Qualità della vita, Arezzo scivola di 6 posizioni. Territorio sicuro, bene l’export, giù “affari e lavoro”

Il metodo: novanta indicatori in sei gruppi

Anche quest’anno l’indagine della Qualità della vita del Sole 24 Ore prende in esame 90 indicatori, suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l’indagine dal 1990:

  1. ricchezza e consumi;
  2. affari e lavoro;
  3. ambiente e servizi;
  4. demografia e salute;
  5. giustizia e sicurezza;
  6. cultura e tempo libero.

Il quadro nazionale, in top ten in Nord-Est

La nuova geografia provinciale del benessere, che va da Trieste a Crotone nella classifica generale della 32ª edizione della Qualità della vita, si candida a diventare una bussola per orientare investimenti e progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Tra le prime dieci si incontrano sette province del Nord-Est: Bolzano (5ª), Pordenone (7ª), Verona (8ª) e Udine (9ª) che confermano la loro vivibilità e Treviso (10ª) è l’unica new entry, anche grazie al primato nella Qualità della vita delle donne, l’indice presentato per la prima volta quest’anno per mettere al centro le tematiche di genere nella ripresa post-pandemia. Confermate nella top ten anche Aosta (4ª) e Bologna (6ª). Roma sale dal 32° al 13° posto, Firenze dal 27° all’11°. Brescia guadagna 18 posizioni e Bergamo 13, Bari (71ª) e Napoli (90ª) guadagnano entrambe due posizioni. Perdono terreno le province dell’Emilia Romagna. CagliariTorinoGenovaPalermo e Catania perdono tutte qualche posizione rispetto al 2020. Dal Sud: Crotone ultima, come lo scorso anno, anticipata da Foggia e Trapani che scivolano sul fondo. Su novanta indicatori le ultime posizioni sono popolate in ben 57 casi da province del Sud o delle Isole. E le prima province non del Mezzogiorno che si incontrano, partendo dal fondo e salendo verso l’alto, sono Latina (83ª) e Frosinone (82ª), seguite a poca distanza da Imperia (77ª)

La Toscana

Qualità della vita 2021, cinque capoluoghi toscani migliorano i punteggi, altri cinque li peggiorano. In sintesi la situazione della nostra Regione che emerge dalla nuova classifica pubblicata dal Sole 24 Ore sulla base di 90 indicatori, di cui 25 dedicati alle conseguenze della pandemia di Covid. Il posto più alto in classifica se lo è aggiudicato Firenze, 11ma posizione rispetto alla 35ma della scorsa edizione; seguono Pisa al 22mo posto (+18 posizioni), Lucca 58mo (+7), Massa Carrara al 72mo (+1), Pistoia 73mo (+4). In peggioramento invece Arezzo al 41mo posto (-6), Grosseto al 53mo (-2), Prato al 54mo (-26), Livorno 55mo (-11), Massa Carrara al 73mo (-2).

Arezzo 

Punteggio complessivo di 498,75, Arezzo era 35^, ora si ritrova alla 41^ posizione, quarta in Toscana, dietro a Firenze, Siena e Pisa. Il calo, in particolare, riguarda la voce “affari e lavoro”: un anno fa Arezzo occupava la 12^ piazza, oggi la 30^ (-18). Penultima (106^ posizione) a livello nazionale per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro, il primo posto lo otteniamo sulla quota di export in rapporto al Pil, il rapporto % tra esportazioni di beni verso l’estero e valore aggiunto, in miglioramento ambiente e servizi. Miglioriamo di 6 posizioni (49^) su ricchezza e consumi, bene giustizia e sicurezza (+2, posizione 27), demografia e società (+34, posizione 43), perdiamo invece 6 posizioni su cultura e tempo libero (50^ posizione). 

 

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