Questo è “l’orgoglio toscano; un risultato del territorio, un passaggio con il quale si concretizza un’azione bellissima, l’assunzione di 60 persone provenienti da una crisi aziendale che ha duramente colpito l’area metropolitana“. Il presidente Eugenio Giani interviene alla riunione in remoto fra Regione Toscana – presente anche il consigliere delegato al lavoro Valerio Fabiani -, l’azienda Laika (rappresentata dall’amministratore delegato Andre Miethe e dalla direttrice del personale Monica Rigacci), i sindacati – portavoce Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze e Prato e Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim Cisl Firenze e Prato -.
Sul tavolo l’accordo che il 22 dicembre è stato sottoscritto tra sindacati e azienda e che prevede l’assorbimento di 60 dipendenti di Bekaert. E la firma del patto tra Regione, comuni, associazioni sindacali e Laika S.p.a. per gli impegni istituzionali che seguiranno l’attività dell’azienda nei siti di San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa.
Giani ringrazia sia la società, che si è dimostrata “parte della Toscana unendo alla sua esigenza produttiva una parte della soluzione al problema Bekaert“, sia i sindacati: “Hanno favorito questa soluzione, agendo anche come forza di governo e dimostrando l’importanza della fiducia da parte dei lavoratori“. Il combinato disposto fra Laika e Bekaert, continua il presidente, è “il metodo con cui vogliamo lavorare, azionando le sinergie tra attrazione degli investimenti e gestione delle crisi aziendali“.
Quella di oggi è una tappa importante, concordano tutti. “Ma noi”, prosegue il governatore, “lavoriamo per il circuito dell’acciaio in Toscana, da Piombino a Figline, con l’ingresso dello Stato sia nell’acciaieria che nella riattivazione della trafileria in Valdarno. Siamo pronti ad affiancare Invitalia con Sici per investire, a fianco di nuovi soggetti imprenditoriali, nella reindustrializzazione di Figline”.
In evidenza, precisa Valerio Fabiani, “una nuova linea produttiva di Laika a Tavarnelle e un’espansione occupazionale. Si procede alla stabilizzazione di 33 lavoratori a tempo determinato e, appunto, all’assorbimento di 60 unità provenienti dalla cassa integrazione collettiva della ex Pirelli“. Il verbale istituzionale rinvia a un accordo quadro riferito a viabilità, infrastrutture, parcheggi e trasporto pubblico locale da Figline ai siti di Laika.
“La Regione”, ricorda Fabiani, “ha favorito il piano di sviluppo ed espansione di Laika mettendo a disposizione incentivi per le assunzioni anche per il 2021 e voucher formativi per la riqualificazione professionale dei dipendenti. Sempre per la riqualificazione professionale c’è la possibilità di un ulteriore bando per la formazione continua rivolto alle imprese, che sarà reso operativo nei mesi del 2021. Questi strumenti regionali si aggiungono all’incentivo nazionale per l’assunzione di personale da aziende in crisi previsto dal Decreto Cura Italia e allo sgravio contributivo della Naspi al netto dei periodi di cassa integrazione già consumati”.
La rete dei centri per l’impiego della Regione sarà inoltre a diposizione per il disbrigo di tutte le pratiche necessarie ad assunzione e formazione. Soddisfazione da parte dei sindacati e della stessa azienda. “In un momento in cui tante persone sono senza lavoro, grazie a questo accordo Laika sarà in grado di dare una risposta occupazionale al territorio del Chianti e ad un nucleo di lavoratori Bekaert“, è il commento di Daniele Calosi (Fiom Cgil).
“L’accordo con Laika è importante per due aspetti. Uno di natura sociale, perché nell’ambito di pochi chilometri si trova una soluzione occupazionale per 60 persone che provengono da una vertenza complicata come quella della Bekaert. E ci si arriva anche grazie all’accordo voluto e siglato dal sindacato con le istituzioni e Laika nel 2011, che ha consentito all’azienda di investire e avere oggi un’occupazione più che raddoppiata.
Il secondo aspetto è di natura sindacale: se non vi fosse stata la mobilitazione dei lavoratori e del sindacato Bekaert avrebbe chiuso il 4 settembre 2018. Invece i lavoratori hanno scelto di combattere, come hanno dimostrato i promotori della cooperativa, che hanno consentito a dicembre 2019 la proroga di ulteriori sei mesi di cassa integrazione e oggi la ricollocazione di alcuni”.
Riguardo a Bekaert, Fiom ribadisce la richiesta di intervento allo Stato “direttamente nel processo di reindustrializzazione dello stabilimento per ricollocare i restanti lavoratori ancora in cassa integrazione e, una volta a regime alla luce dell’intervento pubblico, tornare a contare un’area produttiva con 318 posti di lavoro. Questo consentirebbe di avere, rispetto a quella vertenza, un saldo occupazionale positivo di 60 unità“. Da Calosi il ringraziamento ai lavoratori e a tutte le parti coinvolte in questa concertazione: “Questo territorio conferma il valore strategico di relazioni sindacali proficue tra sindacati, istituzioni e aziende“.
Alessandro Beccastrini di Fim-Cisl sostiene che “con questo accordo si accende una luce di speranza nel periodo natalizio per tante famiglie: il miglior regalo che un sindacato possa far trovare sotto l’albero ai lavoratori, dopo anni difficili. Portiamo nello stabilimento italiano Laika sei milioni di investimenti e trattamenti migliorativi per i lavoratori e al tempo stesso contribuiamo a parte della soluzione della vertenza Bekaert. Con la Regione e i comuni, dentro un accordo quadro che prevede impegni di fattibilità di infrastrutture e interventi sulla viabilità e sui trasporti pubblici, rinnoviamo la forza lavoro di Laika di 170 unità”.