Missione in Oriente: l’aretino Vestri spiega le uova di Pasqua ai giapponesi

A febbraio saranno 11 anni che l’azienda Vestri parla giapponese. E che nel Paese del Sol levante si assaporano eccellenze aretine.

Dal 30 ottobre al 5 novembre la celebre azienda di cioccolato artigianale, con sede in via Romana, sarà l’unica del territorio invitata alla prestigiosa Italian Fair di Osaka, la “Fiera italiana d’autunno”, organizzata dalla società Hankyu Hanshin, importante gruppo giapponese operante principalmente nel settore della distribuzione di alta qualità. All’ultimo piano dei grandi magazzini Hankyu, i più celebri brand italiani appartenenti alla moda, all’artigianato, al design e arredamento e all’agroalimentare esporranno e presenteranno i loro prodotti al mercato giapponese immortalati dalla stampa dell’intero paese.

E Danielo Vestri salirà sul palco per raccontare la storia della sua azienda e la tradizione delle uova di cioccolata in Italia. Partendo, ovviamente, da Arezzo e dalla sua realtà. Con sé infatti ha portato vecchi stampi di uova di Pasqua del 1965, quando i suoi genitori lavoravano il cacao in un artigianale laboratorio di casa. Il seminario, voluto dagli organizzatori, si svolgerà il 3 novembre e sarà uno degli eventi principali della giornata.

Le aziende che partecipano alla Fiera italiana di Osaka sono selezionate in base a rigidi criteri quali la rilevante tipicità del prodotto e legame con il territorio di appartenenza, la storia dell’azienda, packaging nuovo e accattivante, premi e/o certificazioni di qualità conseguiti e metodi di produzione particolari e/o garantiti.

E Vestri sono già 7 anni che si distingue e viene invitato a partecipare.

Nell’occasione si tengono appunto anche masterclass e seminari per avvicinare i consumatori asiatici ai prodotti del Belpaese.

“Il Giappone è un mercato difficile che non accetta errori. Richiede fantasia e molta precisione. Noi ci siamo sempre sentiti a casa. La nostra cioccolata è appezzata e richiesta, c’è un’attenzione particolare alla qualità e alla ricerca delle materie prime. Il nostro successo – racconta – è frutto di un fortunato incontro e di autentica passione. Inizialmente, pur di mettere un piede in quella terra, fornivamo una grande azienda solo con tavolette di cioccolato. Poi la ditta decise di cambiare business ma un dipendente, rimasto innamorato dei nostri prodotti, ci chiese di poterne assaggiare altri. Ne rimase estasiato, voleva che il Paese conoscesse la nostra identità e scoprisse il nostro cioccolato. Era un rischio ma decidemmo di investire su lui e il suo entusiasmo. Adesso esportiamo tavolette, gianduia, praline e cremini e le richieste sono sempre più grandi. E anche lui ha fatto fortuna”.

Alcune linee, studiate per il sofisticato palato giapponese, sono poi diventate parte dell’offerta di Vestri e adesso venduti con successo in Italia e in altri paesi.

Particolarmente amate sono le Antiche gianduia, soprattutto ai gusti di cremino e pistacchio perché sono prodotti unici nel mercato giapponese, graditi non solo per la cremosità e la ricchezza di sapore ma anche per essere riconoscibili come italiani. Inoltre non viene trascurata la confezione la cui aggiunta di un cucchiaino dorato, firmato Vestri, la rende esclusiva.

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