Gioielleria e oreficeria, i big five europei Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Spagna valgono 20 miliardi di euro

Gioielleria e oreficeria in Europa: Arezzo ha ospitato la presentazione della ricerca ICE-Confindustria sul mercato da oltre 20 miliardi di euro. Si è svolta nel pomeriggio di questo 26 marzo, presso la sede di Confindustria Toscana Sud ad Arezzo, la presentazione della nuova ricerca commissionata da Agenzia ICE in collaborazione con Confindustria Federorafi, dedicata ai mercati europei della gioielleria e dell’oreficeria. Un’analisi approfondita, sia qualitativa che quantitativa, pensata per offrire alle aziende italiane strumenti concreti di orientamento strategico sui mercati europei di riferimento.
All’incontro aretino sono intervenuti Matteo Masini, dirigente del settore Beni di consumo di ICE, Giordana Giordini, Presidente della Sezione Orafi Argentieri di Confindustria Toscana Sud e consigliera di Confindustria Federorafi, e Sandra Bruno di Yoodata Srl, società incaricata della realizzazione della ricerca.
Lo studio ha messo sotto la lente i cosiddetti “Big Five” dell’Europa del settore: Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Spagna, mercati che nel complesso valgono oltre 20 miliardi di euro. Nello specifico, il Regno Unito guida la classifica con un valore di oltre 5,2 miliardi di euro, seguito da Francia (4,9 miliardi), Italia (4,2 miliardi), Germania (4 miliardi) e Spagna (1,6 miliardi).
La distribuzione della gioielleria in UE e UK Oreficeria e gioielleria in Europa – presentazione Arezzo (1)
Secondo Masini, «Francia, Germania, Regno Unito e Spagna rappresentano da soli il 10% dell’export italiano e per questo meritano una riflessione attenta. L’indagine serve a orientare in modo più mirato risorse e strategie commerciali delle imprese italiane».
La ricerca ha incluso 21 colloqui in profondità con esperti del settore e 3.542 interviste con questionari rivolti a distributori e consumatori, fornendo una visione ampia delle dinamiche di acquisto e delle preferenze nei diversi Paesi.
Oreficeria e gioielleria in Europa – presentazione Arezzo (1)
Le gioiellerie restano il canale principale, e in Italia rappresentano il 78% del valore delle vendite. Le preferenze variano sensibilmente: gli italiani acquistano soprattutto bracciali, in Spagna e Francia prevalgono anelli e orecchini, mentre in Germania la scelta ricade soprattutto sulle collane.
Nel dettaglio delle categorie merceologiche:
-
In Italia, tra gli articoli in argento, bigiotteria, diamanti sintetici e pietre preziose, i più acquistati sono i bracciali.
-
Per l’oreficeria in oro dominano invece gli orecchini.
-
Se si parla di diamanti naturali, l’acquisto più frequente è l’anello, preferito nel 57% dei casi, includendo anche le fedi nuziali.
Per quanto riguarda la motivazione all’acquisto, circa il 50% dei gioielli viene comprato come regalo, mentre l’altra metà è acquistata per sé. Solo in Germania prevale nettamente l’acquisto personale, con un dato che raggiunge il 67%.
Tra i principali driver che guidano le scelte dei consumatori:
-
In tutti i Paesi: la bellezza del design;
-
In Italia e Spagna: il design nuovo e di tendenza;
-
In Francia: il valore del Made in France;
-
In Germania: il design semplice e funzionale;
-
Nel Regno Unito: la reputazione del brand.
Nei Paesi mediterranei, emerge una maggiore attenzione al rapporto qualità/prezzo, mentre la sostenibilità è un valore percepito come importante, ma ancora poco determinante nelle decisioni di acquisto.
In tema di sostenibilità, è in crescita la propensione verso l’oro riciclato (recuperato da scarti, gioielli usati, dispositivi elettronici): oltre il 40% dei consumatori in UK, Italia e Francia si dice favorevole all’acquisto, percentuale più bassa in Spagna e Germania. Tuttavia, meno del 20% dichiara di aver acquistato realmente un prodotto con oro riciclato. Un certificato di sostenibilità, si sottolinea, potrebbe aumentare sensibilmente la fiducia e incentivare le vendite.
«Questa ricerca – ha commentato Giordani – colma una lacuna importante: troppo spesso, proprio per la vicinanza geografica, trascuriamo mercati strategici come quelli europei. Con questo strumento le aziende hanno oggi a disposizione dati preziosi per comprendere meglio le dinamiche di consumo e le opportunità commerciali».
Dopo la tappa di Arezzo, la presentazione della ricerca proseguirà con altri due appuntamenti: Vicenza l’8 aprile e Marcianise (CE) il 12 aprile.