Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

mercoledì | 18-12-2024

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Fino al termine della notte: conto alla rovescia per il Kilowatt Festival 2020 Ar24Tv

https://www.youtube.com/watch?v=BCJytgz1_Ts

Ben 39 titoli in cartellone, 16 in prima o anteprima nazionale e gli 8 della selezione Visionari, messi in scena su palchi all’aperto e nei chiostri della città, con un maxischermo in piazza, per estendere la platea degli spettatori, vista la capienza di alcuni spazi ridotta a 80 posti per il distanziamento richiesto dalle norme. Sarà un viaggio al termine della notte, come preannuncia il titolo scelto per questa 18esima edizione che trae ispirazione dall’omonimo romanzo di Louis-Ferdinand Céline: una notte che non finisce, ma rimane dentro di noi, qualcosa con cui dobbiamo necessariamente convivere. Padrino di questa edizione è l’attore, autore e regista Roberto Latini, che propone uno dei suoi spettacoli più apprezzati, “Amleto + Die Fortinbrasmaschine“, e alla cui opera vengono dedicati un incontro pubblico, una mostra e un progetto sulla drammaturgia.

{rwgallery}

Si comincia lunedì 20 luglio con l’inaugurazione alle 18 a Palazzo Pretorio: l’occasione darà il via alla lettura del primo movimento di “Nnord_Paralipomena e parerga“, progetto drammaturgico che vedrà protagonista il padrino del festival Roberto Latini che leggerà testi che indagano il concetto di normalità, scritti dai suoi allievi del Corso di Perfezionamento in Dramaturg internazionale promosso da Emilia Romagna Teatro. A seguire l’inaugurazione della mostra sonora “Carta Carbone“, costruita dalla compagnia Fortebraccio Teatro, con la cura di Roberto Latini, Gianluca Misiti e Max Mugnai. Alle 19 in piazza Torre di Berta, la Frantics Dance Company, compagnia di danza nata a Berlino nel 2013 che vede tra i suoi performer Marco Di Nardo: in scena la performance “Last Space“, vincitrice del premio Danza Urbana XL – edizione 2020. Il Teatro alla Misericordia alle 20:30 ospita la compagnia quotidiana.com con lo spettacolo “Tabù. Ho fatto colazione con il latte alle ginocchia“, che affronta il tema del proibito, con i divieti che disubbidienza o trasgressione stentano a demolire. La danza è protagonista alle 21:40 al Giardino del Teatro alla Misericordia con “Manbuhsa” del coreografo Pablo Girolami: due danzatori in scena, per un cammino vibrante di inconsapevoli emozioni, innocenza, giocosità. Alle 22:30 al Chiostro San Francesco l’anteprima di “BACCANTI – Βάκχαι” di Leviedelfool: in scena Simone Perinelli, che firma anche il testo e la regia di questo lavoro dedicato al Mito e alla Tragedia. Da mezzanotte il primo appuntamento con il dopofestival, a cura di Mea Revolutio[nae] con lo spettacolo circense della compagnia Contraerea: “Petit bal“, un tuffo in una sala da ballo degli anni ’40 che ospita i delusi e gli esclusi della società.

Focus sul padrino del festival Roberto Latini, martedì 21 luglio: in Auditorium Santa Chiara, dopo la lettura del secondo movimento di “Nnord_Paralipomena e parerga” alle 14:30, ha inizio l’incontro pubblico “La tradizione dell’innovazione” (14:45 – 17:15) dedicato all’opera di Roberto Latini. Interverranno: Paolo Aniello, Antonio Audino, Elena Bucci, Elena Di Gioia, Roberto Latini, Claudio Longhi, Massimo Marino, Flavia Mastrella, Andrea Porcheddu, Antonio Rezza, Clarissa Veronico. Alle 17:30 a Palazzo Pretorio la terza lettura di “Nnord_Paralipomena e parerga” mentre alle 18 il Teatro alla Misericordia ospita Paolo Mazzarelli con “Soffiavento – Una navigazione solitaria con rotta su Macbeth (s-concerto per voce e suono)“: uno spettacolo su potere, ambizione, vanità, nella versione solo voce e musica adattata agli spazi di Kilowatt. Alle 19:10 al Chiostro di Palazzo delle Laudi la prima replica di “Eracle, l’invisibile” (prima nazionale) di Teatro dei Borgia: una performance immersiva ispirata al mito greco di Eracle, la storia di un uomo come tanti, un buon padre di famiglia, un marito felice, la cui vita inciampa in un evento imprevisto e si sgretola. Passi di danza alle 21 al Giardino del Teatro alla Misericordia con Lucrezia C. Gabrieli che si esibisce in “Stretching one’s arms again” (anteprima), coreografia che attinge all’opera di Mark Rothko, “Untitled (Blue, Yellow, Green on Red)“: un’esperienza visuale di astrazione della realtà in cui codice cromatico e coreografico si incontrano e fondono. Alle 21:55 al Chiostro Santa Chiara va in scena “Amleto + Die Fortinbrasmachine” di Roberto Latini: una scrittura scenica ispirata a “Die Hamletmaschine” di Heiner Müller che negli anni ’70 compose un testo liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare. Un’opera potente che si fa classico del nostro tempo, per riflettere sul teatro, sulla sua funzione, sulla contemporaneità. Alle 23:15 al Chiostro San Francesco la compagnia Teatro Rebis presenta l’anteprima di “Un chant d’amour – Come mettere in scena l’odio?, spettacolo in cui le inquietanti vicende di Macerata del 2018 – l’omicidio di Pamela Mastropietro per mano di Innocent Oshegale e l’attentato di matrice razzista di Luca Traini – incontrano I Negri di Jean Genet e danno vita a un teatro d’arte intimista, onirico e politico, per attori e burattini. Per il dopofestival, dalle 00:25, i Flame Parade in concerto.

