Sagre e feste paesane, Acli e Arci: “Occasione di aggregazione, si tutelino”

A sostenerlo sono Acli e Arci di Arezzo che chiedono all’amministrazione di dimostrare la propria vicinanza al tessuto associativo che anima i piccoli centri abitati della periferia che già è stato fortemente provato dall’emergenza sanitaria e che trova nelle iniziative estive l’unica forma di autosostentamento delle attività. In quest’ottica, sagre e feste rappresentano irripetibili occasioni per mantenere unite le comunità, per valorizzare le tradizioni locali e per reperire le risorse necessarie anche per svolgere interventi di manutenzione o per apportare migliorie nelle diverse località, evitando così fenomeni di degrado e di isolamento.

La sensibilità di Acli e Arci verso il tema è particolarmente forte per la presenza capillare di decine di circoli sull’intero territorio provinciale che, per lunghi mesi, hanno dovuto chiudere e sospendere ogni loro attività, vivendo ingenti difficoltà economiche e privando i territori di fondamentali cellule per il mantenimento dei legami e per la promozione di attività sociali, aggregative, solidali e culturali. L’arrivo dell’estate e l’alleggerimento delle misure per la prevenzione del contagio da Covid19 potrebbero permettere una lenta ripartenza per l’aggregazione e la socializzazione, dunque l’invito rivolto all’amministrazione è a favorire l’organizzazione e la promozione di mini-eventi da cui, ora come non mai, dipende la stessa sopravvivenza di circoli e associazioni. «Ci opponiamo alla richiesta di stop indiscriminato a sagre e feste paesane – commentano Luigi Scatizzi e Federica Ettori, presidenti provinciali di Acli e Arci, – perché anche i circoli e le associazioni hanno subito un duro colpo dall’emergenza sanitaria e devono ora essere messi in condizioni di ripartire. L’organizzazione di eventi è già penalizzata dalle normative anti-Covid, ma sarebbe un errore sottovalutarne la vitale importanza per la socialità e il decoro di molte località. I circoli e le altre strutture locali sono, infatti, animati dalla passione e dall’impegno di volontari per tenere in vita questi presidi del territorio e questi baluardi dell’aggregazione, dunque è fondamentale che l’amministrazione dimostri sensibilità e attenzione verso di loro. In sintesi, ci sembra doveroso attendere una presa una posizione in favore di queste strutture per metterle in condizione di svolgere tutte le attività previste dalle normative nel rispetto delle regole vigenti».

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