Racconti, incontri e viaggi nell’Europa de “La cortina di vetro” Ar24Tv

La giornalista Micol Flammini, introdotta da Alessandro Berrettoni, ha portato la sua diretta testimonianza come inviata, per un’analisi geopolitica sul conflitto in Ucraina, provando a tracciarne gli sviluppi.

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Un altro ospite straordinario, che qualifica ancor più la rassegna letteraria lucignanese, un’esperienza da riproporre e rafforzare – dichiara il sindaco Roberta Casini. – L’iniziativa ha fatto registrare, anche in questa edizione, un pubblico attento e numeroso. “Letture nel borgo”, grazie ad autori di primo piano, è uno straordinario esempio di come i libri e la cultura in genere siano capaci di coinvolgere ed accrescere, suscitando riflessioni e favorendo approfondimenti sulla stringente e drammatica attualità, in questo caso grazie ad una testimone diretta di eventi bellici a poche ore di aereo dall’Italia e che non possono lasciarci indifferenti”.

Ne “La cortina di vetro – Vecchie paure e nuovi confini. L’Europa dell’Est oltre il passato sovietico” edito da Mondadori, l’autrice Micol Flammini spiega infatti che “mentre l’Occidente si è illuso che il crollo dell’Unione Sovietica avrebbe segnato anche la dissoluzione di quella cortina di ferro che ha a lungo sfregiato l’Europa e diviso il blocco occidentale e il blocco comunista, non è stato così per i paesi che all’ombra di quella lunga cicatrice vivevano. Ucraina, Bielorussia, Polonia, i paesi baltici e i Balcani non hanno mai smesso di stare con il fiato sospeso: al confine tra due mondi, in bilico tra due sistemi, la democrazia da una parte, l’autocrazia dall’altra. Se alcuni di questi paesi sono rimasti ancorati alla Russia, altri hanno invece abbracciato il mondo occidentale perché se ne sono sempre ritenuti parte, altri ancora hanno intrapreso una corsa forsennata per entrare nella NATO e nell’Unione europea considerandola l’unica assicurazione contro l’aggressività russa. Poi c’è il paese per il quale stare di qua o di là è diventato questione di vita o di morte: l’Ucraina. Sono nazioni che portano tuttora il peso di una storia incompiuta, sempre in cerca di una resa dei conti. Flammini sceglie «di raccontare questo mondo mai tramontato, rimasto per trent’anni in sottofondo» lungo una cortina che negli anni ha perso la sua impenetrabilità e che «i rapporti economici, gli scambi culturali e i viaggi hanno reso di vetro». L’autrice tesse insieme racconti, incontri e viaggi mostrando come l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio 2022 e il ritorno della guerra in Europa non può essere sminuito «come il gesto folle di un presidente in cerca del suo impero». Perché «a quel giorno Vladimir Putin ci è arrivato compiendo un percorso ben preciso, che i paesi che vivono attorno alla Russia tenevano sotto osservazione sin dall’implosione dell’URSS». Per capire il mondo di domani, occorre partire da qui”.

Un ringraziamento a tutti gli autori e ai moderatori” viene espresso dall’assessore alla cultura del comune di Lucignano, Serena Gialli: “Possiamo già tracciare un bilancio estremamente positivo sulla rassegna letteraria organizzata dall’Amministrazione Comunale di Lucignano. Molte sono le questioni affrontate: si va dal ruolo della scuola nella società alla violenza di genere, da approfondimenti storici legati al nostro territorio al tema attualissimo della guerra che approfondiremo sabato con Flammini. Percepiamo la forte necessità di conoscenza della realtà, di analisi dei fatti, di dialogo e confronto con gli autori stessi. Un’altra grande soddisfazione è per noi quella di vedere la nostra Biblioteca sempre viva e fruibile“.

Micol Flammini è giornalista del «Foglio». Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia, ora vive a Roma. E’ autrice di due podcast, “Diventare Zelensky” e “EuPorn” e del libro “La cortina di vetro”.

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