Crisi manifesta, nell’aretino centinaia di aziende in difficoltà. Cassa integrazione in deroga anche per meccanica e accessori
La provincia di Arezzo sta affrontando una crisi economica importante, con settori chiave come l’oreficeria e la moda particolarmente colpiti. La crisi sta avendo importanti ripercussioni su centinaia di aziende, in quanto la contrazione della domanda dei beni di lusso si ripercuote a catena su altri comparti.
La situazione si sostanzia nell’aumento delle ore di cassa integrazione nella provincia, che nei primi nove mesi del 2024 sono quasi raddoppiate rispetto all’anno precedente, raggiungendo quasi 3 milioni di ore. Questo incremento colloca Arezzo tra le dieci province italiane più vulnerabili, dove anche il settore della moda è in difficoltà.
A peggiorare la situazione, lo stato di forte tensione causato dall’aumento dei furti nelle aziende orafe e non soltanto, come dimostra il blitz alla Nuova Rezzacchi, rischia di mettere in ginocchio un comparto, quello dell’oro e del lusso, già sotto pressione. Giordana Giordini, presidente della Consulta Orafa di Arezzo, ha dichiarato: “Noi imprenditori orafi non ce la facciamo più, viviamo un momento drammatico“.
In risposta a questa crisi, le istituzioni locali e le associazioni di categoria stanno cercando soluzioni per sostenere le aziende e preservare l’occupazione. Tuttavia, la complessità della situazione richiede interventi strutturali e un impegno congiunto per rilanciare l’economia.
Gabriele Veneri, Consigliere regionale esponente di Fratelli d’Italia annuncia una prima risposta: “Cassa Integrazione in deroga anche per il comparto della meccanica per accessori. Grazie a un emendamento degli onorevoli Walter Rizzetto, Chiara La Porta e Fabio Pietrella al decreto legge di accompagnamento al Pnrr è stata estesa la cassa integrazione in deroga del settore moda anche al comparto della meccanica per accessori. L’emendamento stanzia anche ulteriori risorse per coprire gli ammortizzatori sociali: si tratta di ulteriori 9 milioni di euro che si aggiungono ai 64,4 milioni già finanziati. Gli ammortizzatori sociali sono fondamentali e, allo stesso tempo, occorre sviluppare una strategia in modo da garantire un futuro al settore che fa parte dell’ossatura economica della nostra Regione e l’Esecutivo ha ben presente anche questa necessità” lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri.
Il Partito Democratico di Arezzo ha espresso preoccupazione, sostenendo le manifestazioni sindacali in difesa dell’occupazione e chiedendo interventi urgenti per salvaguardare lavoratori e imprese. Per Alessandro Tracchi, segretario provinciale della CGIL di Arezzo, “le otto settimane di cassa integrazione in deroga previste non sono adeguate a risolvere i problemi strutturali del settore. La CGIL di Arezzo continua a monitorare attentamente la situazione, chiedendo interventi più efficaci per sostenere i lavoratori e le imprese della provincia, al fine di superare la crisi attuale e promuovere uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo“.