Arezzo perde Antonio Zucchi: leader con la UnoAerre, diede slancio al settore orafo
Classe 1.941, concreto, schivo, pragmatico. Così lo descrive chi lo ha ben conosciuto. Caratteristiche distintive di un uomo che ha contribuito a disegnare la strada dello sviluppo della città di Arezzo. Antonio Zucchi proseguì e diede slancio all’attività del padre, Carlo Zucchi e del socio Leopoldo Gori, i due “padri fondatori” della prima azienda orafa della città. La storia dell’oro si fonde con quella di Carlo Zucchi e Leopoldo Gori, che il 2 aprile del 1935 ricevono il primo marchio della provincia che, per esteso, coinciderà con il nome della società: UNOAERRE (1AR). Nel 1935 la “Giornata della Fede” segna un momento fondamentale nella storia della Gori & Zucchi. L’azienda, per commissione governativa, fu una delle ditte produttrici delle fedi autarchiche in ferro e platinite, comunemente note come “fedi fasciste”, che andarono a sostituire le fedi nuziali d’oro degli italiani, donate «alla patria». Lo scantinato presto diventerà uno stabilimento pronto a dare lavoro a tanti aretini.
Tra gli anni ’50 e ’60 si afferma l’Italian Style. E’ la moda che fa da traino alla produzione e agli sviluppi tecnologici. Ed è proprio in questi anni che entra in scena Antonio: eredita l’azienda paterna, che da qui in avanti conoscerà il suo periodo migliore in termini di fatturato, di espansione e notorietà. Nasce lo storico stabilimento di via Fiorentina, i dipendenti arrivano a oltre mille unità, si sviluppano le catene artigianali e si incrementa la produzione industriale con una ricca e varia produzione di gourmette, corda, figaro, forzatine, rolò, veneziane, codine di topo e agganciate25, serpentine, quadrispighe, coda di volpe, palline e tranciatini. Negli anni ’80 intorno alla UnoAerre nascono decine di aziende, fino a formare prima una filiera, poi un vero e proprio distretto orafo che determina il benessere e il boom economico della città. Antonio Zucchi perde il socio, Vittorio Gori, e resta in solitaria a condurre le sorti della UnoAerre, salendo anche al vertice dell’associazione industriali di Arezzo per 5 anni, dal 1994 al 1999 e membro del Consiglio della Camera di Commercio dal 1997 al 2007. Alla fine degli anni ’90 la maggioranza della UnoAerre passa alla Deutsche Bank, Zucchi la riconquisterà di lì a poco. Nel frattempo però il mercato sta cambiando e con esso il sistema produttivo. Per la UnoAerre, dopo un forte ridimensionamento, inizia l’era Sergio Squarcialupi. Quel che è certo è che se oggi, dopo oltre 90 anni, UNOAERRE è conosciuta come “l’azienda orafa di fiducia” ed è una delle principali realtà mondiali specializzate nell’ideazione, produzione e distribuzione di prodotti di oreficeria e gioielleria, con una distribuzione in oltre 40 paesi e filiali dirette in Francia e Giappone, lo si deve anche all’impegno e alle capacità di Antonio Zucchi.
IL CORDOGLIO DI CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD PER LA MORTE DI ANTONIO ZUCCHI
Il Presidente Fabrizio Bernini, il Consiglio Generale e tutta Confindustria Toscana Sud esprimono alla famiglia Zucchi il più profondo cordoglio per la recente scomparsa del Commendatore Antonio Zucchi, già Presidente dell’Associazione Industriali di Arezzo dal 1994 al 1999. Durante gli anni della presidenza Zucchi l’Associazione Industriali ha messo a punto una serie di interventi e di investimenti nei settori della ricerca e dello sviluppo tecnologico, della valorizzazione delle risorse umane, dei servizi reali alla produzione, della diffusione della cultura economica e dell’Università. Si ricordano, a questo proposito, le iniziative di animazione economica e diversificazione produttiva rivolte a sostenere operatori economici aretini o esterni alla provincia che intendevano effettuare investimenti ad Arezzo. Numerose furono le convenzioni stilate con il sistema bancario a sostegno degli investimenti ed i collegamenti funzionali con strutture di ricerca e di sviluppo tecnologico. Stretto e continuo fu il dialogo con il sistema scolastico e l’Università, fino alla collaborazione per la realizzazione ad Arezzo del Polo Universitario. Zucchi è stato anche Presidente di Federorafi dal 2005 al 2011, Vice Presidente regionale di Confindustria (1995), componente nazionale della Giunta di Confindustria e, nel 1997, Consigliere della Camera di Commercio di Arezzo, in rappresentanza del settore industriale aretino. La Presidenza Zucchi è ricordata anche per l’attenzione che aveva per l’Imprenditoria femminile quando volle costituire il Comitato Impresa Donna di Confindustria. “La scomparsa di Antonio Zucchi ci addolora profondamente – dice Fabrizio Bernini – era un uomo di grande spessore, sia professionale che umano, che non amava mettersi in mostra nonostante i grandi successi raggiunti. Ha fatto conoscere al mondo la bella oreficeria italiana, contribuendo a dare ad Arezzo una dimensione internazionale. Al tempo stesso, e sempre in maniera molto discreta, non si è mai dimenticato della sua città, promuovendo e sostenendo numerose iniziative nei campi più diversi, dal culturale al sociale, che testimoniano l’attenzione e l’impegno che lo hanno sempre caratterizzato. Ci uniamo al dolore della moglie Carla e dei figli Gianluca e Marco che, come il padre, hanno rivestito e tuttora rivestono cariche direttive all’interno di Confindustria Toscana Sud”.
La Camera di Commercio sulla scomparsa di Antonio Zucchi
Il Presidente Massimo Guasconi ed il Segretario Generale Marco Randellini, a nome di tutta la Camera di Commercio di Arezzo-Siena, ricordano con commozione Antonio Zucchi, dal 1997 al 2007 membro del Consiglio camerale.
“Con la sua scomparsa il nostro territorio, il mondo associativo e quello economico perdono un protagonista che ha contribuito in maniera determinante alla crescita dell’industria orafa e della gioielleria aretina e italiana. Desideriamo altresì esprimere il più profondo cordoglio e la nostra più commossa vicinanza a tutti i suoi familiari“.
La scomparsa di Antonio Zucchi: le condoglianze del Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli
“La notizia della scomparsa di Antonio Zucchi mi ha colto di sorpresa e profondamente addolorato. Il suo nome è legato in maniera indissolubile alla nostra città, simbolo della sua crescita e del suo sviluppo moderno. Gori & Zucchi prima, Unoaerre oggi, sono i marchi più distintivi e caratterizzanti di un settore del quale a pieno titolo Arezzo è leader. Con il commendator Zucchi ho avuto modo di scambiare riflessioni e opinioni legate al nostro sistema produttivo e ho sempre riconosciuto in lui una persona di grande concretezza e pragmatismo. Personaggio schivo e discreto, ha passato momenti delicati per se e per l’azienda che guidava, sempre affrontati a testa alta e con coraggio. Con lui se ne va un altro pezzo di storia di Arezzo, ma di lui rimane non solo il ricordo, ma una impronta significativa del tessuto produttivo d’eccellenza della nostra città. All’amica Carla, ai figli, alla famiglia, la mia più sincera vicinanza e le condoglianze per mio tramite anche dell’intera città”.