Bibbiena, una festa dei lavoratori molto speciale: mostra mercato e nuova illuminazione torre del Tannino
Come spiega la Presidente dell’Associazione commercianti Barbara Matti Altadonna: “Si tratta di una mostra mercato chi si occupa dei mestieri dimenticati come il ciabattino, l’impagliatore, l’intarsiatore, lo scalpellino. Poi abbiamo anche i banchi delle opere del proprio ingegno (telaio, fumettista, uncinetto). Non mancheranno i prodotti tipici del territorio. Abbiamo pensato di dare voce e spazio anche al sociale con i ragazzi di AmicaRete e il loro teatro. Inoltre ci sarà anche il Teatro dei burattini di Rassina. Il nostro sogno è quello di realizzare ogni anno una sorta di vetrina che anticipa e promuove tutte le manifestazioni importanti che si svolgono sul territorio durante l’estate”. Per tutta la giornata e con orario continuato rimarranno aperti i negozi di Bibbiena Stazione. La sera alle ore 21.00, a conclusione di tutto, l’amministrazione inaugurerà la nuova illuminazione della Torre del Tannino.
L’Assessore Daniele Bronchi commenta: “Questa sarà una giornata speciale dove alla celebrazione del lavoro dell’uomo, si unirà anche il completamento di una struttura simbolo di Bibbiena che è appunto la torre del Tannino. L’accensione con luci speciali ha un significato importante per tutti noi: si accende la speranza, innanzitutto, ma anche la voglia della nostra comunità di continuare sul cammino dell’impegno nei confronti del lavoro, degli altri e della comunità”.
La Torre è stata oggetto di un recente intervento di messa in sicurezza e di recupero sul quale l’amministrazione ha investito circa 35 mila euro. Il tutto legato all’importanza storica di questo simbolo cittadino.
La torre della ciminiera del tannino ha, infatti, oltre settanta anni ed è entrata a far parte delle proprietà dell’amministrazione comunale con la cessione di aree pubbliche a seguito dell’attuazione del “Piano di recupero del Tannino” di iniziativa privata approvato nel febbraio 2010.
Nei primi anni del XX secolo le industrie di estratti tannici in Toscana erano 8, di queste una si trovava a Bibbiena. Lo stabilimento di Bibbiena venne impiantato tra il 1923 ed il 1924 dalla “Società Industrie Tanniche” SIT, presidiata da Jean Varraud originario di Fornoli (Lucca). La società fu posta in liquidazione nel 1933 ed interamente assorbita, per fusione, dalla S.A. Varraud Estratti Concianti, che curò l’esercizio della fabbrica fino al 1956, anno in cui lo stabilimento cessò definitivamente la sua attività. La scelta di localizzare lo stabilimento proprio in questo posto fu dettata dalla presenza in loco di una segheria demaniale, coordinata con la ferrovia Arezzo-Stia verso valle ed a monte con la strada Umbro-casentinese, l’attuale SRT 71. La produzione di legname e di suoi derivati risulta assai coerente vista l’epoca con il ruolo produttivo ed economico che Bibbiena interpretava nel Casentino e nell’intera Provincia aretina, ruolo che si attuava attraverso l’offerta di materie prime quali appunto il legname, castagni in particolare, fonti energetiche per la presenza di numerosi corsi d’acqua e la grande disponibilità di manodopera. Tra le attività che resero, in quegli anni, Bibbiena importante sotto il profilo economico per l’intero Casentino, va sicuramente annoverata la “Società Industrie Tanniche”; questa nuova industria sorta dalla trasformazione dello stabilimento della società Industrie Forestali ha inciso notevolmente sotto il profilo economico e sociale anche sotto il profilo ambientale.