Marama, la nuova luce della moda by Eleonora Beni, la casentinese pronta a incantare Firenze

Nata a Bibbiena ma fiorentina d’adozione, è il tipo di persona a cui non piace stare con le mani in mano. Mentre studiava all’Accademia Italiana Arte Moda & Design nel capoluogo toscano si è aggiudicata nel 2017 il terzo posto del concorso Techtextil, collegato a una fiera internazionale che si tiene ogni due anni a Francoforte, in Germania. Oggi, con un doppio titolo di laurea (italiano e inglese), Eleonora collabora con Ferragamo, ma porta avanti anche il marchio che ha inventato.
Con New Fashion Architect, l’evento in programma sabato 19 gennaio, lo stile Marama si offre al pubblico di Firenze e non solo. Tra gli ospiti del fashion show, brillano i nomi di alcuni vip del settore, come Stefano e Jerry Ferragamo, lo stilista Bruno Tommassini, Gaspare Di Salvo (capo ufficio stile di Stefano Ricci), Nicola Laurenzi (uno dei direttori di Braccialini). Oltre alla sfilata, il ponte che la serata costruisce con il mondo degli architetti fiorentini è il punto di partenza di una chiacchierata con questa giovane imprenditrice.
Bianca: Architettura e moda insieme. Perché questo evento per promuovere il tuo brand Marama by Eleonora Beni?
Eleonora Beni: La Palazzina Reale in Piazza della Stazione a Firenze, dove si svolgerà il fashion show, è gestita dalla Fondazione Architetti di Firenze. Io ho chiesto di affittare questa location. Perciò ho dovuto un minimo adattare la collezione che presenterò, dandole comunque un riferimento all’architettura. Prima del fashion show sarà proiettato un video introduttivo, in cui paragono i più grandi architetti fiorentini al costume di moda. Subito dopo partirà la sfilata, che si dividerà in varie micro-collezioni. La prima parte è dedicata allo sportswear, la seconda è il ready-to-wear (entrambi uomo/donna); l’ultima parte, l’alta moda, sarà solamente femminile. 25 outfit in tutto. Durante il fashion show ci saranno momenti di danza dove i ballerini indosseranno i miei capi.
Bianca: Giovane come sei ha già tanti traguardi alle spalle. In Casentino stai diventando una specie di star?
Eleonora Beni: Io vivo a Firenze, in Casentino sono stata un po’ di più nell’ultimo periodo perché ho sfruttato casa mia come magazzino dove sistemare tutti i vestiti del défilé. Quando torno sto con i miei o con le amiche di sempre, ho poco tempo, non vado molto in giro. Un po’ di “celebrità” ci sta: diciamo che o le persone mi fanno un sacco di feste o non mi dicono nulla, in posti come il mio paese funziona così.
Bianca: Tra i tuoi modelli ci sono Valentino e Karl Lagerfeld. Qual è il capo di abbigliamento che vorresti aver disegnato tu?
Eleonora Beni: Non ho un brand o uno stilista che prendo come mio unico punto di riferimento. Gli stili che mi appassionano di più sono quelli degli anni ‘40 e ‘50, dove la moda è cambiata totalmente partendo da Dior e Chanel, che hanno rivoluzionato il modo di vestire la donna.
Bianca: Quale fotografia faresti della moda italiana oggi?
Eleonora Beni: In questo momento non c’è un outfit che racchiude perfettamente la moda italiana di oggi. Sarebbe complicato, probabilmente impossibile. Penso che ci sia stato un miglioramento rispetto agli anni passati perché non c’è più quel riferimento costante all’anoressia. Come foto femminile, direi quella di una donna in carriera, con uno stile classico che però non rinuncia al fashion, soprattutto grazie a materiali e tessuti nuovi, agli accessori. Per quanto riguarda l’uomo, se guardiamo a Pitti o altre fiere in cui si ricercano tendenze, si dice che l’uomo di oggi è il dandy. In un certo senso è vero, però in realtà parliamo di un uomo che anziché la giacca sceglie il maglione: l’eleganza che non rinuncia alla comodità.
Bianca: Come ti vedi fra 5 anni? Ti piacerebbe rimanere in Italia o punti all’estero?
Eleonora Beni: Il fatto che io ancora non sia andata via e abbia organizzato un fashion show in Italia significa che comunque voglio provare a restare. Vorrei portare avanti il mio marchio, ma anche continuare a lavorare per un brand importante perché secondo me far parte di un team fa crescere, è molto utile. Poi ho capito che anche se sei in Italia nulla ti impedisce di andare all’estero a fare ricerche o altro. Non escludo di trasferirmi in un altro Paese, non è una cosa che mi spaventa. Prima però vorrei provare a farmi spazio qua.