Mercoledì 22 luglio l’appuntamento è alle 10 all’Auditorium Santa Chiara con la seconda parte dell’incontro pubblico “La tradizione dell’innovazione” dedicato all’opera di Roberto Latini. A seguire la lettura di “Nnord_Paralipomena e parerga / movimento 4“. Alle 18 all’Auditorium Santa Chiara Andrea Cosentino, premio UBU 2018, e Fabrizio De Rossi Re presentano il primo studio di “Rimbambimenti – dalla fisica quantistica al morbo di Alzheimer“, una performance musicale che gioca con i paradossi della fisica post-einsteiniana e le defaillance della memoria. Un’indagine sul tempo, tra clownerie e musica contemporanea. Alle 19 al Chiostro di Palazzo delle Laudi seconda replica di “Eracle, l’invisibile” della compagnia Teatro dei Borgia. Sempre alle 19 in piazza Garibaldi, l’incontro “Fratellanza e sostenibilità: la lunga storia della finanza etica” in collaborazione con Progetto Valtiberina. Alle 21 il Giardino del Teatro alla Misericordia fa da cornice alla danza di Stefania Tansini e alla sua performance “Punti di ristoro” in prima assoluta: un lavoro che indaga la ricerca del piacere, attraverso i diversi stati che cambiano il corpo. Ultimo appuntamento alle 21:50 al Chiostro San Francesco con la lettura di “Nnord_Paralipomena e parerga / movimento 5“. Alle 22:05 il Chiostro San Francesco ospita Giselda Ranieri con “T.I.N.A. (There is no alternative)“, performance sulla sindrome da iper-connessione, sul mare magnum di occasioni che spostano l’orizzonte della felicità, tramutando il presente in una realtà ansiogena, dove si rischia di perdere la bussola. Alle 22:45 al Chiostro Santa Chiara la compagnia Collectif Zirlib di cui fa parte il drammaturgo e regista franco-marocchino Mohamed El Khatib presenta “C’est la vie” in prima nazionale: un’esperienza intima, estetica, politica in cui i due attori raccontano la loro comune tragedia, ovvero la perdita di un figlio. Dalle 00:10 il dopofestival chiude la serata sulle note dei Sinedades in concerto.

Giovedì 23 luglio alle 17 al Chiostro di Palazzo delle Laudi un nuovo appuntamento con la compagnia Teatro dei Borgia e lo spettacolo “Eracle, l’invisibile“. Alle 18:10 al Teatro alla Misericordia Alessandro Sesti porta in scena “Ionica” e la storia di Andrea Dominijanni, il primo testimone di giustizia della fascia ionica: la sua guerra alla ‘ndrangheta ha permesso l’arresto di otto capi cosca. Dal 2015 vive sotto scorta di massimo livello, circondato dal silenzio. Alle 19 appuntamento in piazza Garibaldi con Lucia Franchi e Luca Ricci, ideatori di Kilowatt Festival che presentano il libro “Lo spettatore è un Visionario“, raccontando la loro esperienza di sviluppo delle pratiche di audience development e audience engagement, quando neanche erano state definite come parole. Intervengono: Marco De Marinis (Università di Bologna), Roberto Ferrari (Regione Toscana), Maximilian La Monica (Editoria & Spettacolo); modera il critico teatrale Nicola Arrigoni. Si rinnova l’appuntamento, anche quest’anno, con la “Selezione Visionari“, gli spettacoli selezionati da cittadini della Valtiberina che partecipano alle attività del festival. Primo degli 8 spettacoli della selezione, alle 21, al Giardino del Teatro alla Misericordia, “Piume” della performer Elena Burani: un viaggio attraverso gli stati emotivi dell’attesa e della solitudine. Partiture di gesti prendono vita dentro il gioco del clown, creando dinamiche poetiche o grottesche, buffe o sublimi. I linguaggi del circo, della danza, del canto e del teatro si compenetrano per raccontare la fragilità umana. Alle 21:45 al Chiostro San Francesco un altro spettacolo scelto dai Visionari: “Oriri” (anteprima) della compagnia Bambula Project che indaga il tema della nascita, come momento che definisce la partecipazione dell’individuo all’esistenza: un continuo processo che plasma nuove forme dell’umano, attraverso percezioni ed esperienze. Sempre dalla selezione Visionari, alle 22:40 al Chiostro Santa Chiara, la Compagnia Pietribiasi Tedeschi mette in scena, in prima assoluta, “Padre d’amore padre di fango” che racconta una relazione a tre: figlia, padre, eroina. Una storia vera vissuta a Schio, cittadina operaia in provincia di Vicenza, sommersa dalla droga, negli anni ’80. A mezzanotte il dopofestival con Lovesick Duo in concerto.

