Agricoltori aretini in piazza, grande adesione alla manifestazione di Venturina Terme
Tanti trattori, un mare di bandiere verdi e una miriade di cartelli, spiritosi, seri, originali per dire che così non va.
Le voci raccolte alla partenza del pullman, che ha accompagnato gli agricoltori aretini a Venturina Terme (Campiglia Marittima LI), oggi “capitale” della protesta, raccontano bene le difficoltà di un settore strategico non ancora sufficientemente attenzionato. I costi alle stelle, soprattutto dei carburanti, rischiano di far precipitare i bilanci aziendali e di mettere ko le aziende che, con difficoltà, stavano uscendo dal tunnel della pandemia. La fauna selvatica distrugge raccolti e produzioni ed è un problema irrisolto che causa danni ingenti, poco o nulla risarciti.
Sono queste le principali questioni sul tappeto, a cui si aggiungono problemi nuovi: lo spettro della peste suina che potrebbe affacciarsi anche in Toscana come ha già fatto in altre regioni; la mancanza di una politica irrigua capace di garantire alle imprese acqua in quantità sufficiente tutto l’anno, per contrastare gli effetti di una crisi climatica sempre più evidente; la necessità di valorizzare la multifunzionalità, fondamentale strumento per migliorare il reddito aziendale e consentire la sopravvivenza di tante strutture altrimenti destinate alla chiusura. Problemi che creano tante, troppe incertezze e che scoraggiano il ricambio generazionale.
A sottolineare la condivisione dei messaggi lanciati dagli agricoltori la presenza di tanti sindaci e rappresentati delle istituzioni locali, a cui, prima della manifestazione Cia Arezzo ha presentato un documento con idee, soluzioni e richieste per dare un futuro all’agricoltura.