Tari, vertiginoso aumento: ecco come i Comuni corrono ai ripari, tra ricorsi al Tar e manovre di contenimento
Le ultime disposizioni introdotte in materia dal dl 116/2020 hanno comportato la revisione del Regolamento per l’applicazione della TARI, che in sostanza non cambia se non nel prevedere le nuove possibilità di conferimento e smaltimento del rifiuto in riferimento a particolari tipologie di attività produttive. Importanti invece sono le modalità di costruzioni del piano economico e finanziario (PEF), che poi di riflesso, a cascata, viene suddiviso sugli oltre cento Comuni del nostro ATO rifiuti. Il documento finanziario grezzo, che si attesta a 135 milioni di euro, che al netto dei ricavi della vendita della parte riciclata del rifiuto, si stabilizza a 129 milioni di euro, è arrivato all’approvazione con notevoli difficoltà da parte dei Comuni, che pur con i propri distinguo nella scelta del voto in assemblea, hanno manifestato tutti la necessità di una radicale inversione di rotta sulla determinazioni dei costi e sull’efficienza del servizio. L’approvazione del piano economico e finanziario ha perlomeno congelato le previsioni finanziarie contenute, evitando la possibile perdita del contributo statale e il possibile ricalcolo del PEF con le sanzioni applicabili, in virtù di una sorta di commissariamento prevista, in particolar modo sulla modalità di calcolo del PEF e delle tariffe, effettuata dall’Autorità Nazionale di Regolazione dei Servizi (ARERA). È proprio l’applicazione del sistema ARERA, introdotto da misure governative e con una modalità retroattiva al 2018, che ha allontanato la possibilità dei Comuni, se pur minimamente, di interagire nella costruzione del piano economico e finanziario, per apportare, di riflesso, migliorie nelle bollette dei cittadini. ARERA ha suddiviso in base a complessi calcoli il PEF tra i Comuni dell’ATO rifiuti, livellando ogni tipo di vantaggio legato alla virtuosità e all’impegno dei cittadini nel migliorare il conferimento differenziato del rifiuto urbano. Vediamo come la questione bollette Tari viene affrontata dalle amministrazioni locali:
Arezzo
Prima è venuto il presupposto, il Piano economico finanziario dell’Ato. Poi, di conseguenza, la Tari. In Consiglio Comunale il Pef è stato illustrato dall’assessore Marco Sacchetti, l’assessore Alberto Merelli è poi entrato nelle maglie della tariffa.
Il Pef, che riporta i costi da coprire per tutti i Comuni dell’Ato Toscana sud per il servizio di gestione del ciclo dei rifiuti, diventa dunque propedeutico rispetto alla tariffa che ogni singolo ente si troverà a dover applicare. E rispetto al Pef 2019, quello del 2021 ha registrato un aumento dei suddetti costi di oltre 2 milioni e 400 mila euro per il Comune di Arezzo: da 17.248.316 euro a 19.674.440. Un incremento tra il 13 e il 14%. “Dopo gli importanti risultati raggiunti dalla prima amministrazione Ghinelli a seguito di 5 anni di lavoro – ha rilevato l’assessore Marco Sacchetti – si è manifestata la tempesta perfetta a seguito della quale ci troviamo a ratificare qualcosa deciso da altri e che esautora, se non per un mero ruolo di ratifica, il Consiglio Comunale. Si tratta del cosiddetto metodo Arera che dal 2020 è diventato cogente. L’operazione messa in atto dal Comune di Arezzo è stata quella di comprimere l’aumento tariffario il più possibile anche dinanzi a una simile situazione”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “l’Ato Toscana sud è l’unico dei tre Ato regionali che ha sviluppato una politica sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, seppur rappresentando ambiti territoriali molto diversi. Tale politica ha favorito innanzitutto la razionalizzare del sistema, che è l’unica strada per poter poi procedere alla riduzione della tariffa a vantaggio dei cittadini. Non a caso, il Comune di Arezzo negli anni passati ha registrato un progressivo calo della Tari anche grazie alla scelte dell’amministrazione comunale, a partire dalla reinternalizzazione della gestione del tributo. Tutto questo percorso virtuoso è venuto meno, per mancanza di programmazione della Regione Toscana e per l’abbattersi sul sistema tariffario del metodo Arera, improntato sul recupero integrale delle spese sostenute dal gestore. In sede di assemblea Ato, ho registrato un malcontento diffuso tra i sindaci che compongono la stessa: molti hanno votato per dovere istituzionale e senso di responsabilità, molti hanno chiesto di verificare la possibilità concreta di risolvere il contratto con il gestore. Ho invitato il comitato direttivo Ato a verificare, con solidi supporti legali, le condizioni che possano condurre o meno a questa fattispecie”.
