Miriam, un’aretina nell’inferno di Los Angeles: “Il mio paradiso perduto. Casa e macchina distrutte dal fuoco, ma i miei sogni restano qui”
Si chiama Miriam Bellinazzi, ha 28 anni, è aretina di Poppi, in Casentino, ma da qualche anno vive, ha lavorato e studia come insegnante a Pacific Palisades, il quartiere di Los Angeles distrutto dagli incendi. E’ sana e salva, ma ha perso tutto. Ci concede, tra momenti di angoscia e sconforto, il drammatico racconto di giorni terribili e di una fuga precipitosa, la perdita di ciò che in due anni e mezzo di permanenza negli U.S.A. era riuscita costruire con grinta e determinazione, la paura, il conflitto interiore tra il rimanere per ricostruire e il rientrare in Italia: “Non ho più niente, solo il passaporto e il telefono, casa e macchina distrutte. Il fuoco si è divorato un’area corrispondente a 22mila campi da calcio più grande di Manhattan. Non so cosa fare“.
Miriam, che situazione sta vivendo?
“Dire che è una tragedia è dire poco, stiamo ancora scappando dagli incendi, sono passati giorni e non sappiamo dove stare per essere sicuri. Ho 28 anni appena compiuti, martedì è scoppiato l’incendio, il giorno dopo era il mio compleanno e ho scoperto che la mia casa era andata in fiamme con tutti i miei ricordi, i miei vestiti e le mie cose. Ho il cuore a pezzi”.
Cosa l’ha portata dalla provincia aretina, Poppi, in Casentino, negli Stati Uniti?
“Mi sono trasferita in America come ragazza alla pari, sei mesi fa mi sono iscritta al Santa Monica College e ho iniziato il percorso di studi dedicato alla prima infanzia come maestra. Ho sempre vissuto a Pacific Palisades, speravo di rimanerci tutta la vita, invece i piani non sono andati così. Avevo già fatto volontariato nelle scuole, martedì mattina i miei sogni sono andati in fiamme, con la casa e la macchina”.
Potrebbe descriverci la zona dove vive colpita dai devastanti incendi?
“Sono in California da due anni e mezzo, vivo, anzi vivevo a Pacific Palisades, quartiere a nord di Los Angeles, sulla costa tra Santa Monica e Malibu. E’ un quartiere molto benestante, con case e negozi da milioni e milioni di dollari. Noi lo chiamavamo ‘il Paradiso‘, il posto dei sogni, con le palme, la vista sull’Oceano mozzafiato, c’era quiete, tranquillità, ristoranti e case miliardarie. Era una community molto salda, le persone si conoscevano tutte, seguivano gli stessi ideali, i bambini giocavano per strada, un quartiere tranquillo, sicuro, dove avevi l’impressione che nulla potesse accadere. Ora è tutto distrutto”.
Piange.
Se la sente di raccontarci come tutto è iniziato?
“Purtroppo è proprio da Pacific Palisades che è partito il primo incendio. Martedì mattina (7 gennaio, ndr) verso le 10.30 ero a casa con un’amica, quando abbiamo sentito delle sirene, poi aerei ed elicotteri sopra la nostra testa. Ho guardato fuori, ho visto una nuvola di fumo, ho controllato l’app di emergenza che segnalava un piccolo incendio sopra la collina. Ho chiesto a persone che conosco cosa si fa in questi casi, qui in California le emergenze terremoto o incendi sono abituali. Mi è stato risposto di stare tranquilla, finché il mio telefono ha iniziato a suonare. Era un’emergenza dalla polizia di Los Angeles, che invitava ad evacuare il prima possibile. Ho contattato le persone che amo, che mi sono vicine e siamo scappati. Sono riuscita a prendere solo il passaporto, ho raggiunto le persone che conosco e siamo riusciti a scappare. Purtroppo non ho avuto il tempo e il modo di prendere altro, mi sono voltata e ho visto una nube di fumo sopra casa mia. Sono rimasta senza niente, poche ore dopo la mia casa era in fiamme. Non ci hanno fatto più rientrare, non ho potuto vedere le ceneri di casa mia”.
E’ il quartiere dei vip, ma la devastazione coinvolge centinaia di migliaia di persone.
“E’ andato distrutto tutto il quartiere di Pacific Palisades, ad oggi, visto che l’incendio è ancora in corso, sono andati in fumo circa 20mila acri, che corrispondono a 22 mila campi da calcio, una superficie più grande di Manhattan, che è di 15mila acri. Distrutte due scuole, un parco giochi, ristoranti, case, banche. Il fuoco è arrivato fino alla spiaggia di Will Rogers e fino a Malibu. Sono andate bruciate le case di Paris Hilton e Adam Brody. A Palisades sono andati distrutti 5mila edifici, in tutto, nei tre incendi, dicono 10 mila”.
