Maurizio Baldi: “Più risorse per incentivare l’ingresso nel mondo del lavoro delle nuove generazioni”

“Dalla pandemia ad oggi, un ciclo di eventi che rischiano di incrinare l’economia della nostra provincia”. Il grido di allarme arriva direttamente dal presidente della Confartigianato Imprese Arezzo, Maurizio Baldi che fa il punto sullo stato di salute delle imprese artigiane aretine. “È necessario focalizzarci sul fatto che le nostre non sono più piccole aziende, ormai la loro struttura è decisamente complessa e per questo soffrono il continuo aumento dei tassi di interesse sui prestiti che è diventato, ad oggi, insostenibile. Capiamo la lotta all’inflazione, ma con questi tassi i risultati economici non potranno che peggiorare. Senza accesso al credito – continua – non c’è sviluppo e la competitività internazionale rischia di metterci ai margini”, sottolinea Baldi.

Il Covid ha portato poi ad uno stravolgimento del mercato del lavoro con un importante flusso in uscita. “Siamo in seria difficoltà, è diventato difficilissimo reperire personale anche non specializzato. Lanciamo quindi un appello ai giovani: il lavoro c’è e noi siamo pronti ad accogliervi. Per questo motivo – continua Baldi – è necessario saldare ancora di più i rapporti con le scuole. Relazioni che già sono ottime, le istituzioni devono sostenere però con maggiore continuità questo link che è vitale per le nostre imprese, lo devono fare mettendo in campo maggiori risorse”.

Incentivare i giovani ad iniziare un percorso nelle aziende artigiane secondo Baldi deve essere compito delle imprese da un lato, garantendo un percorso di crescita e stabilità, deve essere “responsabilità delle istituzioni facendo calare il costo del lavoro a beneficio di buste paga in grado di affrontare questo delicato momento nel quale l’inflazione erode significativamente il potere di acquisto”, sostiene Baldi.

La difficoltà dell’accesso al credito da un lato e quella di reperire forza lavoro, disegnano un quadro complesso per le imprese artigiane del nostro territorio.

“La piccola media impresa ha rapporti con grandi aziende che richiedono certificazioni importanti e costose, ma vogliono anche un prezzo che spesso, in queste condizioni, non ci possiamo permettere di sostenere, non riuscendo quindi a portare a termine delle grandi commesse. Faccio un appello a governo: invece di sperperare risorse in soluzioni tamponi queste dovrebbero essere gestite in maniera puntuale: accesso al credito e turn over dei dipendenti”, conclude il presidente di Confartigianato Imprese Arezzo.

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