Valtiberina, Confartigianato richiama a “visione unitaria e condivisa”
“Valtiberina toscana e Alto Tevere umbro, sono separati solo da una invisibile linea di confine. Nella realtà sono un territorio omogeneo che rappresenta le medesime potenzialità e difficoltà”, spiega il presidente di Confartigianato area Valtiberina, Piero Piccini. “Molte problematiche dovrebbero quindi essere viste e risolte in maniera unitaria e convergente per non creare evidenti disparità tra aziende e cittadini divisi solo da una strada”.
“Si pensi ad esempio, all’importante comparto del turismo, dove operano tante delle nostre imprese. Solo facendo squadra tra Valtiberina Toscana ed Altotevere Umbro riusciamo ad ottenere risultati importanti”, sottolinea Piccini. “Un turista che viene in uno dei nostri 11 comuni deve essere messo a conoscenza della nostra offerta turistica nel suo complesso, che comprende borghi medievali incantevoli, luoghi affascinanti quali il Sasso di Simone, le opere di Piero della Francesca, di Burri, il Castello Bufalini e tanto altro ancora”.
Importante, secondo Piccini, il consolidamento di un dialogo con i sindaci.
“I nostri dirigenti continueranno l’attività di concertazione per consolidare i rapporti con le istituzioni locali. Dovremo affrontare l’annoso tema della detassazione locale, non tralasciando quello della sicurezza delle nostre imprese, l’ampliamento ed il miglioramento delle nostre zone industriali ed artigianali“, aggiunge Piccini.
Un capitolo a parte merita invece il dialogo con i dirigenti degli istituti professionali per affrontare quello che è diventato una questione prioritaria per il mondo dell’impresa artigiana: il reperimento della manodopera e della formazione dei giovani verso i mestieri artigiani.
“È necessario stipulare convenzioni tra associazioni di categoria ed Istituti Professionali per attivazione di contratti di apprendistato duale, un tipo di contratto che è stato introdotto nel 2015 nel nostro ordinamento e che prevede che, per un giovane dai 15 ai 25 anni, iscritto ad un percorso di studi, si possa attivare un vero e proprio contratto di apprendistato. È solo una delle strade che potremmo percorrere per non disperdere un patrimonio dal valore inestimabile costituito dalle capacità, dalle conoscenze e dalla manualità dei nostri artigiani“, conclude Piccini.