La denuncia: “Un click day farsa, spariti in pochi minuti i fondi per le imprese”. Confartigianato furente
“Una vera e propria, drammatica, presa in giro degli imprenditori che si sono visti scippare pochi istanti la possibilità di veder finanziati i loro progetti di innovazione d’impresa. La solita, ennesima promessa non mantenuta verso le aziende, che ha creato solo false aspettative, insomma una beffa: una sorta di orribile lotteria a colpi di click online, dove non prevalgono i progetti migliori, ma solo quelli di aziende che, magari, hanno assoldato centinaia di ‘cliccatori’ e che hanno così di fatto tolto la possibilità di accedere al finanziamento a chi lo avrebbe meritato davvero”.
E’ a dir poco furente, Maurizio Baldi, per tutte le imprese che rappresenta, in quanto presidente delle Categorie di Confartigianato Arezzo, secondo il quale questo “è un modo di gestire i rapporti con le imprese evidentemente progettato da persone che non l’hanno mai fatto prima, e che non sanno neanche in che modo funziona il mondo produttivo, e quindi costruiscono questi sistemi assurdi e profondamente ingiusti”.
Ma di fatto cosa è successo:
“E’ successo – spiega lo stesso Baldi – che ieri mattina sarebbero state rese disponibili dal Ministero dello Sviluppo economico, le risorse previste dal bando “Disegni più 4”, erano 13 milioni di euro per sostenere la capacità innovativa e competitiva delle Pmi attraverso la valorizzazione e lo sfruttamento economico dei disegni e modelli sui mercati nazionale e internazionale”
“In teoria – insiste Baldi – avremmo potuto avere accesso a agevolazioni concesse nella forma di contributo in conto capitale in misura massima pari all’80% delle spese ammissibili e nel rispetto degli importi massimi previsti per ciascuna fase e per ciascuna tipologia di spesa”.
“Ovviamente – spiega ancora – molti imprenditori avevano investito molto in questo senso, visto che presentare un progetto non è prenotare un esame all’università: prima del famoso click per la prenotazione ci sono costi molto alti legati alla realizzazione del progetto stesso”.
“Il fatto gravissimo – spiega ancora Baldi – è che in pochi minuti, alle 9 di mattina di ieri, i finanziamenti sono già stati tutti prenotati, senza nessuna possibilità di rientrare in gioco. Ed è forse ancora più grave che poi che non sia stata creata una graduatoria di merito dei progetti presentati, questo avrebbe potuto permettere ad altri soggetti, qualora non venissero accettati i progetti di chi ha cliccato e prenotato, di inserirsi come veniva fatto precedentemente”.
“I bandi – precisa Baldi – sono rivolti alle imprese, non alle società informatiche. E’ necessario quindi che, per eliminare il rischio di artifici tecnologici o penalizzare chi parte svantaggiato per la qualità della propria connessione internet, l’accesso alle richieste sia effettuato con l’identità digitale del legale rappresentante dell’azienda: solo così, per ogni richiesta, ci sarà un solo accesso e sarà garantita la pari dignità di tutti i partecipanti, eliminando allo stesso tempo i dubbi sulla correttezza delle procedure e facendo sì che sia messo fuori gioco chi specula e si fa pagare solo perché può garantire, grazie a reti non ufficiali di collaboratori, un numero maggiore di tentativi”.
“E poi, negli anni scorsi – afferma il rappresentante artigiano – questo bando rimaneva aperto per due settimane, qui invece abbiamo dovuto prenotare al volo online, e poi non siamo stati giudicati come imprenditori, per la bontà del progetto ma solo per la velocità del click: tutto questo è pazzesco e inaccettabile”.
In generale occorre dire infine che
“il meccanismo del click day – approfondisce Baldi – sta quindi creando una grave distorsione, annullando gli obiettivi dei provvedimenti e svilendo la professionalità dei consulenti e gli stessi i progetti degli imprenditori. La prenotazione dei fondi tramite i click day ha generato una modalità nella quale per una singola richiesta da parte di un’azienda avvengono centinaia di collegamenti diversi in contemporanea gestiti da società informatiche che il più delle volte, come successo ieri, rendono inaccessibile per alcuni minuti l’accesso al sito”.
“Questo penalizza – conclude – le realtà più piccole, che magari formulano richieste per importi più contenuti, ma per progetti ugualmente importanti”.