L’assessore Alberto Merelli: “se il Comune non fosse intervenuto, i cittadini avrebbero subito un rincaro medio del 14% rispetto al 2019 e 2020 con picchi per alcuni molto consistenti. Il Comune ha invece messo risorse proprie per 1.800.000 euro circa che andranno ad agevolare il pagamento della Tari, determinando un incremento effettivo medio solo del 3,69% tra utenze non domestiche e domestiche. Incremento medio da ripartirsi tra le varie categorie. Sono in particolare agevolate le utenze non domestiche più colpite dagli effetti delle pandemia in termini di chiusure. La riduzione raggiunge anche il 55% della tariffa per particolari settori merceologici. Di riduzioni minori, del 40% e del 30%, beneficeranno altri settori a seconda del tipo di limitazioni subite fino a prevedere la Tari nella misura intera per chi invece non ha dovuto affrontarle. Per quanto riguarda la tariffa domestica, la stessa aumenta mediamente solo dell’8,5%”. Prima rata scadenza 30 settembre.
Montevarchi
Agevolazioni Tari per un sostegno alle attività e ricorso contro Arera per contrastare aumenti di tariffe
“Abbiamo compiuto uno sforzo finanziario notevole per il 2021 con agevolazioni per la Tari per le attività che hanno subito le conseguenze di chiusure forzate e restrizioni causate dall’emergenza Covid – spiega il Sindaco Chiassai Martini – Previste riduzioni che vanno dal 50% per parrucchiere, barbiere, estetista, ma anche le imprese della ristorazione, pub e birrerie, bar, pasticceria, alberghi con e senza ristorazione, agriturismi, case vacanze e case di riposo, del 30% per negozi di abbigliamento e calzature, cartolerie e ferramenta, tende e tessuti, antiquariato, ma anche per tutte le associazioni sociali e sportive, musei, biblioteca, scuole, luoghi di culto, del 20% per le attività artigianali, come fabbro e falegname, fino al 15% per gli uffici, agenzie e studi professionali. Un’operazione che questa Amministrazione comunale ha fortemente voluto per sostenere le nostre attività che sono il motore economico di una comunità e di un territorio. Confermato anche lo slittamento delle rate Tari a fine anno per aiutare anche i cittadini. Uno sforzo vanificato, in termini di beneficio, da decisioni ingiustificabili prese dal Governo Gentiloni nel 2017, confermate con l’approvazione del PEF che determina il costo del servizio dei rifiuti per i Comuni in Ato Toscana Sud. Un’approvazione che, malgrado le prime critiche al nuovo metodo Arera, acronimo di Autorità nazionale di regolazione dei sevizi pubblici, significa avere approvato un’impennata delle tariffe universale in tutta Italia togliendo ogni potere di intervento ai Comuni, considerati come gabellieri. Un incremento inaccettabile per Montevarchi che, insieme ad altri 10 Comuni della provincia di Arezzo, presenterà ricorso contro la delibera Ato. L’incremento previsto andrà a vanificare anche l’impegno che, insieme ai cittadini stiamo portando avanti sulla raccolta differenziata, giunta al 59% rispetto al 39% del 2016 e per tutta l’attenzione sulla riorganizzazione del servizio e contenimento dei costi mai effettuati in precedenza. Questa Amministrazione, difendendo il solo interesse della comunità, si sta muovendo contro un sistema dannoso per cittadini e imprese. Trattandosi di un servizio essenziale, le tariffe devono rimanere in mano ai Comuni senza particolari tutele per i gestori. Per questo motivo il dirigismo regionale, con le mega Ato, è giunto al tramonto manifestando il suo fallimento. Dobbiamo riportare la gestione dei servizi almeno in ambito provinciale, per la vicinanza ai ai Comuni e ai territori, senza decisioni prese a Roma o a Firenze, ma in ogni singolo Comune che viene eletto democraticamente e legittimato dai cittadini”
Sansepolcro
Tari in consiglio comunale, tra utenze domestiche e non domestiche. Allo studio un fondo per aiutare chi deve affrontare gli aumenti imposti dalla legge
Nell’ultimo consiglio comunale, riunitosi lo scorso 29 giugno, ben tre punti all’ordine del giorno hanno riguardato il servizio dei rifiuti e la relativa approvazione della tariffa. Le molte novità introdotte dal Dgls 116/2020 hanno richiesto un approfondito studio da parte degli uffici, impegnati nell’adeguamento del regolamento TARI e nella determinazione della tariffa per l’anno 2021. Determinazione che si scontra con un notevole aumento dei costi del PEF (Piano Economico Finanziario).
