Agriturismo, Arezzo quarta in Toscana per numero di strutture
Fontana (Presidente Turismo Verde): “Vince la diversificazione e la multifunzionalità. Nelle aziende agrituristiche pernottamento, degustazioni, ristorazione, ma soprattutto esperienze”. Dindalini (Direttore Cia Arezzo): “Dopo una Pasqua da record ci attende un’estate piena di promesse. La siccità non lascerà a secco le nostre piscine. Attenzione alle regole da rispettare”.
Con 650 strutture attive nel 2022 la provincia di Arezzo conferma la sua posizione: quarta alle spalle di Siena, Firenze e Grosseto per numero di aziende agrituristiche nella hit toscana. Lo dice il rapporto 2022 “Agriturismo e Multifunzionalità, scenario e prospettive”, con cui Ismea ha analizzato il settore, evidenziando, dal 2021, l’incremento di proposte e di attività.
“Il turismo lento, quello dei cammini, degli itinerari ciclabili, dei sentieri a cavallo, i centri minori, il cibo di qualità, ambienti naturali incontaminati sono il punto di forza del nostro territorio e aprono nuove opportunità per il sistema agrituristico. Sono le leve con cui riusciamo ad intercettare la domanda di turisti sempre più digitalizzati, che sfuggono all’intermediazione e alla ricerca di benessere, relax, esperienze nuove, contatto con la natura, l’ambiente, le tipicità e le tradizioni”, spiega Luca Fontana, Presidente di Turismo Verde Arezzo che ricopre anche l’incarico di Presidente regionale dell’associazione.
“Dopo una Pasqua da record ci attende un’estate piena di prospettive. Italiani e stranieri, lo vediamo dalle prenotazioni, sono tornati con convinzione nelle nostre strutture e apprezzano le numerose proposte che, con creatività e professionalità, gli imprenditori utilizzano per diversificare la loro proposta”, conclude Fontana.
L’estate non sarà messa a rischio neppure dalle piscine a secco per emergenza idrica.
“Nonostante la carenza di risorsa che potrebbe acuirsi nella stagione estiva, il riempimento delle vasche e il reintegro dell’acqua per le piscine private ad uso collettivo sono salvi! Il divieto di utilizzare l’acqua dell’acquedotto vale solo per le piscine private. Lo ha comunicato l’Autorità Idrica Toscana negli incontri con le aziende aretine e lo ha confermato di recente la vice presidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, con deleghe all’agroalimentare, ringraziando AIT per l’attività di coordinamento e controllo con i gestori e per l’invito a concordare modalità e tempi di riempimento e successivo reintegro o rabbocco delle varie piscine delle strutture ricettive, tenendo conto dell’effettiva disponibilità di risorsa idrica e cercando di ridurre al massimo gli sprechi”, spiega Massimiliano Dindalini, Direttore di Cia Arezzo, che, con l’occasione, ricorda ai gestori delle strutture quanto già illustrato negli incontri: “Le aziende che non hanno presentato apposita richiesta non potranno utilizzare l’acqua dell’acquedotto. Per loro, l’opzione è ricorrere all’utilizzo delle autobotti per il rifornimento di acqua potabile, conservando le fatture d’acquisto oppure approvvigionarsi tramite pozzi o sorgenti: in questo caso devono aver installato un contatore per la misurazione annua delle portate e dei volumi prelevati, valori che vanno comunicati al Genio Civile entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello al quale si riferiscono le misurazioni. L’Autorità Idrica Toscana è deputata ad effettuare controlli per verificare la presenza di quanto richiesto e del ‘Documento di valutazione del rischio’, il cosiddetto “Manuale della piscina”, che deve essere aggiornato: l’assenza di questa documentazione comporterà automaticamente l’applicazione di sanzioni”.