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lunedì | 23-12-2024

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Saldi estivi, sale la voglia di shopping: ad Arezzo giro d’affari da 16 milioni di euro

“Ci aspettiamo risultati decisamente in crescita rispetto al 2020, anche se per tornare ai livelli del 2019 ci vorrà tempo – commenta il presidente di Federmoda Confcommercio Toscana Paolo Mantovani, da un mese alla guida dell’associazione di categoria che rappresenta le imprese di commercio al dettaglio e all’ingrosso del settore. “Non dimentichiamo che la moda già prima dell’emergenza sanitaria scontava un calo dei consumi generalizzato, in atto ormai da oltre dieci anni e unito alla concorrenza sempre più marcata dell’online. Almeno, rispetto allo scorso anno, ora la vaccinazione che procede a pieno ritmo e il calo dei contagi hanno fatto tornare buonumore e speranza a molti. Ci sono ancora le incognite dell’autunno, legate alla tenuta dell’occupazione, ma intanto c’è voglia di stare più leggeri, di ritrovare la vita di prima. E i saldi fanno parte dei riti collettivi ai quali eravamo abituati”.

Per i commercianti sarà impossibile recuperare le perdite, in ogni caso si tratta di una iniezione di liquidità che fa comodo in questo momento: “siamo rimasti chiusi per decreto circa tre mesi causa lockdown, perdendo il 35% della nostra capacità lavorativa”, sottolinea Mantovani, “c’è bisogno di ripartire e contiamo che i toscani ci aiutino a farlo, riscoprendo il piacere di fare acquisti nei negozi tradizionali. Per loro l’opportunità di fare buoni affari è certa”.

Alcuni segnali, secondo Federmoda-Confcommercio Toscana, sono positivi: “il caldo è arrivato abbastanza tardi e molti stanno aspettando le ferie per rinnovare il guardaroba. Ma, soprattutto, con l’allentamento delle misure antiCovid sono ripartiti gli eventi, i matrimoni, le occasioni per uscire a cena con gli amici e tutto questo ha smosso il mercato della moda. Dopo oltre un anno di tute e pigiami o poco più, la gente torna a chiedere abiti da cerimonia, accessori e mise più glamour. C’è voglia di tanto colore, di stupire con forme nuove. Ma non si rinuncia alla naturalità dei tessuti, alla praticità e alla comodità. È questa, forse, l’eredità del periodo pandemico che attraversa come un fil rouge tutte le collezioni, da quelle più economiche a quelle di gamma alta”. In linea di massima, “i consumatori si dividono in due categorie – spiega il presidente Mantovani – c’è chi cerca solo la praticità dell’oggetto, chi invece cerca l’esatto opposto: dopo mesi di vita monacale vuole l’eccesso, capi e oggetti più originali, quasi sfacciati”. 

Nelle città d’arte toscane dell’entroterra e nelle località di mare continueranno a mancare i grandi flussi turistici internazionali. “In questi primi fine settimana al mare in realtà di gente nei negozi ne è entrata molta; grazie ai connazionali si battono più scontrini, ma di importo medio più basso. Mancano ancora i turisti high spender, ovvero orientali, russi e statunitensi, che a Firenze, Siena, Pisa o Lucca facevano alzare gli incassi. Ma le città si stanno ripopolando di visitatori ed è un bell’indizio di ripresa. E per la moda lo è ancora di più il ritorno di Pitti a Firenze: significa che c’è davvero speranza di ripartire”.

STIMA DEI SALDI ESTIVI 2021 IN TOSCANA

Valore totale (milioni di euro)                                                            178,7

Numero famiglie che acquistano in saldo (60% del totale)              992.895

Acquisto medio a famiglia nei saldi estivi (euro)                              180

Acquisto medio a persona nei saldi estivi (euro)                             78

 

STIMA DEI SALDI ESTIVI 2021 IN PROVINCIA DI AREZZO

Valore totale (milioni di euro)                                    16 (15,95)

Numero famiglie che acquistano in saldo                 88.638

Acquisto medio a famiglia nei saldi estivi (euro)      180

Acquisto medio a persona nei saldi estivi (euro)      78

FONTE: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

NOTA SUI NUMERI DEL RETAIL MODA IN TOSCANA

 

In Toscana il commercio della moda conta un totale di 6.350 imprese attive, stando ai dati camerali del primo trimestre 2021. “Dal 2019 ad oggi ne mancano all’appello ben 1.445 e un altro migliaio è nel limbo delle imprese registrate ma non attive, spesso in vita per il tempo necessario a saldare i debiti e sbrigare le pratiche burocratiche. La responsabilità – spiega il presidente di Federmoda Confcommercio Toscana Paolo Mantovani – non è del Covid, ma di complessi cambiamenti nel sistema distributivo e nelle abitudini di consumo, legate in gran parte al web. Negli ultimi anni siamo andati avanti a colpi di circa 700 imprese cessate ogni 31 dicembre. Le nuove nate non sono mai bastate a colmare le perdite e la pandemia ha fiaccato ancora di più la voglia di fare impresa”. Nel 2019, a fronte di 669 cessazioni, si sono registrate solo 238 nuove iscrizioni, nel 2020 il rapporto è stato di 626 contro 153. E alla fine del primo trimestre 2021, le cessazioni sono state più del triplo delle aperture: 150 contro 41.

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