Coronavirus e lavoro: smartworking dove si può, migliaia in ferie, destino cassa integrazione e ammortizzatori sociali
Come si sta adattando l’attività lavorativa delle aziende della Provincia di Arezzo all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo? Le aziende che possono farlo hanno attivato per il maggior numero possibile di dipendenti il lavoro da remoto, altre hanno sospeso temporaneamente la produzione, con forte probabilità di richieste di ricorso ad ammortizzatori sociali o cassa integrazione.
Il settore del lusso rallenta con forza la produzione: allo stabilimento Prada di Terranuova Bracciolini alcuni reparti sono regolarmente operativi, altri fermi. Secondo alcune stime, a casa in ferie dovrebbe esserci attualmente il 40-50% della forza lavoro. Spaccio aziendale ovviamente chiuso. Intanto gli Amministratori Delegati e il Presidente di Prada S.p.A. hanno donato due postazioni complete di terapia intensiva e rianimazione a ciascuno degli ospedali milanesi Vittore Buzzi, Sacco e San Raffaele.
Baraclit in Casentino ha sospeso le attività produttive il 12 marzo e tale sospensione si protrarrà fino al 4 aprile:
“Da oggi fino al 4 aprile 2020 abbiamo concordato con la RSU aziendale la sospensione delle attività produttive, che permetterà di conciliare, da una parte, l’esigenza di ridurre la capacità lavorativa dovuta all’impossibilità di portare a termine i lavori per i blocchi dapprima nel Nord Italia – successivamente anche al Centro Sud per la paralisi progressiva dei cantieri – e dall’altra, di consentire ai nostri dipendenti di restare a casa con le proprie famiglie in un momento così critico e delicato per tutto il Paese, tutelando la salute di ogni nostro collaboratore e dell’intera collettività”.
Baraclit ha quindi deciso di fermare in via temporanea gli impianti produttivi e al contempo di avviare la procedura per l’attivazione degli ammortizzatori sociali, con l’augurio e la certezza di arginare l’inarrestabile diffusione del virus rispettando le imposizioni restrittive, per riuscire a riprendere quanto più velocemente possibile ogni impegno, perché le commesse non mancano, come non mancano la fiducia e la voglia dei clienti di investire con noi”. Così è riportato sul sito web dell’azienda.
UnoAerre ad Arezzo da lunedì scorso è momentaneamente ferma.
ITAM a Castiglion Fiorentino ha a sua volta deciso di optare per la chiusura temporanea: dal 16 al 20 marzo.
Graziella Holding di Arezzo divide il lavoro tra smart working, turnazione dei dipendenti e stop dei reparti di produzione:
«La decisione di sospendere e riorganizzare il lavoro – commenta Gianni Gori, presidente di Graziella Holding, – è motivata dal senso di responsabilità che pone la salute dei dipendenti e la prevenzione al primo posto rispetto all’attività produttiva».
UbiBanca si è mossa in maniera tempestiva per mettere il maggior numero possibile di dipendenti in smart working o lavoro agile. Continua ad ogni modo a garantire il servizio di apertura al pubblico dove strettamente indispensabile e necessario assicurando le precauzioni sanitarie essenziali. I cittadini possono consultare la pagina sotto indicata per reperire numeri verdi e le varie informazioni sulle filiali: https://www.ubibanca.com/news-coronavirus-comunicazioni-clienti
Coop ha deciso di chiudere i punti vendita Coop e Superconti nelle giornate di domenica 22 e 29 marzo.
“La riteniamo una misura doverosa per due motivi entrambi importanti. Così facendo contribuiamo a limitare le presenze per strada diluendo gli acquisti delle famiglie durante i giorni feriali della settimana e impedendone la concentrazione durante la domenica. Contemporaneamente veniamo incontro alle necessità dei colleghi che operano nei punti vendita e che tanto stanno facendo per garantire un servizio essenziale alle persone; sarà utile per avere una pausa in più in grado di attenuare la tensione delle scorse settimane. La misura è ovviamente eccezionale e limitata”.
Menchetti rimane aperto dalle ore 08:00 alle ore 14:00, accessibile per la sola vendita del pane. Sul totale dei dipendenti al momento lavora circa il 50%. Chiusi i negozi a San Giovanni Valdarno e Perugia.
Anche per la Asl si attiva il lavoro da remoto: nella AUSL sud est il 60% dei dipendenti del comparto lavora da casa.
La stessa percentuale di dipendenti in remoto è riportata dall’ente Provincia di Arezzo che così riduce le presenze in ufficio.
Il Comune di Arezzo ha per il momento attivato lo smart working per circa 60 dipendenti. Per le attività dello Sportello Unico sono ancora valide le misure enunciate nel vademecum rilasciato dal Comune, valide fino al 3 Aprile.
Si ricorda inoltre che anche gli uffici della polizia municipale saranno chiusi al pubblico fino a venerdì 3 aprile.