“Una lira per tre vite”, l’indagine storica di Gallorini e Gradassi sulla Resistenza aretina Ar24Tv

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In Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia mercoledì 20 aprile scorso è stata una mattinata di storie aretine sulla Resistenza e sull’antifascismo, tra paure, ombre, inganni e tradimenti. L’evento è stato promosso dalle Acli di Arezzo e dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra di Arezzo.

L’opera, pubblicata dalle case editrici Effigi e Fuorionda, è nata dalla collaborazione tra due dei maggiori ricercatori e conoscitori della storia locale: Santino Gallorini e Enzo Gradassi. Quest’ultimo è scomparso nel maggio del 2020 dopo pochi giorni dalla consegna del libro alla tipografia, dunque la pubblicazione è arrivata postuma. «“Una lira per tre vite” è un lavoro a quattro mani – ricorda Gallorini. – Da un colloquio con Gradassi nel 2015 emerse la comune intenzione di indagare e di fare chiarezza su uno dei casi più delicati e controversi del 1944: la cattura e l’assassinio dei fratelli Tani e di Rossi. Abbiamo svolto il lavoro in parallelo, con attente ricerche da documenti e archivi volte a fare luce su questa vicenda di sangue e a fornire una ricostruzione reale della Resistenza aretina che è stata caratterizzata da luci e ombre».

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Questo libro ha impegnato Gallorini e Gradassi per quasi cinque anni: nonostante le diverse sensibilità e i diversi stili che contraddistinguono i due autori, ad emergere è stata una piena sintonia nel ripercorrere le vicende storiche culminate con i drammatici fatti del carcere aretino. Il vero e proprio lavoro entrò nel vivo nel 2017 con la possibilità di accedere agli atti e ai documenti necessari per comporre fatti e testimonianze degli ultimi giorni di tre figure di primo piano nella liberazione di Arezzo dal nazifascismo e nella rinascita democratica dell’Italia. L’indagine storica ha trovato il proprio cuore nella figura di Sante Tani (primo presidente del Comitato Provinciale di Concentrazione Antifascista e riferimento per le formazioni partigiane), nella sua cattura assieme al fratello e all’amico Rossi, e nel massacro nel carcere.

I lunghi mesi di letture, trascrizioni, analisi e comparazioni da parte degli autori hanno permesso di fare emergere una realtà sfaccettata e complessa, a volte inimmaginabile ma, proprio per questo, fonte inesauribile di riflessioni che saranno proposte nella mattinata del 20 aprile che è stata volutamente organizzata alla vigilia della Festa di Liberazione del 25 aprile. La presentazione del libro, patrocinata da Comune di Arezzo e Provincia di Arezzo, sarà moderata dal professor Ivo Biagianti dell’Università di Siena e sarà aperta dai saluti istituzionali, poi Gallorini ripercorrerà i fatti storici raccolti in “Una lira per tre vite” con un particolare pensiero in ricordo di Gradassi. «Il libro “Una lira per tre vite” – aggiunge Ulisse Domini, presidente dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra di Arezzo, – accompagna in un resoconto veritiero in cui sembra di vivere e vedere i fatti narrati. Io ho perso mio padre nell’eccidio di San Severo nel 1944 nel corso di una rappresaglia nazista in cui furono coinvolti tanti civili: la lettura di queste pagine ha fornito un resoconto di quella storia purtroppo familiare secondo come me l’ero sempre immaginata e aprirà anche una strada importante per raccontare queste vicende all’interno delle scuole».

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