“I Diari di Pieve” e Gianfranco Cervellin, doppio appuntamento in libreria

Giovedì 14 marzo alle 17 una giornata di relazione sui “Diari di Pieve”. Interverranno Natalia Cangi, Direttrice organizzativa Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, Camillo Brezzi, Direttore Scientifico Piccolo Museo del Diario, Luciana Pastorelli, Coordinatrice del Circolo LaAV (Lettura ad alta voce) di Arezzo che come gruppo interverranno con delle letture su diari selezionati. Dal 1984 Pieve Santo Stefano, quasi al confine tra Toscana, Umbria e Romagna, ha innalzato ai quattro punti cardinali del suo perimetro, sulle strade che vi accedono, un cartello giallo sotto quello della toponomastica ufficiale: Città del diario. La cittadina ospita infatti nella sede del municipio, un archivio pubblico, che raccoglie scritti di gente comune in cui si riflette, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: sono diari, epistolari, memorie autobiografiche.

Quarant’anni dopo la fine della guerra, in un’ala di questo edificio, è sorta una casa della memoria: una sede pubblica per conservare scritti di memorie private. L’iniziativa ha attirato l’attenzione di studiosi e giornalisti anche fuori dall’Italia.

Venerdì alle 17.30 presenteremo il libro “Alla ricerca della guarigione, storie di medicina” ed. Mimesis con l’autore Gianfranco Cervellin

Gianfranco Cervellin è nato a Venezia e si è laureato a Parma. Già Direttore del Pronto Soccorso e del Dipartimento Emergenza-Urgenza Provinciale Inter-aziendale (DEU) di Parma e Presidente dell’Academy of Emergency Medicine and Care (AcEMC), è in pensione dal 2019. Oggi lavora come libero professionista ed è autore di oltre 300 articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali. Da anni collabora con la “Gazzetta di Parma”, nelle cui pagine tiene la rubrica di divulgazione medico-scientifica L’umana medicina.

Il Libro: Questa non è una Storia della Medicina: ce ne sono già molte, alcune anche monumentali, destinate però agli addetti ai lavori. È invece una raccolta di affascinanti storie umane sulla ricerca della guarigione, talvolta singolari ma tutte vere. 
Lo stupore infantile illustra il mondo del mito, della medicina magica, degli errori che hanno portato l’uomo temporaneamente fuori strada. Il sogno di Asclepio si sofferma sulle figure di alcuni scienziati, il cui operato è stato tanto determinante da costituire un punto di svolta, che ha diviso il tempo in un “prima” e un “dopo”. Infine, Alla periferia dell’impero racconta vicende in qualche modo afferenti alla medicina. 
Alcuni grandi uomini e memorabili eventi non compaiono nel libro: se ne chiede venia, nella speranza che la lettura di queste storie possa arricchire divertendo e – perché no? – far riflettere sulla nostra fragile condizione.

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