in questi anni è impegnato come cartografo e ingegnere militare da Cesare Borgia, ed in particolare dal suo capitano di ventura Vitellozzo Vitelli, che in precedenza era stato esiliato insieme ai familiari da Città di Castello e si era trasferito a Castiglion Fiorentino, dove fra il giugno e il luglio del 1502 soggiornerà al suo seguito anche Leonardo, producendo una cartografia del territorio molto interessante, oggetto particolare di questo volume.
Il Genio da Vinci, con le sue rilevazioni “a volo d’uccello”, osservando il paesaggio dalle torri, dai campanili, dalle alture e dalle montagne, sembra in tutto convergere con quella massima anteposta dal Machiavelli nella dedica del Principe, dove scrive: “cosí come coloro che disegnono e’ paesi si pongano bassi nel piano a considerare la natura de’ monti e de’ luoghi alti, e per considerare quella de’ bassi si pongano alto sopra monti, similmente, a conoscere bene la natura de’ populi, bisogna essere principe, et a conoscere bene quella de’ principi, bisogna essere populare.” Ed in effetti anche Leonardo con le sue mappe forniva ai suoi committenti, Vitellozzo Vitelli, e indirettamente a Cesare Borgia, le carte topografiche nelle quali si ipotizzavano occupazioni di territori o scontri militari, oppure interventi idraulici per regolare il corso delle acque. In particolare le tre mappe leonardesche esaminate da Santino Gallorini in questo volume evidenziano le criticità idrauliche che affliggevano la piana a valle di Montecchio, ma soprattutto la conca della Valle di Chio, da secoli esposta ad allagamenti per la sua soggezione idraulica che non consentiva al Vingone e al Cilone di defluire nel Canale Maestro della Chiana, se non dopo un lungo e tortuoso percorso per superare le colline di Brolio.
L’occhio lungimirante di Leonardo studia un percorso alternativo per le acque dei rii castiglionesi (Vingone, Cilone e Bigurro), ipotizzando la realizzazione di una canalizzazione in grado di rifornire il lago di Brolio (sul quale vertevano forti interessi da parte della famiglia Vitelli), con le acque del Cilone, mentre anche quelle del Vingone e del Bigurro avrebbero dovuto essere canalizzate per il superamento delle colline di Brolio, ma i mezzi del tempo non ne consentivano agevolmente la realizzazione, che avrebbe richiesto lo scavo di un canale molto profondo o la realizzazione di una galleria sotterranea per il deflusso delle acque. Questa seconda ipotesi sarà realizzata solo negli anni Trenta del Novecento con la costruzione della galleria idraulica che attraversa la collina di Brolio e fa defluire le acque dei tre rii – attualmente riuniti – nel canale Maestro molto più a valle. Ci sono voluti quindi oltre 430 anni prima di realizzare l’ipotesi studiata da Leonardo ai primi del Cinquecento.
Dall’analisi attenta della varie mappe prodotte da Leonardo in riferimento a Castiglion Fiorentino e alla Valdichiana, Santino Gallorini, attraverso una lunga e coerente argomentazione – che è praticamente impossibile riassumere – giunge alla conclusione che “Leonardo – probabilmente su indicazione di Vitellozzo o dei suoi parenti residenti a Castiglioni e con terreni a La Lega, presso il Lago di Brolio – abbia studiato la separazione del Cilone dal Vingone e dal Bigurro e quindi progettato una sua canalizzazione verso il Lago di Brolio, tramite un alveo da scavare a est della via dei Locchi, sia per rifornire di acqua il suddetto specchio lacustre nel periodo estivo e sia per separare le acque di questo fiume dagli altri due corsi d’acqua diminuendo l’afflusso alle Chiane di Montecchio. La canalizzazione del Cilone avrebbe effettivamente dovuto attraversare un’area più alta di alcuni metri, da percorrere in una trincea” (p. 112).
In questo testo Gallorini ricostruisce e contestualizza gli studi di Leonardo sull’idrografia della Valdichiana, abbozzati nelle carte che ci ha lasciato con la rilevazione precisa dei luoghi, della topografia, delle distanze, dell’individuazione dei punti geodetici in cui avrebbe dovuto passare un ipotetico canale. Fra i beni attraversati da questo tracciato c’erano anche quelli di Vitellozzo Vitelli, comandante delle truppe mercenarie al servizio del pericoloso Valentino, che farà uccidere a tradimento lo stesso Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo e i loro complici, durante un banchetto di riconciliazione, organizzato dal Valentino a Senigallia alla fine del 1502. Questa vicenda è straordinariamente narrata dallo stesso Machiavelli nell’opuscolo Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini (1503). Il Segretario fiorentino, quanto mai attento alle vicende del Duca Valentino, al quale si ispira nella stesura del suo trattato De principatibus, era attivo in questi stessi anni nella diplomazia fiorentina e per questo fu inviato in missione presso il Valentino che incontrò ad Imola il 7 ottobre 1502, rimanendo con lui fino al compimento dell’assassinio dei congiurati a Senigallia.
