Contributi post-Covid, Papini lancia l’allarme: “Accesso ritardato, così in molti rischiano l’esclusione”

‘Le domande potranno essere presentate a partire dal 24 settembre dalle ore 9, giorno successivo alla pubblicazione sul Burt del relativo decreto, attraverso il sito web di Sviluppo Toscana…’. Ma non è andata così, e anche in questo caso siamo ai limiti della presa in giro per i piccoli imprenditori“, tuona una furente Alessandra Papini, segretario generale di Confartigianato Arezzo.

A che si riferisce? “Al fatto che la piattaforma ‘Sviluppo Toscana’ della Regione Toscana, il portale web dal quale le aziende dovrebbero avere accesso a importantissimi contributi post-COVID a fondo perduto, è stato di fatto bloccato per ben due ore, e per molte aziende è stato quindi praticamente impossibile, per gran parte della mattinata, accedere per presentare le proprie domande e i progetti da finanziare. Non è la prima volta che i nostri artigiani si trovano ad essere beffati in questa maniera da sistemi informatici di cui la pubblica amministrazione dovrebbe garantire, con prove fatte precedentemente, la piena efficacia da subito anche quando ovviamente si collegano moltissimi utenti, per evitare discriminazioni tra chi ha o meno macchine informatiche potenti”.

La preoccupazione nasce dal fatto che si tratta di un sostegno fondamentale per le aziende: da oggi, 24 settembre, è stato infatti dato il via libera alla presentazione delle domande per accedere ai contributi a fondo perduto per imprese che la Regione ha deciso di mettere a bando per sostenere l’economia toscana così duramente colpita dagli effetti dell’emergenza COVID-19. Le risorse complessivamente disponibili ammontano a 115 milioni di euro e “in teoria“, insiste Papini, “possono accedere ai contributi le imprese e i professionisti che dal primo febbraio 2020 non abbiano operato licenziamenti per ragioni economiche o giustificato motivo oggettivo, e che si impegnano a non farne nei 12 mesi successivi alla comunicazione di ammissione al finanziamento“.

L’aiuto è concesso nella forma di contributo a fondo perduto nella misura minima del 40% del costo totale ammissibile sugli investimenti. Il costo totale dell’intervento ammissibile va da un minimo di 20mila ad un massimo di 200mila euro. Sono ammissibili le spese effettuate a partire dal primo febbraio 2020 al primo febbraio 2021 per investimenti in beni strumentali nuovi, materiali ed immateriali, per interventi su immobili, acquisto impianti, messa in sicurezza dei locali sede di attività delle imprese comprese le opere di sanificazione.

“Ebbene la funzionalità ritardata del portale ‘Sviluppo Toscana’”, conclude Alessandra Papini, “rischia di impedire agli imprenditori che non sono riusciti a collegarsi in tempo utile di ottenere questo contributo. Un bando pubblico al quale tutti avevano diritto a partecipare con identiche possibilità di riuscita, a prescindere dalla potenza dei singoli apparecchi informatici a disposizione: sono contributi rivolti alle imprese, non alle società informatiche”.

“Una piattaforma adibita a questo tipo di servizio, una piattaforma gestita da un ente pubblico che prevede comunque un grande numero di accessi deve essere in grado di gestirli in maniera efficiente soprattutto se il tempo è elemento discriminante nell’accettazione della richiesta. Lo stesso bando presenta di per sé tanti aspetti cavillosi che non è necessario siano tali anche quelli informatici. Per non parlare del fatto che il bando è stato pubblicato due giorni prima dell’apertura, non dando modo di avere una lettura attenta della procedura, privilegiando in maniera palese la velocità rispetto alla qualità”.

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