Tosca ad Arezzo, il racconto di una serata che ha dato voce a chi spesso non ce l’ha – Foto
Una serata che ha dato voce a chi voce spesso voce non ha, le migliaia di persone con autismo e le loro famiglie che quotidianamente combattono per i diritti dei propri cari, per l’attuazione di leggi che già ci sono e per vedere riconosciuto il proprio desiderio di vita.
Il primo passo per il riconoscimento dei nostri figli sono la conoscenza e la consapevolezza su cosa sia l’autismo e cosa significhi vivere in questa società vivendo con questa patologia.
Incontrare le persone, parlare con loro, far conoscere la normalità e le potenzialità dei nostri figli questo è quello che vogliamo fare, e grazie a persone straordinarie come Tosca arriviamo dove noi con le nostra sole forze non ce la faremmo. Il concerto è stato straordinario con tanta gente, amici e sostenitori che ci danno forza ogni giorno nel nostro cammino.
E’ chiaro che ci sono tanti ringraziamenti da fare alle istituzioni, agli sponsor, ai partner…. ma su tutti vogliamo abbracciare forte il pubblico che ci dedicato una serata intera e soprattutto Tiziana Tosca Donati (e la sua band) per un concerto sorprendente e toccante. Abbiamo incontrato prima del concerto Tosca e le abbiamo conferito un attestato speciale di amicizia e riconoscimento. Un’artista che come abbiamo scritto sul documento “….è la chiara dimostrazione che il mondo può cambiare, che le persone più fragili possono contare sulle altre persone e che la nostra comunità umana ha ancora un futuro.”
Mai come in questo periodo di pandemia e crisi si è potuto toccare con mano l’inadeguatezza e la debolezza del sistema di protezione delle persone disabili. Il sistema non funzionava bene prima ed oggi rischia di collassare se non impariamo dagli errori e non ci fermiamo per ripartire meglio.
Non chiediamo solo e semplicemente nuove iniziative, nuovi spazi, ulteriori fondi ma chiediamo soprattutto che i nostri figli vengano valutati come essere umani con desideri, talenti e passioni.
Non pazienti ma persone, come diceva quarant’anni fa Franco Basaglia: che sia fatto ciò che da tempo doveva essere fatto. Un progetto che parta dalla valutazione dei nostri figli, un progetto di vita con un piano riabilitativo a cui adattare le attività e non nuove attività a cui adattare i nostri figli.
Un progetto di vita che preveda la vita da adulto di queste persone, con lo studio delle abilità e dei desideri, con la progettazione di un’attività lavorativa, di una casa, lontano da quelle residenze da noi sempre avversate.
Ripartire da dove eravamo non può funzionare. Proviamo a trasformare questo stop forzato in una occasione per una ripartenza diversa.
E’ il momento di scelte coraggiose che capovolgano i paradigmi, che partano dal basso La politica investa sui nostri figli, sulla loro vita.
Il senso del nostro concerto per l’autismo è proprio questo: parlare a più persone possibile, diffondere informazione e far crescere la sensibilità della comunità, rompere gli schemi e lo stigma verso il disabile ed il diverso..sappiamo di chiedere molto ai nostri amici e concittadini ma sappiamo anche che insieme siamo in grado di raggiungere qualunque risultato.
Da parte degli organizzatori, un Grazie al Comune di Arezzo, Fondazione Guido D’Arezzo, Museo Archeologico Mecenate, Usl Toscana Sud Est, Koinè, Officine della Cultura, Conad, Unoinformatica, Lascaux, Dormi da Re, Ecotrade, Rotary Arezzo, Gimar, L’Acetificio Aretino, Coop. Beta 2., Agenzia Venti 5, Vertigo Music, ai volontari del pensionato della Polizia di Stato, al nostro fantastico pubblico e alla band di Tosca.
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