L’arte sartoriale aretina al servizio del fantini del Palio di Siena

Giorgio Di Grillo, artigiano di Lucignano, è diventato negli anni il sarto di riferimento per i fantini che corrono il Palio di Siena. La sua passione per la sartoria è nata quando era giovanissimo: a 15 anni, nel 1969.

“All’epoca noi ragazzini dovevamo lavorare, altrimenti erano guai – racconta l’artigiano. Dopo la terza media ho iniziato questo mestiere quasi per caso. Ma con il tempo, ho visto che creare qualcosa con le mie mani e vedere il risultato del mio impegno mi appassionava molto, e così è diventata una professione”.

Dopo aver lavorato come dipendente, nel 1985 Di Grillo ha avviato la sua attività in proprio, trasferendosi poi nel 1995 nell’attuale laboratorio di Lucignano. Oltre all’abbigliamento per il Palio, con cui collabora ormai da oltre vent’anni, Di Grillo crea anche capi di abbigliamento per la caccia e altre manifestazioni locali.

“Mi occupo di tutto, dall’acquisto dei tessuti alla creazione dei modelli su misura per ogni fantino – spiega l’artigiano. Per realizzare i miei capi, osservo la corporatura del cliente e penso a come valorizzarla al meglio con il mio lavoro, creando capi che siano comodi e accompagnino le persone nelle loro attività”.

Nel corso dei decenni, grazie alla qualità del suo lavoro artigianale, Di Grillo è diventato il sarto di fiducia di numerosi fantini: “Realizzo pantaloni per ogni contrada, tifo per tutti loro, non ho una preferenza. Per molti sono una figura quasi paterna, ho costruito rapporti umani forti”, racconta con orgoglio.

La soddisfazione più grande per Di Grillo è vedere i fantini indossare i suoi pantaloni durante la carriera: “Quando li vedo sfilare prima della mossa e poi correre al Palio, mi emoziono ancora”.

Nonostante i tanti anni di attività, la passione dell’artigiano lucignanese rimane intatta. Il suo auspicio è che l’attività di famiglia possa continuare, e l’ingresso della figlia in azienda fa ben sperare per il prosieguo. Ma, come in ogni settore dell’artigianato, tirare su nuove leve appare molto complicato. “Ai ragazzi che si affacciano al mondo dell’artigianato dico: venite nel mio laboratorio, imparate rubandomi il mestiere con gli occhi. Sarei felice di tramandare la mia arte e i segreti di un lavoro che ho amato e amo moltissimo”.

“Il futuro del settore moda dipenderà molto dall’attrazione dei giovani verso questo comparto – commenta Paolo Pernici, presidente Federmoda CNA Arezzo e Toscana. Siamo chiamati a preservare il know-how e la tradizione artigianale, offrendo opportunità di formazione per coinvolgere giovani talenti. Solo così possiamo garantire la continuità delle lavorazioni nel nostro territorio”.

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