Bierfest Pratovecchio, la Notte del Porto: l’atmosfera, le luci e i suoni di un mito

La mongolfiera all’ingresso, un toro meccanico da domare, incontri di pugilato fra attraenti lottatrici sul ring. Con “Il Porto” i giovani nottambuli di allora hanno imparato che per andare a ballare sulle piste di Poppi potevano guardare in su e seguire i raggi di luce che dal locale bucavano l’oscurità del cielo. L’avevano chiamato così in onore del vecchio porto sull’Arno, utilizzato in passato per trasportare il legname dei monti del Casentino. Fino alla chiusura, legata alla costruzione di alcuni condomini poco distanti, al Porto se ne sono inventate di tutti i colori. Grazie alla fantasia e all’impegno del proprietario Pierangelo Pieri e del suo team, dal ’78 in avanti, quattro volte a settimana, le pareti dell’edificio hanno vibrato di musica e divertimento, richiamando non solo i giovani del luogo, ma da tutta la Toscana e dall’Emilia Romagna.

Molti dj dell’epoca si daranno il cambio stasera per accendere il Kauzen Stadium di Pratovecchio con la stessa energia e passione. Ma occhio a non scambiare l’iniziativa per semplice passatismo, avverte Baggione Dj – al secolo Massimo Istanti -, uno della vecchia ciurma discotecara e portavoce dell’evento con Arezzo24.

Bianca: La Notte del Porto è solo un tuffo nel passato o bisogna aspettarsi qualche sorpresa?

Baggione Dj: Fin dal primo momento, con Enrico Beni, presidente dell’Associazione Pratovecchio Europa e autentico motore della Bierfest e con il team di Radio Italia 5, che trasmetterà la serata in diretta radio e Tv sul canale digitale terrestre 699, abbiamo scartato l’idea del puro revival. Invece, ci siamo ispirati alla storia del Porto, dalle hit degli anni ’70-’80-’90 in poi. Vorremmo far rivivere il locale come se fosse aperto adesso, anche con la musica e i disk jockey di oggi. Sarà una festa per chi ha vissuto Il Porto, chi ne ha sentito parlare e chi lo scoprirà per la prima volta stasera. Tutta l’organizzazione è in mano all’Associazione Pratovecchio Europa e Radio Italia 5. Grazie a loro saremo in diretta radiofonica e sul digitale terrestre, al canale 699. In questo modo anche chi non parteciperà dal vivo potrà seguire l’evento. Anticipo solo che ci sarà una scenografia con cui abbiamo cercato di ricreare un angolino della discoteca, ma non sarà l’unica sorpresa. Il messaggio che vogliamo far arrivare è: “noi del Porto oggi, nel 2019, siamo così”. Non ci metteremo né parrucche, né pantaloni larghi.

Bianca: Secondo lei cosa rendeva Il Porto speciale rispetto agli altri locali?

Baggione Dj: Curavamo molto la musica e i piccoli dettagli. Abbiamo organizzato serate bellissime perché eravamo parecchio innovativi. Una volta a settimana andavamo in Romagna per la scelta dei dischi, per gli adesivi. Pierangelo Pieri è sempre stato veramente all’avanguardia, aveva una marcia in più e si informava in continuazione. E forse un po’ di merito va anche a noi che ci abbiamo lavorato, dai baristi ai buttafuori, a chi si occupava delle luci e della consolle. Era proprio una grande famiglia.

Bianca: Il Porto ha fatto successo soprattutto grazie alla sua originalità. Secondo lei cosa dovrebbe proporre una discoteca oggi per spiccare nella night life?

Baggione Dj: Servono innovazione e tanto amore per il lavoro che si fa, perché la gente lo percepisce. È chiaro che se non si crea nulla di interessante per i ragazzi… La musica che si ascolta adesso quando si va a ballare è sicuramente valida per i tempi. Ma vedo che se mettono Donna Summer impazziscono tutti, anche se non sanno chi è. Oggi c’è un certo appiattimento: si apre la discoteca, si fa il tavolo, si brinda e ci si interessa solo all’immagine. Chi veniva al Porto non sapeva quasi mai cosa sarebbe successo. L’ambiente, l’atmosfera, l’odore, le luci, i suoni. Quel locale era tutto questo insieme.

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