“Il torto. Diciassette gradini verso l’inferno” di Carlo Piano: la vicenda di Donato Bilancia al Santucce

Sabato 16 novembre, alla Chiesa di Sant’Angelo al Cassero alle ore 18.00, l’ospite d’eccezione sarà Carlo Piano, che presenterà al pubblico del Santucce il suo ultimo romanzo “Il torto. Diciassette gradini verso l’inferno”, edito da Edizioni e/o, con il quale nel 2023 lo scrittore genovese si è aggiudicato il Premio Scerbanenco dei Lettori al miglior romanzo noir.

Carlo Piano, conversando con la giornalista Francesca Scartoni, e alla presenza dei cinque autori finalisti della Xª edizione del Santucce Storm Festival, presenterà il suo ultimo lavoro che ripercorre, in forma di romanzo, la vicenda di Donato Bilancia, uno dei più spietati serial killer italiani autore di diciassette omicidi in sei mesi tra il 1997 e il 1998.

Carlo Piano, figlio di Renzo Piano, è un giornalista per vari quotidiani nazionali. Chi era Donato Bilancia? Ladro e gentiluomo alla Arsenio Lupin, nottambulo della suburra genovese, giocatore incallito ma fedele all’azzardo della parola data, Walterino, il più feroce assassino che il Bel Paese ricordi dai tempi del mostro di Firenze. Un bambino che andava bene a scuola e che prese una china storta. Donato Bilancia detto Walter resta un caso senza spiegazione. Enigma ed emblema di quella banalità del male che, come Iago dell’Otello, nella sua evidenza, non risponde. In questo raggelante romanzo, Carlo Piano ricostruisce nei dettagli la vita di quest’anima dannata, di questo oscuro assassino, senza mai cedere a un facile, morboso voyeurismo; indagando senza preconcetti e con tenace coinvolgimento nelle pieghe, nelle motivazioni, nei deliri di questa mente feroce. Responsabile di diciassette omicidi. Come il cannibale Jeffrey Dahmer ma nel giro di appena sei mesi. Un semestre immerso nel sangue. Il cosiddetto serial killer dei treni venne catturato venticinque anni fa e nella primavera del 2000 condannato a scontare tredici ergastoli per i diciassette omicidi dei quali si dichiarò colpevole. Questa è la sua storia, articolata nei diciassette drammatici momenti che ne suggellarono il destino. Diciassette gradini per scendere precipitosamente al male, come in una bolgia. Dal furto all’omicidio con movente, dall’assassinio per vendetta all’omicidio seriale alla rinfusa, fino alla profanazione del cadavere di una ragazza della quale neppure conosceva il nome. Diciassette abomini che, una volta assicurato alla giustizia, gli costeranno il carcere a vita. Uscirà solo una volta, con un permesso di qualche ora, per andare a salutare i genitori sepolti a Nizza Monferrato. Dietro le sbarre prese la laurea, lui che aveva a stento finito di leggere l’abbecedario. Infettato dal Covid morirà poco prima di Natale del 2020, solo come un cane, in una cella infestata dalle ombre, dopo aver rifiutato le cure. Si rifugiò nella religione? Forse baluginò l’idea. Si pentì? Era folle o solo sopraffatto dal rancore? Donato Bilancia detto Walter resta un caso senza spiegazione.

Seguirà poi l’incontro con i cinque autori finalisti del Santucce:

Cristina Carnemolla, “Il mistero dell’Etrusco”
Ilario Giannini e Max Zocca, “A caro prezzo”
Lucia Morini, “Aysha”
I ragazzi e le ragazze del V.I.VA, “Il VIVA racconta intorno ad un tavolo… storie e filastrocche…”
Leonardo Zanelli, “La colonia penale”

Il libro dei ragazzi del VIVA
Storie e filastrocche in un progetto condiviso. Finalista al Santucce Storm Festival, verrà presentato il 16 novembre a Castiglion Fiorentino
Le ragazze e i ragazzi del progetto VIVA sono tra gli autori finalisti della decima edizione del Santucce Storm Festival e alle ore 18 di sabato 16 novembre saranno nella chiesa di Sant’Angelo al Cassero per presentare il loro libro, “Il VIVA racconta intorno ad un tavolo…Storie e filastrocche”.
“Il libro – ricorda la presidente della cooperativa sociale Koinè, Elena Gatteschi – è nato dalla collaborazione con la professoressa Marina Salvi di Unitre ed il coinvolgimento dei ragazzi del Progetto VIVA, Vita Indipendente Valdichiana, coordinato da Stefania Battaglini. Il progetto ha avuto inizio come un laboratorio di scrittura creativa dal titolo “Il sasso nello stagno” e si è sviluppato per un anno con incontri settimanali ed ha quindi realizzato una raccolta di storie e filastrocche nate dai vissuti diretti dei ragazzi e rielaborate collettivamente. I laboratori espressivi, come tutte le attività proposte all’interno del Progetto VIVA, sono strumenti che hanno l’obiettivo di favorire l’espressione di sé, l’aumento di competenze e abilità all’interno di progetti personalizzati”.
Sottolinea Marina Salvi: “Nei nostri incontri i ragazzi e le ragazze, partendo dal proprio vissuto, si sono raccontati, mettendosi in gioco, divertendosi e commuovendosi, comunicando al resto del gruppo anche le difficoltà che a volte incontravano nel percorso che stavamo facendo insieme. Le storie e le filastrocche qui raccolte nascono da spunti individuali che poi sono stati rielaborati collettivamente, diventando patrimonio di tutto il gruppo ed è così che lo presentiamo: il sasso ha provocato tante onde e altre ne provocherà, ne sono sicura”.
Infine, il commento di Stefano Frasi, responsabile area disabilità della cooperativa Koinè: “ringrazio i colleghi della cooperativa, i genitori dell’associazione Vivamente e la formatrice, perché hanno contribuito a realizzare quanto di più profondo e significativo è possibile fare nel lavoro sociale: far sì che ognuno esprima il proprio potenziale, che realizzi ciò che può, nel momento in cui può. Perché tutti noi abbiamo diritto di essere ‘un bambino sul prato’”.
E i ragazzi del progetto VIVA? Ecco alcuni commenti. Tecla: “E’ venuto veramente bello questo libro. Ne sono orgogliosa”. Elisa: “Non mi sarei mai aspettata di iniziare a scrivere storie e a leggerle ai bambini. Da me non me lo sarei mai aspettata “.  Francesco: “Il libro è stata una bella idea e un’esperienza nuova”.

Quello di sabato 16 novembre sarà il penultimo incontro del Santucce Storm Festival prima del gran finale in programma domenica 8 dicembre al Teatro Mario Spina, dove sarà decretata l’opera vincitrice del concorso.

Articoli correlati