Quest’ultimo punto è stato illustrato dall’assessore ai Beni Comuni Gabriele Marconcini che ha denunciato il voto contrario del Comune di Sansepolcro all’approvazione del PEF in ben due distinte assemblee dell’Ato ed ha annunciato il ricorso al Tar insieme ad altri Comuni sulle modalità del PEF. Purtroppo, nonostante la posizione di netta contrarietà, non è stato possibile contenere l’aumento, che vede, per contro, una ridotta capacità di contenimento da parte dell’amministrazione: la diminuzione degli accertamenti legati alla lotta all’evasione – sospesi nel corso del 2020 a seguito della pandemia – e la diversa superficie tassabile obbligatoriamente imposta dal suddetto Decreto, hanno diminuito la possibilità di contenere il tributo.
Comunque la situazione di dettaglio vede una diversa distribuzione per utenze domestiche e non domestiche; queste ultime potranno contare sulle agevolazioni concesse dal Governo, che con questa manovra verranno completamente impiegate e serviranno a compensare gli aumenti in modo significativo. Per le utenze domestiche, invece, è allo studio l’istituzione di un fondo che possa in qualche modo agevolare quanti si troveranno ad impattare con un consistente aumento.
L’assessore Del Furia, dopo l’illustrazione del punto, ha manifestato grande preoccupazione per gli aumenti che avranno ripercussioni inevitabili anche negli anni a venire quando, auspicabilmente, l’emergenza sanitaria sarà conclusa e con essa lo stanziamento ai Comuni di risorse straordinarie, le stesse che in questo anno costituiscono comunque un polmone importante.
L’assessore, nel ringraziare gli uffici e tutti i gruppi di minoranza per aver compreso queste difficoltà comunque dettate da un sistema sovraordinato, ha infine invitato la cittadinanza a restare in contatto diretto con l’Ufficio Tributi per conoscere tutti gli strumenti messi a disposizione con grande impegno ed attenzione.
Cortona
Manovra di contenimento della Tari. Gli atti approvati dall’ultimo Consiglio
Oltre 200 mila euro dal Comune per contenere gli aumenti della Tari, dalla variazione di bilancio approvato all’ultimo consiglio ecco una boccata d’ossigeno per le famiglie e le imprese. Se nel 2020 il Governo aveva sterilizzato l’aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti, nel 2021 questa possibilità è venuta a mancare e i Comuni si trovano a fronteggiare la crescita dei costi con le risorse disponibili a bilancio. La gestione oculata del risultato di amministrazione si è rivelata fondamentale per il contenimento dei rincari che altrimenti ricadrebbero per intero su famiglie e imprese.
«La strategia di rilancio economico attuata dall’Amministrazione comunale non finisce qui – dichiara il sindaco Luciano Meoni – nei prossimi giorni presenteremo il bando per favorire l’apertura di nuove attività produttive nel territorio comunale per il quale abbiamo destinato 100mila euro grazie proprio al risultato positivo del bilancio».
Fra i punti cruciali del Consiglio comunale del 30 giugno sono stati approvati coi voti della maggioranza (voto contrario minoranza), oltre a questo atto, anche il piano economico e finanziario del servizio dei rifiuti, le tariffe, il regolamento Tari e la verifica degli equilibri di bilancio.
Fra gli atti dei gruppi consiliari, è stata approvata dalla maggioranza con l’astensione della minoranza, la mozione presentata di Fratelli d’Italia in merito alla modifica dei criteri di assegnazione degli alloggi popolari ERP. Approvato all’unanimità l’atto di indirizzo presentato dal Gruppo Consiliare Lega Salvini Premier e sottoscritto dai gruppi di maggioranza consiliare per l’attivazione di manifestazione di interesse per colonnine di ricarica veicoli elettrici. Voto unanime anche per l’individuazione degli organismi collegiali indispensabili ex art. 96 del Decreto Legislativo n. 267/2000.
