A VicenzaOro September 200 aziende del distretto orafo aretino
Sono 1.200 le aziende partecipanti a VOS – The Jewellery Boutique Show, il 40% delle quali provenienti da 34 paesi esteri ed in particolare da Turchia, Cina, Hong Kong e Germania. Confermata l’abituale presenza delle circa 200 aziende del distretto aretino che avranno anche l’opportunità di proporre le loro creazioni alle centinaia di buyer presenti, compresi quelli ospitati nell’ambito del programma di incoming realizzato da ICE e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
A Vicenza i vertici dell’Ente camerale, che saranno accompagnati anche dal Presidente di Arezzo Fiere e Congressi (e membro della giunta camerale) Ferrer Vannetti, oltre a incontrare gli imprenditori aretini, hanno in agenda una riunione con i vertici di IEG – Italian Exhibition Group dedicata alle prossime iniziative del settore in programma nel polo espositivo aretino.
La kermesse vicentina rappresenta un’importantissima occasione per misurare l’andamento di un settore, che da molti trimestri, sta evidenziando un andamento particolarmente positivo.
In attesa del dato sull’andamento provinciale del primo semestre dell’anno, la rilevazione sull’export nazionale di oreficeria nel periodo gennaio-maggio 2024, evidenzia una crescita – rispetto allo stesso periodo del 2023 – del 58,5% con un valore pari a 6 miliardi e 824 milioni di euro.
Il primo mercato per importanza dell’export di oreficeria italiana è diventata la Turchia che dai 318 milioni di euro dei primi cinque mesi del 2023 è balzata agli oltre 2 miliardi e 628 milioni del 2024 (+725%).
Alla base di questa performance c’è indubbiamente la crescita di importanza della Turchia come hub di riferimento per il Medio Oriente e per l’Asia centrale, ma soprattutto ci sono le misure restrittive, quantitative e fiscali, sull’oro grezzo che il governo di Ankara ha introdotto per riequilibrare la bilancia commerciale, misure che hanno reso più conveniente, anche per le stesse aziende del settore orafo turco, l’importazione di semilavorati o di produzioni a minima lavorazione manifatturiera.
Nella classifica nazionale seguono poi gli USA con 598 milioni di euro ( -0,5%), la Svizzera con 535 milioni ( -1%) e gli Emirati Arabi Uniti con 528 milioni (+15,6%).
Dati di settore quindi molto importanti per il distretto aretino che, nel primo trimestre 2024, ha contribuito con una quota pari quasi al 51% (rispetto all’abituale 33%) all’export complessivo italiano e che può contare su 1.128 aziende attive e 8.388 addetti diretti.
Desta indubbiamente maggiore apprensione la costante crescita del prezzo del metallo prezioso, le difficoltà nel reperimento del personale e, soprattutto, le crescenti difficolta del commercio internazionale, alle prese con restrizioni, barriere tariffarie e dazi, che sono peraltro testimoniate dalla contrazione, registrata a partire dal mese di giugno, dall’intero comparto manifatturiero italiano in termini di fatturato e di export al momento limitato a quello su base annua.
A Vicenza inoltre, dal prossimo 5 settembre, nel cinquantesimo anniversario della adozione della “Convenzione di Vienna“, si svolgerà la “Hallmarking Convention” , l’assemblea che vedrà presenti i delegati dei 22 paesi ufficialmente aderenti alla Convenzione.
L’accordo internazionale, al quale l’Italia ha aderito nel marzo 2023, ha lo scopo di facilitare il commercio internazionale degli oggetti in metalli preziosi (platino, oro, palladio e argento) introducendo il marchio comune di controllo (‘Common Control Mark’).
Gli Stati che fanno parte della Convenzione consentono alle merci contrassegnate con il marchio comune di controllo la libera circolazione nel proprio territorio senza ulteriori prove di controllo e marcature.
Oltre all’Assemblea generale, sono in programma a Vicenza alcuni incontri del Comitato Scientifico al quale parteciperanno i rappresentanti dei tre laboratori italiani, quelli delle Camere di Commercio di Alessandria-Asti, Vicenza e Arezzo, che sono stati individuati come uffici responsabili dell’apposizione del saggio.
Il laboratorio S.A.G.OR dell’Azienda Speciale “Arezzo Sviluppo” sarà quindi chiamato a presentare l’attività, svolta da poco più di un anno, come Ufficio del Saggio designato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Ad oggi il laboratorio aretino ha marchiato 3.383 manufatti in oro e 18.634 in argento per un totale di 22.017 pezzi.
Si tratta di gioielli che potranno essere immessi direttamente sui mercati di 21 Paesi che rappresentano quasi un quarto delle esportazioni aretine nel mondo.