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mercoledì | 22-01-2025

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Sassoli al Passioni Festival: “Vittime di Cavriglia tutte innocenti, l’Europa nata sulle ceneri di quegli orrori” Video

Sassoli ha salutato il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, le associazioni partigiane e la comunità di Cavriglia: “Il 25 aprile rappresenta per noi il segno distintivo dell’identità nazionale, elemento fondativo con la Resistenza. L’Italia riscoprì la sua identità. L’eccidio di Cavriglia, di cui non si è mai parlato abbastanza, è una delle pagine più buie della nostra storia più recente. Erano tutte innocenti le vittime di Meleto, Castelnuovo dei Sabbioni, San Martino, Massa dei Sabbioni: la divisione corrazzata Hermann Goering della Wermacht, venuta a sapere della possibile presenza di Partigiani, assassinò 192 persone tra i 14 e i 92 anni. Furono massacrati e bruciati. I fantasmi di quella strage non se ne sono mai andati. E’ importante coltivare la memoria. Camminano sulle gambe dei familiari ed è importante il lavoro di ricerca e ricostruzione storica del vice sindaco e scrittore Filippo Boni,  lavoro che dobbiamo valorizzare. L’Europa è nata sulle ceneri di quegli orrori, la sua ricostruzione rappresenta la risposta politica a quello che è successo ed è uno dei motori fondamentali del processo di integrazione europeo. Dobbiamo coltivare la memoria, riaffermare in questo momento difficile quei valori, è nell’antifascismo che c’è il seme della solidarietà, del progresso, della tolleranza, della cooperazione. Ce la faremo anche stavolta, ricordando il sacrificio di tanti. Perchè anche oggi è resistenza. Buona Festa della Liberazione“. 

L’ideatore del Passioni Festival Marco Meacci: “Un piacere ospitare il grande lavoro di Filippo Boni, anche se in questa modalità di distanziamento. La storia del Passioni Festival va avanti dal 2013 con oltre 100 eventi, portiamo aventi un’idea di cultura aperta e popolare, qualità e accessibilità. L’evento di oggi vuole tenere insieme la vicenda tragica di un territorio e la dimensione e la storia del Paese. Grazie a tutti gli ospiti“.

L’Arezzo Passioni Festival è tornato con un evento online molto partecipato, in attesa di poter organizzare di nuovo serate in presenza. Alla vigilia della Festa di Liberazione, infatti, sulla pagina ufficiale facebook del Passioni (https://www.facebook.com/passionifestival) si è tenuta la prima presentazione del nuovo libro di Filippo Boni “Muoio per te”, pubblicato dal prestigioso editore Longanesi, sul massacro nazista avvenuto a Cavriglia nel luglio 1944. Alla presentazione, moderata dal giornalista Andrea Calcinai, hanno partecipato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, l’ideatore dell’Arezzo Passioni Festival Marco Meacci, il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, il presidente del Corecom della Regione Toscana Enzo Brogi, il professore di Storia Contemporanea dell’Università di Firenze Fabio Bertini e l’autore del libro Filippo Boni, per la regia di Alessandro Forni. 

Una storia, quella narrata da Boni, che tocca da vicino ogni toscano, ma che fuori regione in pochi conoscono. I fatti narrati risalgono agli otto giorni compresi tra il 4 e l’11 luglio del 1944, durante i quali, in quattro diverse località del piccolo comune valdarnese, 192 persone, civili maschi tra i 14 e i 95 anni, vengono trucidati dalle mitraglie naziste senza giustificazione: si tratta di uno dei più grandi massacri mai avvenuti in Italia all’epoca. Le storie di quei 192 uomini uccisi senza pietà né spiegazione, e che rischiavano di essere inghiottite nell’oblio, rivivono in oggi “Muoio per te”. L’autore non solo ha condotto una lunga e accurata ricerca di fonti sulla vicenda, ma è anche biograficamente legato ad essa: è stato proprio suo nonno, sopravvissuto a quella strage, a consegnargli una diretta testimonianza di quei giorni, perché non fossero mai dimenticati. Da lì è iniziata la complessa, dolorosa e necessaria ricostruzione. Il volume, sfruttando un accessibile e coinvolgente linguaggio narrativo, ripercorre fatti realmenti accaduti, terribili, che toccano da vicino la comunità valdarnese, la Toscana, inserendosi in un quadro storico nazionale sanguinoso, aggiungendovi un prezioso tassello, di cui le nuove generazioni non hanno mai sentito parlare. Alla vigilia della Festa di Liberazione è perciò doveroso e significativo ripercorrere quella triste pagina di storia, affinché il testimone di una maggiore consapevolezza possa essere consegnato ai più giovani.

Chi è l’autore

Filippo Boni (1980) si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Firenze con una tesi sui massacri nazisti in Toscana. Giornalista, studioso del Novecento e degli anni di piombo, ha pubblicato numerosi saggi sulla Resistenza e sull’età contemporanea. Per Longanesi ha pubblicato anche “Gli eroi di via Fani” (2018) e “L’ultimo sopravvissuto di Cefalonia” (2019). Ha vinto il Fiorino d’oro del Premio Internazionale Firenze Europa, il Pegaso d’Argento della Regione Toscana ed è finalista del Premio Acqui Storia e Fiuggi Storia.

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