Casentino
Quattro comuni contro il nuovo calcolo delle tasse sui rifiuti
I sindaci di Bibbiena, Castel Focognano, Capolona e Subbiano si oppongono al nuovo metodo di calcolo delle tasse sui rifiuti (il cosiddetto Arera) e dicono “no” alla gestione toscana dei rifiuti. I sindaci di quattro comuni casentinesi, insieme ad altri dell’Ato Toscana sud, dicono basta e fanno ricorso formale contro il nuovo metodo di calcolo sui rifiuti che si basa sui costi effettivi e non sui costi standard. Nuovo metodo che genererà un aumento consistente dei costi per le famiglie. I primi cittadini di questi quattro comuni commentano: “Ormai da un anno ci stiamo opponendo a questo metodo all’interno delle varie assemblee nell’Ato Toscana Sud composta da 104 comuni. Opposizione che però non trova sponde né risposte perché purtroppo in questo consesso dieci comuni decidono per 104 amministrazioni. Conseguenza di una legge disgraziata della Regione Toscana che una maggioranza di quote per quei comuni che hanno nei loro territori gli impianti di smaltimento”. Sul nuovo metodo di calcolo i quattro sindaci dicono: “E’ un metodo assurdo perché crea un aumento ingiustificato che dovrà essere pagato dai nostri cittadini. Ma il quadro in cui si colloca questo nuovo metodo di calcolo contro cui ci schieriamo fermamente, è quello di una gestione sbagliata delle ATO perché crea distorsioni importanti sul sistema dei voti: pochi decidono per tutti. I comuni che hanno impianti, in sostanza, hanno grossi vantaggi economici e utili consistenti provenienti dalla gestione delle discariche. Perché devono avere anche più quote e quindi un peso decisionale assoluto dentro le ATO? Noi a questo sistema ci opponiamo in generale e nello specifico, per il nuovo calcolo delle tariffe, facciamo un ricorso formale perchè a fronte di un servizio sempre uguale, se non minore, i costi verranno aumentati”.
Castiglion Fiorentino
Aumento Tari: due le azioni messe in campo dal comune di Castiglion Fiorentino. Impegnati 300 mila euro per azzerare gli aumenti deliberati da ATO Toscana. Ricorso al Tar per l’annullamento della delibera di approvazione del piano economico finanziario. Invito ai cittadini a schierarsi accanto al Comune in questa battaglia.
Che il comune di Castiglion Fiorentino fosse contrario al vertiginoso aumento della Tari deliberato da ATO Toscana era ormai cosa nota. Ma forse in pochi pensavano che dalle parole si passasse ai fatti e anche in modo forte e deciso. Due le azioni intraprese dal comune per contrastare l’aumento incontrollato della bolletta. Da una parte il comune di Castiglion Fiorentino mette in campo un’azione straordinaria che azzera gli aumenti Tari grazie ad un investimento di oltre 300 mila euro da proprio bilancio. La proposta della giunta è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale, tenutosi ieri pomeriggio. “In un anno straordinario come l’attuale non era assolutamente concepibile mettere le mani nelle tasche di famiglie ed aziende” afferma il vice sindaco con delega ai Tributi, Devis Milighetti. Dall’altra, “faremo ricorso al Tar per l’annullamento della delibera di approvazione del piano economico finanziario e invitiamo i cittadini a schierarsi accanto al Comune in questa battaglia. Tramite l’emendamento presentato in consiglio comunale e votato dai gruppi consiliari ‘Libera Castiglioni’ e ‘Castiglioni nel Cuore’ abbiamo approvato le tariffe che ci sono state imposte avallando, però, la scelta dell’amministrazione di ricorrere per l’annullamento di un sistema tariffario inaccettabile alla luce anche dei risultati ottenuti sulla raccolta differenziata che non possono essere vanificati” dichiara l’assessore all’Ambiente Francesca Sebastiani. Dell’ATO Toscana Sud fanno parte ben 104 comuni, di questi solo 14, tra cui anche Castiglion Fiorentino hanno votato no alla scelta di ATO di aumentare le bollette. “Abbiamo deciso di azzerare gli aumenti che avrebbero potuto toccare percentuali vicino al 15%, attraverso specifici contributi stanziati dal nostro comune. Era ingiusto ed impensabile che in un anno così difficile caratterizzato dall’emergenza sanitaria, cittadini ed imprese dovessero subire aumenti tariffari a doppia cifra. Abbiamo così deciso, vista la possibilità normativa concessa, per la prima volta in tanti anni, d’intervenire nella riduzione della Tari con contributi propri da bilancio comunale riuscendo a ridurre le tariffe fino al 10 % per le attività economiche che hanno subito chiusure forzate per l’emergenza sanitaria. Per le utenze domestiche invece, a seconda dei casi, della metratura della casa e della composizione del nucleo familiare le tariffe, in media, rimarranno invariate ” conclude il vice sindaco con delega ai Tributi, Devis Milighetti.