Venerdì 24 luglio appuntamento alle 11 all’Auditorium Santa Chiara con il feedback Visionari dedicato al dibattito con le compagnie e il pubblico degli spettacoli della Selezione Visionari andati in scena la sera prima. Alle 18 il Teatro alla Misericordia ospita la compagnia Condorelli_Tringali con “Alla furca“, una storia ispirata al romanzo di Luigi Malerba, “Il Pataffio“: la confessione di un pentito dentro l’aula di un tribunale. In forma di concerto rock, un racconto che rispecchia l’inconsistenza apocalittica dei nostri giorni. Alle 19 al Chiostro di Palazzo delle Laudi il Teatro delle Ariette presenta “Trent’anni di grano – Autobiografia di un campo“, un diario di vita quotidiana scritto durante l’estate 2019, per raccontare attraverso il grano il nostro presente, con le sue intolleranze, non solo alimentari. Trenta spettatori seduti attorno a un grande tavolo: si preparano le tigelle e si mangiano insieme. Alle 21 il Giardino del Teatro alla Misericordia ospita un nuovo spettacolo della Selezione Visionari, “Un onesto e parziale discorso sopra i massimi sistemi“, in prima assoluta di e con l’attore e performer Pietro Angelini. Onesto perché dice la verità, almeno all’85%, parziale perché non dice tutto: le vicissitudini personali di un giovane attore si intrecciano con una riflessione generale sul rapporto tra economia e arte, in bilico tra ironia e disperazione. Alle 22:10 al Chiostro San Francesco, sempre selezionato dai Visionari, il teatro di figura del Collettivo Superstite: “Polvere“, in anteprima. Due figure e la polvere che cade inesorabile incidendo sulle loro esistenze. Alle 22:45 al Chiostro Santa Chiara Filippo Michelangelo Ceredi presenta “EVE #2” (anteprima) ideato per la Biennale Teatro Atto IV Nascondi(no), spettacolo che indaga le derive della comunicazione politica. A mezzanotte il dopofestival con Yoy in concerto.

Sabato 25 luglio, dalle 10:30 alle 16:30 all’Auditorium Santa Chiara un nuovo appuntamento con i Visionari con l’incontro pubblico dal titolo “Visionari d’Italia, unitevi!“, con alcuni degli oltre 400 visionari che partecipano alle attività di co-programmazione artistica negli 11 gruppi creati all’interno del network L’Italia dei Visionari. Alle 17:50 al Teatro alla Misericordia (in doppia replica alle 20) lo spettacolo della Selezione Visionari del collettivo Teatro in Fabula, con Antonio Piccolo e Marco Vidino, per la regia del premio UBU 2019 Lino Musella: “Troia city. La verità sul caso Aléxandros“, ispirato a Aléxandros, tragedia perduta di Euripide. Alle 19 al Chiostro Palazzo delle Laudi il secondo appuntamento con il Teatro delle Ariette e “Trent’anni di grano – autobiografia di un campo“. Sempre alle 19 in piazza Garibaldi l’incontro “Botanica urbana” a cura del Circolo degli Esploratori di Sansepolcro, in collaborazione con Progetto Valtiberina: una passeggiata tra le vie di Sansepolcro alla ricerca delle erbe spontanee. Due spettacoli della sezione Visionari nella serata di sabato: alle 21 al Giardino del Teatro alla Misericordia la compagnia ScenaMadre porta in scena lo spettacolo “Tre“, sulle difficoltà di crescere un figlio adolescente, tra fugaci istanti di complicità, momenti di dialogo e occasioni in cui comunicare sembra impossibile. Alle 21:55 al Chiostro San Francesco la coppia Bernabéu – Covello dà vita a “Un po’ di più“. Vincitore dei premi Speciale OFF, della Critica e Spirito Fringe al Roma Fringe Festival 2019, la performance porta in scena la quotidianità di una coppia in bilico tra tensioni e desideri. Alle 23 il Chiostro Santa Chiara ospita la compagnia Menoventi e lo spettacolo “L’incidente è chiuso“, tratto da “Il defunto odiava i pettegolezzi” di Serena Vitale (ed. Adelphi 2015), un giallo sul misterioso suicidio del poeta Majakovskij. Dalle 00:15 il dopofestival ospiterà Maestro in concerto.

