Lancia d’Oro dedicata all’Arezzo, Ghinelli: “Una Giostra che unisce due popoli”
Quella di oggi è una Giostra unica e fortemente significativa, una Giostra che amplifica la sua anima popolare e identitaria accomunando due passioni radicate e sincere che molto raccontano della comunità alla quale appartengono: la tradizione più antica che anima la città e i colori della maglia della squadra di calcio.
Una combinazione apparsa all’inizio “curiosa”, ma immediatamente rivelatasi la più significativa tra quelle finora celebrate, capace di unire due “popoli”, in gran parte già condivisi dalle due passioni, ma che proprio per questo hanno rafforzato il legame con la Città, moltiplicando la partecipazione e amplificando le emozioni.
Una Lancia che è essenza e cuore, rappresentate anche esteticamente nella semplicità di forme e simboli capaci essi stessi di raccontare e testimoniare una storia molto amata. Un campo da calcio, un vecchio pallone, il tifo e la frase più iconica della Giostra si sono fusi in un incastro perfetto nell’elsa, grazie, come sempre, all’abilità del Maestro intagliatore Francesco Conti su bozzetto del pittore e tifoso aretino Paolo Antonio Toci.
E così, il colore amaranto si è aggiunto in questi giorni, a quelli dei quattro quartieri che hanno dedicato momenti della loro settimana alla squadra, in una festa corale piena di entusiasmo. Lo stesso che animerà la giornata di oggi, dove, comunque vada, ancora una volta ad uscire vincitrice dalla Piazza sarà la Città tutta.