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mercoledì | 05-03-2025

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“Azienda innovativa, crisi tradizionale”, operai in sciopero all’Opificio Tecnologico

“Registriamo strategie, progetti, annunci. Tutto bene ma quasi tutto non realizzato. Così abbiamo praticamente esaurito la cassa integrazione, stiamo ‘raschiando il barile’ delle ferie e dei permessi, non si lavora a pieno regime e non si è ancora riscosso lo stipendio di luglio”.
Gianni Rialti, della Fiom Cgil, descrive il disorientamento dei 35 lavoratori dell’Opificio Tecnologico di Terranuova Bracciolini che scioperano oggi per 8 ore e che faranno altrettanto lunedì.
“Negli incontri che abbiamo avuto con l’azienda non abbiamo registrato la tradizionale conflittualità che può manifestarsi in situazioni di questo tipo. L’azienda continua a fare annunci e strategie che, sulla carta, avrebbero già dovuto saturare la produzione. La realtà, poi, è drammaticamente diversa e pone seri interrogativi sul futuro di 35 lavoratori e di altrettante famiglie. Qui l’età media è bassa, non si arriva certamente a 40 anni”.
L’Opificio Tecnologico, ancora sulla carta, è collocato in un mercato in espansione. Il sito aziendale parla di produzione di elettronica di potenza, digitalizzazione industriale, stampanti 3D. Ancora nel sito si può leggere: “Opificio Tecnologico nasce prima come Startup Innovativa e poi come gruppo industriale, per R&S, Innovazione, progettazione, realizzazione di prototipi e prodotti nel settore dell’IT, dell’elettronica e della meccatronica, attività di supporto in progetti di R&S per altre Startup ed imprese”.
Sulla carta è quindi un’azienda del futuro che, però, – afferma Rialti – “sembra non riuscire a realizzare quanto è in grado di immaginare e progettare. Uno scarto, tra teoria e prassi, che rischiano di pagare i lavoratori”.

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