Domenica 26 luglio, gran finale con il focus sulla danza. Dalle 10:30 alle 17:30 all’Auditorium Santa Chiara l’incontro pubblico organizzato con Anghiari Dance Hub “Micro e macro drammaturgie della danza“. La drammaturgia della danza è una disciplina relativamente giovane e poco sviluppata in Italia. Non ha, ancora, una propria fisionomia metodologica ma potrebbe diventare un ambito di professionalizzazione e di sbocco lavorativo per i giovani. L’azione di tessitura tra autori, interpreti e cittadini che la drammaturgia svolge deve riguardare la creazione artistica, attraverso la creazione di una trama tra i diversi materiali e a cui attinge l’autore e coloro ai quali si rivolge. Se ne discute con Fabio Acca, Gaia Clotilde Chernetich, Salvo Lombardo, Roberta Nicolai, Alessandro Pontremoli, Cristina Kristal Rizzo, Stefano Tomassini, Gerarda Ventura. Dalle 11 alle 12:30 a Palazzo delle Laudi l’ultimo appuntamento con il feedback Visionari. La danza protagonista alle 18 al Teatro alla Misericordia con il coreografo Benjamin Kahn e la danzatrice olandese Cherish Menzo, vincitrice del Fringe Award 2019: “Sorry, But I Feel Slightly Disidentified…a solo for Cherish Menzo” è il primo capitolo di una trilogia dedicata al tema del corpo e degli stereotipi. Alle 19 al Chiostro di Palazzo delle Laudi Francesca Sarteanesi presenta l’esito del laboratorio “Almeno nevicasse“, progetto di pensieri, parole e cucito realizzato con i cittadini di Sansepolcro. Sempre alle 19, in piazza Garibaldi l’incontro “Vecchi spazi, nuove esigenze“, in collaborazione con Progetto Valtiberina. Alle 21 il Giardino del Teatro alla Misericordia ospita la Piccola Compagnia Dammacco con l’anteprima di “Spezzato è il cuore della bellezza“, con il Premio UBU 2019 Serena Balivo. Lo spettacolo esplora l’amore e le sue manifestazioni attraverso il racconto di un triangolo amoroso. Una storia che si colloca in una dimensione onirica, una realtà in cui convivono tragedia e umorismo, tra la prosa poetica e la danza. Alle 22:10 al Chiostro Santa Chiara il coreografo francese Jérôme Bel presenta “Isadora Duncan“. Il ritratto della grande Isadora Duncan, basato sul lavoro autobiografico “La mia vita“. Una figura romantica e una coreografa visionaria che, attraverso la sua grande libertà di espressione, ha fornito le fondamenta della danza moderna. Alle 23:20 al Chiostro San Francesco la compagnia DAF capitanata da Angelo Campolo, premio UBU 2016, presenta “Stay Hungry – Indagine di un affamato“, vincitore del premio In-Box 2020. Partendo dai laboratori teatrali tenuti in riva allo Stretto di Messina, l’incontro con un gruppo di giovani migranti segna per l’autore l’inizio di un’avventura speciale, dove il gioco scenico si trasforma in uno strumento per leggere i temi dell’integrazione. A conclusione del festival dalle 00:30 l’ultimo appuntamento con il dopofestival e gran chiusura con la compagnia Chiasma e Salvo Lombardo: “Outdoor Dance Floor“, in collaborazione con Anghiari Dance Hub. Un’azione coreografica sostenuta dalla relazione con la pulsazione di un live set multimediale.

Si ringraziano il Comune di Sansepolcro, la Regione Toscana, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, l’Unione Europea, l’Ambasciata francese in Italia, l’Ambasciata dei Paesi Bassi in Italia, l’Institut français Italia. Prezioso il supporto di quei sostenitori privati che hanno voluto e potuto rinnovare la fiducia al festival, come Aboca, Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia, Caffè River, Coingas Spa, Estra, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Lucos S.r.l., Piccini Paolo S.p.a., Unicoop Firenze.

www.kilowattfestival.it

Articoli correlati