Salario minimo per legge? Baldi: “Potrebbe non essere la soluzione”
“Un salario minimo fissato per legge potrebbe non essere la soluzione, ma anzi, rischia di essere controproducente”. A contribuire al dibattito sul salario minimo è il presidente di Confartigianato imprese Arezzo, Maurizio Baldi. “Rappresentiamo un territorio ad altissima vocazione manifatturiera, solo la nostra associazione, nel territorio aretino, rappresenta migliaia di imprese e lavoratori. Conosciamo il mercato del lavoro meglio di chi vorrebbe regolamentarlo non conoscendone le specificità”, sottolinea Baldi.
“La contrattazione collettiva fino ad oggi è stata una base solida delle relazioni tra lavoratori e datori, raggiungendo risultati notevoli. Non possiamo correre il rischio che i contratti di qualità garantiti nel nostro settore siano messi allo stesso piano di quelli pirata”, aggiunge Baldi. “Chi vorrebbe introdurre il salario minimo forse non sa che in territori come il nostro è tutto interesse degli imprenditori sottoscrivere contratti che garantiscano redditi adeguati, tutele e sistemi di welfare integrativi”, sostiene Baldi. “Si ignora – sottolinea il presidente di Confartigianato – che questa imposizione porterebbe alla fuga dalla contrattazione collettiva penalizzando i lavoratori e andando a ledere le tutele e i livelli salariali”, sottolinea Baldi.
“Fino ad oggi la contrattazione collettiva ha garantito salari giusti, ma soprattutto è stata in grado di individuare soluzioni profilate sull’identità delle imprese, così diverse tra di loro, per tipo di prodotto e mercato di riferimento”, spiega il presidente. “Quello che mi auguro è che anche nel nostro territorio si apra un dibattito costruttivo sul tema che eviti di politicizzare un tema che riguarda la vita delle nostre imprese e dei lavoratori”, conclude Baldi