Che impressioni ha raccolto tra le persone, i soccorritori e i Vigili del Fuoco riguardo alla possibile causa scatenante degli incendi
“L’incendio di Palisades è il primo scoppiato martedì mattina, ma dopo poche ore ne è partito un altro a Pasadena, sempre a nord di L.A., il giorno successivo un altro sopra le Hills di Hollywood. Non conosciamo la causa, ci sono varie ipotesi, pare che il forte vento abbia favorito la propagazione. Quella mattina avevo deciso di non uscire proprio per il vento, ma mai avrei pensato che avrebbe causato una cosa del genere”.
In questo momento cosa vede intorno, cosa sta succedendo?
“Gli animali sono in difficoltà e scappano, le persone vanno via, hanno perso tutto, non hanno più niente, non sanno dove andare. Ci sono solo nuvole grigie di fumo e cenere, gas chimici, si respira disperazione e dolore. I Vigili del Fuoco non potevano nulla contro le fiamme trasportate dal vento. Ora è finita l’acqua, in altre parte della città è andata via l’energia elettrica, tutti i soccorsi sono concentrati a fermare le fiamme. E’ l’incendio più grave nella storia di Los Angeles, il danno è enorme”.
Che reazione c’è stata tra la gente?
“Non manca la speranza per tutte le persone, stiamo cercando di rimetterci in piedi, vorremmo smettere di avere paura, smettere di spostarci da una casa all’altra, smettere di ricevere messaggi di evacuazione, togliere le mascherine perché non si può respirare. Stiamo cercando nuove scuole per i figli, nuove case, c’è tanta speranza di ricominciare e rimetterci in piedi. Stiamo raccogliendo fondi, ci sono posti dove viene data acqua e cibo a chi ha perso tutto, vorremo che i due incendi ancora attivi si fermassero. Siamo tutti pronti ad aprire un nuovo capitolo. Spero che non bruci il Santa Monica College. Incrociamo le dita”.
Attualmente che situazione sta vivendo
“Non mi sembra reale, è tutto chiuso, non posso andare a vedere la mia casa e la mia macchina. Non so dove andare, ho solo il passaporto e il telefono. Una situazione surreale, guardo i video dei miei posti preferiti, le case delle mie amiche e delle persone a cui voglio bene, non riesco a crederci. Scene apocalittiche, sembra un teatro di guerra, come se fosse scoppiata una bomba. In alcuni momenti provo a farmi forza, ‘dai, è un nuovo giorno‘, mi dico, provo a fare coraggio alle persone a terra, ma obiettivamente sappiamo, so di aver perso tutto quello che avevo e sono lontano dalla mia casa italiana. La situazione è di disperazione. Tanti sono benestanti, compreranno un’altra casa da milioni di dollari e un’altra macchina, ma ricchi e poveri in questo momento poco cambia, abbiamo perso tutto, ricordi, community, la libreria, il bar. Non avevo mai vissuto questa sensazione di perdita, di non avere più niente. E’ terribile“.
Subito dopo la precipitosa fuga, quali sono le prime cose che è riuscita a fare
“Sono andata a comprare le cose basiche e mi sono resa conto che era il mio compleanno. E in quel giorno ho ricevuto dai soccorsi il video della mia casa e della mia macchina completamente bruciate”.
E che cosa prova in queste ore
“Solitudine, tristezza, disperazione, ho perso la mia vita. Ho dei rimorsi: continuo a chiedermi se avrei potuto prendere qualcosa in più prima della fuga: vestiti, foto, ricordi, computer, ho lasciato tutto. Ero incredula, avevo paura, ho pensato ‘prendi e scappa‘. In quel momento ha prevalso la paura ed è stato più forte l’istinto di conservazione e di raggiungere le persone care, scappare da quella nube di fumo che vedevo dalla finestra”.
Sta pensando di rientrare in Italia?
“Vorrei tornare in Italia, ma voglio prima vedere i resti. La mia casa è bruciata, la mia macchina è bruciata, ma i miei sogni sono ancora lì. Continuo a chiedere quanto ci vorrà per rimettere in piedi quel posto. Auguro a tutti un giorno di venire a Pacific Palisades per vedere questi posti meravigliosi”.
Cosa intende fare nell’immediato?
“Sono scoppiate due pompe di benzina, l’aria è irrespirabile, volevamo tornare nel nostro quartiere a piedi, la Polizia ci ha fermato. Ora ci stanno nuovamente evacuando”.