Il Valdarno Jazz 2024 comincia da San Giovanni
41esima edizione per il Valdarno Jazz Festival, la manifestazione diffusa che porta in Toscana le grandi stelle del jazz e riesce anche a valorizzare i giovani talenti del territorio; una rassegna figlia della direzione artistica di Gianmarco Scaglia e Daniele Malvisi.
E quest’anno si comincia proprio da San Giovanni Valdarno con due concerti imperdibili.
“Due appuntamenti importanti per una rassegna ormai di lunga data su cui, come Comune, crediamo molto – dichiarano il sindaco Valentina Vadi e l’assessore alla cultura Fabio Franchi – Come di consueto il primo evento ospiterà artisti di fama internazionale e, quest’anno, abbiamo il piacere di avere Paolo Fresu e Omar Sosa il 20 luglio. Martedì 23, nell’appuntamento di solito dedicato ai giovani emergenti di alta qualità, abbiamo voluto valorizzare la vocazione della nostra città per l’educazione musicale e daremo spazio all’orchestra del conservatorio di Firenze ‘Ramsey Lewis Project’. Invitiamo tutti i sangiovannesi ad essere presenti e partecipare alle iniziative. Perché, nel jazz, il pubblico è protagonista come chi sta sul palco”.
Sabato 20 luglio alle ore 21,30 nella splendida e suggestiva cornice di piazza Masaccio il palco sarà per Fresu & Sosa “Food” (ingresso € 18/16 ridotto).
Food, prodotto a quattro mani da Paolo Fresu e Omar Sosa completa la trilogia dei precedenti lavori del duo Alma (2012) e Eros (2016). Avvalendosi del contributo di diversi ospiti come il rapper newyorkese Kokayi, Cristiano De André, il violoncellista brasiliano Jaques Morelenbaum, la cantante sudafricana Indwe e il percussionista americano Andy Narrell indaga sul tema del cibo e sul suo mondo raccontandolo in musica e trattandolo sotto il profilo del gusto, dell’estetica e dell’etica. “Per un intero anno – commentano gli organizzatori e direttori artistici del Valdarno Jazz Daniele Malvisi e Gianmarco Scaglia – sono stati registrati i suoni di cantine e ristoranti oltre le voci di chi in questi luoghi vi lavora. Suoni meccanici di presse e delicati tintinnii di calici, l’olio che frigge, il vino versato in un bicchiere o un coltello che taglia una carota oltre che le voci narranti in lingua italiana, sarda, friulana, spagnola, francese, inglese, giapponese. Sono i racconti di ricette, ambientazioni culinarie e socialità. Tutto ciò diventa la colonna sonora di Food laddove i suoni, debitamente tagliati, equalizzati e messi in loop, fungono da basi per le varie composizioni originali scritte da me e da Omar oltre alla canzone ‘A Cimma’ di Fabrizio de André, unica cover dell’album”.
L’immagine di copertina è del Fantasy Researcher Diego Cusano e il viso della donna con in testa un cappello di spaghetti al pomodoro mette assieme l’anima italiana con quella cubana. Food vuole indagare sul piacere del gusto, della convivialità, della scoperta e del dialogo ma anche sull’importanza di una sana alimentazione oltre che riflettere sulla situazione globale del cibo nel pianeta e sulla sua precaria sostenibilità. Discograficamente parlando, Food è un cd e un doppio vinile oltre ad una serie di video che, raccontando la genesi di questo lavoro, ne fotografano il processo di realizzazione attraverso il racconto dei numerosi protagonisti che lo fanno vivere. Il testo introduttivo è di Carlo Petrin fondatore dell’Associazione Slow Food.
Si prosegue poi con martedì 23 luglio alla stessa ora, 21,30, sempre in piazza Masaccio con l’orchestra del conservatorio di Firenze “Ramsey Lewis Project”, diretta da Dario Cecchini e ad ingresso gratuito.
“Il Progetto Ramsey Lewis – spiegano Malvisi e Scaglia – nasce per omaggiare un grande della musica, uno degli innovatori che hanno portato alla creazione di un Jazz che si sviluppa nelle radici del Soul, del Funk e del Blues definendo così uno stile e un suono: Ramsey Lewis”.
Diretta da Dario Cecchini, docente di sax del conservatorio Cherubini di Firenze e leader dei Funk off, il progetto si pone l’obiettivo di tramandare così la musica e le composizioni di uno dei grandi interpreti della musica black del Novecento e tramandarla alle generazioni future di musicisti.
Fra i protagonisti troviamo Dario Cecchini, sax baritono, direzione musicale, Tommaso Mannelli, sax tenore, Marcello Nesi, tromba, Francesco Onerati, trombone, Giorgia Bardelli, voce, Ilaria Orlandini voce, Claudia Salvini, voce, Mauro Sarti, chitarra, Michele Papadia, piano e tastiere, Dario Lastrucci, basso, Diego Caroppo, batteria, Marta Di Stefano, vibrafono e percussioni e Elia Ciuffini, percussioni.
“L’edizione 2024 sarà la mia ultima edizione alla direzione del festival – conclude Daniele Malvisi – e sono particolarmente contento di avere in cartellone Paolo Fresu che è stato uno dei miei maestri. Il Jazz è una musica importante e attuale che valorizza le diversità e, oggi più che mai, c’è bisogno di un atteggiamento inclusivo e aperto”.