Barolo o Brunello? Da un quesito irrisolto, a Castiglion Fiorentino “OMaggio” ai grandi vini d’Italia
Cinque giorni inseriti nel calendario di iniziative culturali, folkloristiche ed enogastronomiche del Maggio castiglionese, in cui la Sala della Misericordia e il Chiostro di San Francesco ospiteranno bottiglie di tutte le regioni del Paese.
La mostra propone un viaggio ideale da Nord a Sud della penisola seguendo una trentina di vini che hanno segnato la storia della viticoltura italiana. Per ogni protagonista, una didascalia offrirà ai visitatori il racconto della sua storia e delle curiosità che lo riguardano. La leggenda che ha dato nome al Tocai friulano, per esempio, o il nome del mercante che ha reso celebre il Marsala in Inghilterra: l’amore per il vino stavolta sceglie la strada della parola anziché quella del gusto.
Tutto frutto della curiosità goliardica e autodidatta di “Barolo vs. Brunello”, il gruppo che ha concepito e organizzato l’esposizione, “fondato” quasi per gioco alcuni anni fa durante una cena estiva fra amici. Barolo o Brunello? La diatriba iniziata per decidere quale fosse il vino migliore è sfociata in una sfida a colpi di degustazioni. Da questo antefatto, visite in cantina, competizioni fra vitigni e altre iniziative, hanno arricchito l’esperienza della comitiva, unita sul piano social da una pagina Facebook e un profilo Instagram.
«Ci interessa tutto ciò che ruota intorno al vino. Niente di professionale, ma c’è tanta passione» spiega Paolo Albucci, uno dei sedici componenti di Barolo vs Brunello.
Il percorso di OMaggio tratta la Toscana con un occhio di riguardo ma tocca tutte le regioni, nell’intento di costruire una foto di gruppo esaustiva delle eccellenze vinicole dello stivale.
«Bisogna ricordare che dietro a ciascun prodotto ci sono tanta dedizione e tanta fatica», continua Albucci. «Buono o meno buono, ogni vino va sempre rispettato».
La mostra, a ingresso gratuito, è stata progettata e allestita senza l’aiuto di sovvenzioni o sponsor. Nemmeno le bottiglie saranno in vendita.
«Non è questa la nostra intenzione», spiega il portavoce di Barolo vs. Brunello. Un aspetto che però non esclude la volontà di coinvolgere nell’evento piccole aziende dei dintorni, secondo gli organizzatori valorose ma poco conosciute, a cui sarà dedicato un apposito corner per mettere in vista le loro produzioni. «Con questa esposizione ci piacerebbe avvicinare al mondo del vino il maggior numero possibile di persone», conclude Albucci. «A volte si tende a comprare la prima bottiglia che capita al supermercato, sottovalutandone il peso a tavola. In realtà il vino si sposa perfettamente al cibo: sarebbe importante saperli abbinare».
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