Santino Gallorini è partito dall’analisi di una carta relativa alla Valdichiana, non quella celebre ed universalmente nota come carta di Windsor, ma una carta “minore”, trascurata fin qui dagli studiosi. Dai numeri segnati in quella mappa ha desunto che si trattasse di misure legate ai calcoli delle distanze di un progetto di un ipotetico canale relativo al tratto terminale dei rii castiglionesi ed ha contestualizzato il tutto in un quadro socio-politico del tempo, relativo alla comunità di Castiglion Aretino (all’epoca), descrivendoci anche le condizioni economiche degli abitanti, portando un contributo significativo alla conoscenza del paese e dell’opera meritoria svolta da Leonardo, con la preziosa cartografia che ci ha lasciato. Il volume spazia anche su numerosi altri temi, come i rapporti della famiglia Vitelli con il pittore Luca Signorelli, gli scontri tra Fiorentini e Senesi per il dominio sulle terre della Valdichiana, i possedimenti e gli acquisti fondiari della famiglia Vitelli e i loro rapporti con Firenze oltre che con la loro terra di origine, Città di Castello. Ricollegando insieme con abile maestria queste vicende e gli straordinari personaggi che ne sono i protagonisti è uscita questa interessante pubblicazione di Santino Gallorini che consente di conoscere da vicino la lungimiranza del genio leonardesco e la straordinaria rilevanza, anche per la storia di Castiglion Fiorentino e della Valdichiana, di personaggi come Machiavelli, Cesare Borgia, Vitellozzo Vitelli e delle principali casate fiorentine implicate nel governo della Repubblica del giglio, a cinquecentoventi anni di distanza da quegli eventi.
Ivo Biagianti
Università di Siena
L’autore, Santino Gallorini, risiede ad Arezzo.
Cultore di archeologia e storia locale, da molti anni si interessa particolarmente delle vicende del passato della Terra aretina.
Nel 1988 è stato nominato Socio dell’Accademia Petrarca di Arezzo, nel 1996 dell’Accademia Masoliniana di Panicale. Nel 1997 è stato fra i Soci Fondatori della Società Storica Aretina.
Collabora saltuariamente con alcune testate giornalistiche locali, tra queste, Arezzo24.
Ha pubblicato vari studi:
Viabilità antica della Valdichiana orientale (Atti e Memorie dell’Accademia Petrarca, L, Arezzo 1990)
I Borghi della Montagna Cortonese. Immagine e Storia (Editrice Grafica L’Etruria, Cortona 1990) – Presentazione di Emanuele Rachini, assessore alla Cultura del Comune di Cortona
Un prezioso Elenco di Enti appartenenti alla Diocesi aretina risalente al 1431 (Atti e Memorie dell’Accademia Petrarca, LII, Arezzo 1992)
Castiglion Fiorentino, dalle origini etrusco-romane al 1384 (Grafiche Calosci, Cortona 1992) – Presentazione di mons. Angelo Tafi e Santi Gadani, sindaco di Castiglion Fiorentino
Montecchio Vesponi, un territorio, un castello e una comunità (Grafiche Calosci, Cortona 1993; Seconda edizione 1994) – Presentazione di mons. Angelo Tafi e Giuseppe Alpini, sindaco di Castiglion Fiorentino
La Battaglia del Trasimeno, riesame della sua localizzazione (Grafiche Calosci, Cortona 1994), Presentazione di Bruno Dini, sindaco di Passignano sul Trasimeno: si è classificato al 1° posto al XV Premio Nazionale del Libro di Storia “Gustavo Grifoni”,
Rigutino, l’antica Bricianum (Grafiche Calosci, Cortona 1996) Presentazione di mons. Angelo Tafi e don Virgilio Annetti, parroco di Rigutino
La Pieve di San Biagio Vescovo e Martire a Montecchio Vesponi, 1797-1997 (Grafiche Calosci, Cortona 1997) – Presentazione di mons. Flavio Roberto Carraro, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro
La Primavera del “Viva Maria”, (Grafiche Calosci, Cortona 1999) – presentazione di Krizstof Zaboklicki, Direttore dell’Accademia Polacca di Roma, e Carmelo Serafini, Presidente dell’Istituzione Culturale ed Educativa Castiglionese; si è classificato al 2° posto nella XIX edizione del Premio Nazionale del Libro di Storia “Gustavo Grifoni”.
