Estate in Fortezza, al “Festival SmART” ospite Stefano Massini
Il festival SmART, Storie Musiche ARezzo Teatro, edizione numero due, accende i riflettori dell’estate aretina con l’arrivo in Fortezza Medicea di Stefano Massini, il drammaturgo e cantastorie italiano più noto del momento, a poco più di un mese dalla conquista del prestigioso Tony Award, l’Oscar del teatro americano, primo autore teatrale italiano in assoluto a ricevere un tale riconoscimento.
Lunedì 18 luglio, con inizio alle ore 21:00, in una collaborazione preziosa tra SmARt ed Estate in Fortezza 2022, Massini porterà ad Arezzo la sua ultima, intrigante produzione, vero e proprio “corto circuito spiazzante”: “Quando sarò capace di amare – Massini racconta a Gaber”. Sul palcoscenico l’artista fiorentino sarà circondato dai musicisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo in una produzione firmata da Savà Produzioni Creative e Officine della Cultura con il patrocinio della Fondazione Giorgio Gaber.
Stefano Massini in “Quando sarò capace di amare”, con le canzoni di Giorgio Gaber e Enrico Luporini arrangiate da Enrico Fink, non si propone di raccontare Gaber, bensì racconta a Gaber. Ma racconta cosa? Semplicemente storie, personaggi, vicende realmente accadute, incontri e memorie che lo scrittore non avrebbe mai intercettato, se non fossero state attratte dalla calamita delle canzoni del signor G. Perché aveva ragione Borges: ogni verso evoca altri versi, ogni creazione semina altri raccolti, ogni opera muta forma in un’ennesima opera. Cosa accade allora se un narratore come Massini si lascia ispirare dai brani di Giorgio Gaber? Cosa prende forma sul palcoscenico se i racconti del “più popolare cantastorie del momento” (Repubblica) sbocciano dentro le canzoni della premiata ditta Gaber-Luporini? In un cantiere poetico contagioso e intrigante, il palcoscenico si popola di personaggi fra i più diversi e inattesi. Sono geografie del nostro essere, sono cartografie dell’esistenza, sono rotte nell’oceano di un mondo sbandato, sono danze di fuochi per illuminare la notte del nostro vagare, scoprendo che tutti in fondo attendiamo solo il momento in cui saremo, finalmente, capaci di amare. Da “I mostri che abbiamo dentro” a “La parola io”, da “Non insegnate ai bambini” a “Se io sapessi” e molti altri brani, Massini sceglie di coinvolgere il pubblico in un viaggio di echi e rimandi, in un unico grande omaggio a Gaber. Se poi in scena si aggiungono i suoni e i colori di un’orchestra di musicisti da ogni parte del mondo, riuniti sotto il marchio ormai noto dell’OMA di Arezzo – Mariel Tahiraj (violino), Camillo Biagioli (violino), Mariaclara Verdelli (violoncello), Gianni Micheli (clarinetti, fisarmonica), Saverio Zacchei (trombone), Massimo Ferri (chitarra bouzouki), Luca Roccia Baldini (basso), Massimiliano Dragoni (hammer dulcimer e percussioni) – , ecco spiegata l’attesa per questo incontro così voluto e cercato.