Le Memorie di Giorgio Vasari, il film di Luca Verdone ad Arezzo
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Alle ore 21,00 ci sarà invece la proiezione nel Teatro Petrarca aperta alla cittadinanza. Anche in questo caso ci sarà un dibattito tra il regista Luca Verdone e lo storico dell’Arte Pierangelo Mazzeschi. L’accesso al Teatro Petrarca sarà libero e gratuito, ma per ragioni organizzative occorrerà avere il biglietto segnaposto che si potrà ritirare direttamente al teatro mercoledì 8 maggio dalle ore 17,30 alle ore 19,30 oppure venerdì 10 maggio dalle ore 12,00 alle ore 14,00 e dalle ore 18,00 alle ore 21,00. Sarà possibile prenotarsi on-line presso discoverarezzo.ticka.it dall’8 maggio 2024 ore 18,30.
L’evento è stato realizzato dalle ACLI Provinciali di Arezzo in collaborazione con il Comune di Arezzo e la Fondazione Guido d’Arezzo
Il film “Le Memorie di Giorgio Vasari” di Luca Verdone mette in evidenza l’importanza che questo eclettico artista aretino ha avuto nell’arte, nell’architettura e nella storia dell’arte. Il Regista ci restituisce un Vasari inedito, un uomo molto generoso, altruista, gentile, premuroso e mite. Utilizzando proprio le Memorie del celebre aretino, Verdone ci illustra il Vasari artista, soffermandosi con dovizia di particolari sulla sua attività di pittore ricercato e acclamato.
Vengono sottolineati gli stretti rapporti di Giorgio con la famiglia Medici, la sua venerazione per il grande Michelangelo, il suo amore per la propria famiglia, la sua attenzione per i grandi pittori suoi contemporanei e del passato, il suo grande affetto per la sua città, Arezzo, dove con grande soddisfazione riesce ad acquistare e decorare una bella casa (attuale Casa Vasari in via XX Settembre). Ben narrati anche i rapporti del Vasari col Monastero di Camaldoli, dal quale ottenne importanti committenze: e qui Luca Verdone si sofferma indugiando sui dialoghi tra il Vasari e il camaldolese Frate Severino, dove i due parlano dell’arte e del suo rapporto con la verità; e a specifica domanda del frate se sia compito dell’arte rappresentare la verità e cosa sia la verità in pittura, Vasari risponde che la verità è nella natura e nell’occhio dell’artista che la ritrae.
Oltre al Vasari pittore nel film c’è il Vasari architetto di tante fabbriche medicee, a cominciare dagli Uffizi e dal Corridoio Vasariano che li collega con Palazzo Pitti. C’è il Vasari scenografo a Venezia per le commedie del suo concittadino Pietro Aretino. E c’è anche il Vasari scrittore, primo storico dell’arte, che con umiltà e grande impegno ricerca e descrive le biografie e le caratteristiche artistiche della produzione dei più grandi artisti del rinascimento e di quelli che li hanno preceduti, consegnandoci un’opera memorabile.
Belle anche le scene degli incontri del Vasari con Tiziano Vecellio, con cui discute di disegno e colore – mettendo a confronto la scuola fiorentina con quella veneziana – e con Cecchino Salviati, col quale rammenta quando in gioventù salvarono il David di Michelangelo durante i tumulti fiorentini del 1527.
Papi, cardinali, abati, priori, banchieri, nobili, furono tanti i mecenati che commissionarono lavori al Vasari. E proprio grazie ad un consulto a lui richiesto dal papa possiamo oggi ammirare la Cupola di San Pietro, che gli architetti subentrati al defunto Michelangelo volevano stravolgere.
Luca Verdone ci restituisce un Vasari gigante tra giganti: “Chi considera Vasari una figura di secondo piano dovrebbe andare a riguardarsi i suoi dipinti. Questo progetto ha origine proprio dal desiderio di portare a conoscenza del grande pubblico un personaggio e un corpus di pitture e disegni rimasti immeritatamente nell’ombra”.
Un plauso quindi alle ACLI, al Comune e alla Fondazione Guido di Arezzo per aver portato in città il film “Le Memorie di Giorgio Vasari” e il suo regista, Luca Verdone, che è anche laureato in Storia dell’Arte e quindi esperto dell’argomento narrato nell’opera in proiezione il 10 maggio all’Eden e al Petrarca.
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