Val di Colle, quattro passi nella storia (Grafiche Calosci, Cortona 2002) – Presentazione di Armando Cherici, assessore alla Cultura del Comune di Arezzo.
Viva Maria e Nazione Ebrea. I Fatti di Monte San Savino e Siena, (Calosci – Cortona 2009) – Presentazione di Franco Cardini e di Roberto Salvadori.
Santa Maria a Pigli e il suo territorio, (Elle-adv, Arezzo 2010) – Presentazione di Liletta Fornasari
Pellegrino verso il Cielo. Baldassarre Audiberti, il santo delle croci, (Edizioni Effigi – Arcidosso GR 2010) – Presentazione di S. Em. Card. Angelo Comastri; ha vinto il XIII Premio Tagete – Sezione Saggistica
Don Duilio Sgrevi, una vita spesa per ciò che resta in eterno, (Edizioni Effigi – Arcidosso GR 2012) – Presentazione di S. Em. Card. Angelo Comastri.
La memoria riunita. Il partigiano Renzino e Civitella tra bugie, silenzi e verità, (Edizioni Effigi – Arcidosso GR 2013) – Prefazione di Edoardo Succhielli (Renzino) e di Ida Balò Valli; si è classificato al 2° posto al XVI Premio Tagete – Sezione Saggistica.
Perdonare, mai dimenticare. L’omaggio del Mondo ai Martiri di Civitella, (Edizioni Effigi – Arcidosso GR 2014) – Prefazione di mons. Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole.
Con Enrico Verrazzani: La Pieve dei Santi Quirico e Giulitta a Rigutino, (F&C Edizioni, – Arezzo 2014).
Vite in cambio. Gianni Mineo, il partigiano infiltrato, che salvò dalla strage la popolazione della Chiassa, (Edizioni Effigi – Arcidosso GR 2014) – Presentazione di Ivo Biagianti, Prefazione di Mino Marino Faralli.
I partigiani di “Vite in cambio”, (Edizioni Effigi – Arcidosso GR 2018) – Presentazione di Ivo Biagianti; si è classificato al 2° posto al XXII Premio Tagete – Sezione Saggistica.
Con Enzo Gradassi: Una lira per tre vite. Il massacro di Sante e don Giuseppe Tani e di Aroldo Rossi tra paure, inganni e tradimenti, (Edizioni Effigi – Arcidosso GR 2020)
Alcuni suoi interventi a convegni storici sono stati poi pubblicati nei successivi Atti, come nel caso de La “Melior via” per Roma, pubblicato dal Centro Studi Romei nel 2002 o Val di Chiana toscana, pubblicato da Polistampa, Firenze 2011, per conto dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Ha ricevuto apprezzamenti da vari studiosi, come Renato Stopani, Antonio Paolucci, Roger Dupuy, Krizstof Zaboklicki, Alberto Fatucchi, Mario Torelli, Franco Cardini, Riccardo Frankovich, Ivo Biagianti, Jean Pierre Delumeau …
Le ultime sue ricerche hanno ottenuto anche il gradimento personale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel novembre 2019 quando è venuto ad Arezzo per intervenire all’Assemblea dell’ANCI ha chiesto di poterlo incontrare; l’incontro è avvenuto nel Centro Affari di Arezzo e il Presidente ha ringraziato Santino Gallorini per il suo lavoro di ricerca storica.
Il 25 aprile 2024, su iniziativa del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica, Santino Gallorini ha incontrato il Presidente Mattarella in occasione della sua visita a Civitella in Val di Chiana e gli ha donato il libro La memoria riunita.
I suoi libri hanno Presentazioni scritte dei Professori Ivo Biagianti, Franco Cardini, Krizstof Zaboklicki e Roberto Salvadori; di Monsignor Angelo Tafi, dei Vescovi Flavio Roberto Carraro e Luciano Giovannetti e del Cardinale Angelo Comastri
Ha collaborato con il Regista Alberto Negrin ad un progetto di serie televisiva. Assieme a Negrin ha partecipato alla III Sessione 2019 dei Contributi Selettivi della Direzione Generale Cinema per la realizzazione di una Sceneggiatura, con il soggetto dal titolo “Vite in cambio”, una Serie TV in quattro puntate. “Vite in cambio” di Santino Gallorini e Alberto Negrin si è classificato al PRIMO posto della III Sessione 2019.