Azionisti azzerati, rimborsi: solo 14 giorni lavorativi per la documentazione

C’era la notizia buona: con la conversione in legge del DL 51/2023 – Decreto Omnibus – art. 4, commi da 3 bis a e quater, si apre la nuova fase di rimborso del 10 % del valore delle azioni azzerate con Decreto 180 del 2015 che interesserà gli azionisti delle banche in liquidazione. Si tratta della redistribuzioni dei residui del Fondo Indennizzo Risparmiatori.

E poi la notizia cattiva: il portale sul quale dovranno essere inseriti i dati dell’avvenuta variazione del codice IBAN, e dell’eventuale “successione” sarà aperto dal 13 luglio. La presentazione della documentazione, pena la decadenza dal diritto, è fissata al 31 luglio. Ai risparmiatori sono stati concessi 18 giorni, sabati e domeniche incluse, per poter adempiere.

“Chi era in Banca Etruria ed era stato incorporato in UBI che a sua volta è stata incorporata in Banca Intesa ha avuto almeno tre variazioni IBAN – sottolinea Federconsumatori Arezzo. Una quarta l’hanno avuta coloro che, clienti delle numerose filiali che Banca Intesa aveva acquisito da UBI, sono poi stati ceduti a BPER. Questo significa che oltre 1.300 persone del solo territorio aretino che si sono rivolte alla nostra associazione, (quasi 2000 in tutta la Toscana) nel breve volgere di 14 giorni lavorativi dovranno recarsi in banca a farsi rilasciare la certificazione del nuovo codice IBAN, dovranno poi farci avere la certificazione che, nel tempo che residua, dovrebbe essere inserita nel portale FIR. Adempimenti ancor più complicati riguardano gli eredi che, oltre il codice IBAN dovranno produrre e inserire la documentazione relativa alla “successione”. Tutto questo, ripetiamo, nello strabiliante tempo di 14 giorni lavorativi”.

Un tempo inaccettabile, tale da indurre Federconsumatori a scrivere una lettera aperta ai parlamentari Tiziana Nisini, Simona Petrucci, Laura Boldrini; al proponente l’emendamento Nicola Ottaviani; all’onorevole Letizia Giorgianni, già Presidente del Comitato Vttime Salva Banche. Nella lettera, Federconsumatori, oltre a ricordare la vicenda, sottolinea come “questa Legge, che parrebbe voler nuovamente aiutare le persone che hanno perso i risparmi di una vita, per tutti coloro che per età, per il particolare periodo estivo e per non essere comunque riusciti visti i ristrettissimi tempi a farsi consegnare dalla banca il certificato del nuovo IBAN, diverrà l’ennesima beffa ai danni di persone invischiate in una vicenda che dura ormai da 8 anni”.

Ed ecco la richiesta: “Occorre che da subito il Parlamento pensi ad uno strumento legislativo con il quale la data del 31 Luglio 2023 venga prorogata perlomeno al 30 settembre 2023, cioè un mese prima della scadenza della Commissione FIR che è stata prorogata fino al 31 ottobre. Le promesse della campagna elettorale dovete mantenerle. Per mantenerle non basta emanare una norma, preceduta da esaltanti commenti, enfatizzando l’attenzione ai risparmiatori traditi e la solerzia del Governo nell’intervenire. Per il tempo ad adempiere che avete concesso, questa norma per molti, sarà un miraggio; creerà ulteriori divaricazioni tra i pochi che riusciranno nell’impresa di procurarsi e inviare ciò che serve e i molti che non ce la faranno. Non servono “specchietti per le allodole”. Di quello che potrebbe accadere dovrete assumervene le responsabilità”.

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