Pam, chiusura confermata. Verso riapertura di un presidio di commercio alimentare ridotto. Le novità dei due piani dell’immobile
“Supermercato Pam di via Alfieri: confermata la chiusura in data 11 gennaio, ma è in programma una riorganizzazione complessiva dell’immobile. Progetti anche per riaprire entro un anno un presidio per i beni alimentari”. Gli assessori Francesca Lucherini e Federico Scapecchi rivelano l’esito dell’incontro svoltosi in Comune con i rappresentanti del Gruppo Pam.
Si è tenuto presso gli uffici comunali un incontro tra i rappresentanti del gruppo Pam, gli assessori Lucherini e Scapecchi e i tecnici del Servizio governo del territorio. Lo scopo della riunione, richiesta dal gruppo, era la discussione sul futuro del piano inferiore dell’immobile di proprietà dell’azienda, attualmente occupato dal supermercato.
La volontà della proprietà è quella di dividere la superficie di vendita del piano inferiore in due parti, al fine di destinare uno spazio al commercio di generi alimentari e uno spazio al commercio di altri prodotti. In pratica si tratta di una riorganizzazione degli attuali spazi occupati dal supermercato che, nell’ottica dell’azienda, deve essere ridimensionato. Purtroppo è confermata la notizia della chiusura in data 11 gennaio, ma le intenzioni dell’azienda sono quelle di riaprire un presidio di commercio alimentare più piccolo all’interno del quartiere, affiancato da un’attività diversa ancora da individuare. In attesa che una richiesta in tal senso venga formalizzata, i tempi della riorganizzazione sono stati ipotizzati inferiori all’anno.
Parallelamente è in dirittura di arrivo la pratica relativa al piano superiore dell’immobile, attualmente occupato dal solo ufficio postale, per l’eliminazione della servitù di uso pubblico ivi presente finalizzata a una rifunzionalizzazione degli spazi, stante la volontà della proprietà di rivitalizzare l’intero immobile.
“L’amministrazione comunale collabora e collaborerà in tal senso – concludono Scapecchi e Lucherini – nel rispetto delle normative di settore, anche a tutela delle legittime esigenze manifestate dagli abitanti del quartiere Tortaia, e delle conseguenti ricadute occupazionali”.