Agricoltura sociale, strumento di sviluppo delle aree montane e per gli inserimenti lavorativi
L’agricoltura può essere un doppio strumento: utile sia allo sviluppo dei territori montani che agli inserimenti lavorativi delle persone con difficoltà. Il progetto Coltivare Valore Casentino Valtiberina, elaborato dalla cooperazione sociale, sarà presentato e raccontato la mattina nel 19 luglio, in un convegno che si terrà nel castello dei Conti Guidi a Poppi. Progetto nato in seguito al bando multimisura strategia nazionale aree interne – strategia d’area “Casentino e Valtiberina: toscana d’appennino i monti dello spirito” – sottomisura 16.9 “diversificazione attività agricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità”.
“La cooperazione sociale – ricorda Gabriele Mecheri, Presidente di Betadue – ha ormai stabilmente inserito questa attività tra le sue priorità. Nella convinzione che sia un’ottima opportunità per gli inserimenti lavorativi e che una nuova e moderna visione rappresentata dall’agricoltura sociale possa essere un’ottima sintesi di valori essenziali: sostenibilità ambientale e sociale, lavoro, buon cibo e quindi buona alimentazione, coesione sociale in territori spesso marginali”.
Il progetto destinato a Casentino e Valtiberina ha visto la collaborazione delle cooperative sociali Betadue, L’Albero e la Rua, Extravaganti, Isola che non c’è e San Lorenzo.
Il convegno di Poppi sarà aperto dai saluti del sindaco Carlo Toni; della presidente dell’Unione dei comuni montani del Casentino, Eleonora Ducci; del Presidente di Betadue, Gabriele Mecheri. E sarà concluso dalla Vice Presidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi.
In apertura sarà presentato il progetto “Coltivare Valore Casentino Valtiberina” con gli interventi di Daniela Nocentini, responsabile servizi alla persona in Casentino; Catia Del Furia, Referente tecnico per l’area Valtiberina; Maria Rosa Ferri, vice presidente Betadue; Chiara Cestelli Vice Presidente della cooperativa L’Albero e la Rua e Filippo Pecorari Presidente della cooperativa Extravaganti.
Saranno poi illustrate anche altre esperienze di agricoltura sociale in Toscana. Quindi la Società agricola La casa di Piero e l’Associazione Crescere, Agrinodo (cooperativa il Melograno di Follonica). Mentre Simone Cipolli e Debora Venturi (Betadue) presenteranno lo studio per progetti con risultati ripetibili e modellizzabili. Infine Francesco Ranghiasci di Sociolab, illustrerà il monitoraggio di alcune attività progettuali svolte.
Il convegno sarà concluso dalla Vice Presidente della Regione Toscana che, in un articolo pubblicato sul numero speciale dedicato a questo tema dal periodico Inedita, ha scritto che
“l’agricoltura può essere uno strumento straordinario di inclusione sociale e di autonomia oltre che di reinserimento. E’ anche occasione di sviluppo della società, di strategie e di diversificazione dell’attività agricola e allo stesso tempo è soluzione innovativa per la coesione del territorio perché interviene sia sulla necessità di soddisfare nuovi bisogni della collettività fornendo servizi sociali alle persone in aree rurali, sia sulla possibilità di favorire lo sviluppo di reti rurali”.
(Dopo il light brunch Tuttibuoni alle ore 15 il programma riserva una visita guidata al castello a cura dei ragazzi e ragazze dell’Associazione Crescere di Subbiano).