Prevedibili e senza prevenzione, italiani campioni del mondo di cordoglio e minuti di silenzio
Scrivo mentre arriva in redazione la notizia che le misure adottate da Autostrade per il viadotto Polcevera a Genova “erano inappropriate e insufficienti, considerata la gravità del problema”. Lo scrive la Commissione ispettiva del ministero dei Trasporti nella relazione sul crollo del ponte. Nel report si sottolinea che Autostrade per l’Italia “era in grado di cogliere qualitativamente l’evoluzione temporale dei problemi di ammaloramento, ma con enormi incertezze”.
Sappiamo che Stella e Carlos sono passati da quel ponte e non sono più tornati, insieme ad altri 41, 258 famiglie sfollate, 21 indagati. In migliaia ai funerali, lutto nazionale, minuto di silenzio, bandiere a mezz’asta. Cordoglio.
Le famiglie di Stella e Carlos rifiutarono i funerali di Stato. Dice niente?
Scrivo mentre si viene a conoscenza del fatto che Piero Bruni e Filippo Bagni, i due dipendenti dell’Archivio di Stato di Arezzo morti nella fuga di gas, non fossero a conoscenza dei rischi dell’argon fuoriuscito nell’impianto anti incendio; che già precedentemente c’erano stati allarmi. Avevano seguito corsi obbligatori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sappiamo che sono scesi e non sono più tornati. 5 indagati. In centinaia ai funerali. Lutto cittadino. Presente il Ministro, bandiere a mezz’asta, minuto di silenzio in tutti gli uffici, centrali e periferici, del Mibac, centinaia ai funerali. Cordoglio.
Siamo circolari. Ripetitivi. Tragicamente noiosi. Prevedibili e senza prevenzione. Senza attenzione né rispetto, un terzo mondo avanzato solo nell’egoismo. Senza cura e senza cultura. In questo sta il vero fallimento del nostro Paese e prima ne prendiamo coscienza, prima eviteremo altri Ponte Morandi e Archivi di Stato.
Dopo il cordoglio, di cui siamo campioni del mondo, tra mezz’asta e minuti di silenzio, nessuna vendetta, come chiedono ogni volta a gran voce anche uomini del governo. Giustizia, invece, quella sì, se qualcuno ha sbagliato, ma non basta. Cultura, prevenzione, attenzione e cura. Non esistono altre strade per evitare nuove tragedie e piangere nuove morti, nuovi funerali che fanno audience, pardon, click.
Se lo Stato siamo noi, come ebbe a titolare Piero Calamandrei, è dalle azioni quotidiane virtuose che dobbiamo ripartire, senza “rinchiudersi nel terrificante perimetro circondato dalle mura del tengo famiglia e mi faccio i fatti miei”. Ce lo chiedono, anzi, ce lo urlano Stella, Carlos, Piero, Filippo, tutti gli altri e i figli che piangono padri.