Redditometro, Tiezzi critico: “Strumento non idoneo per recuperare l’evasione fiscale”

“Dal mio punto di vista considero questo strumento di accertamento una stortura rispetto al sistema a cui siamo abituati nel quale il cittadino dichiara i propri redditi in funzione di quelle che sono effettivamente le proprie capacità. Questi tipi di accertamento alle volte posso risultare un po’ campati in aria”. Tiezzi entra poi nel merito della sua critica al redditometro. “La cosa più grave di questo meccanismo è che spetterebbe al contribuente l’onere di dimostrare che è il fisco ad aver sbagliato nei suoi confronti e non sempre è facile dimostrare la propria correttezza”. Il presidente dell’Ordine offre poi un suggerimento ai cittadini. “E’ molto importante che ogni contribuente conservi traccia di ogni spesa così da poter dimostrare, qualora arrivi l’accertamento, che la spesa è giustificata. Capisco – aggiunge ancora Tiezzi –  che lo Stato abbia bisogno di recuperare denari anche in conseguenza dei danni derivanti da alcune misure quali il Superbonus 110%,  ma il redditometro è uno strumento fuori tempo che ritenevo superato e che invece ogni tanto viene tirato fuori”.

Tiezzi si sofferma sul tema dell’evasione. “E’ una questione molto seria e molto grave, ma sono dell’idea di andare a colpire quei soggetti che sono sconosciuti al fisco. Colpire sempre i soliti noti (dipendenti, liberi professionisti e imprenditori) è molto facile per l’amministrazione finanziaria, ma non lo ritengo né eticamente né moralmente corretto. Il redditometro non è lo strumento adeguato per recuperare il sommerso nel nostro Paese. Di fatto si spara nel mucchio”.

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