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lunedì | 10-02-2025

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Boom di uomini che fanno mestieri “femminili”, crescono estetisti e receptionist

Studio Susini Group: 420mila uomini (+33% negli ultimi 10 anni) invadono le professioni “rosa” e producono Pil per 31 miliardi. Oltre al settore infermieristico, per quasi l’80% costituito da personale femminile ma ormai da tempo caratterizzato da forte presenza maschile, non mancano babysitter, insegnanti elementari ma pure estetisti e receptionist maschi. Negli ultimi anni, il mondo del lavoro sta assistendo a un cambiamento epocale: sempre più uomini stanno occupando posti in campi che, fino a qualche decennio fa, erano considerati esclusivamente “femminili”. Le cause di questo fenomeno sono da riscontrarsi in più motivazioni. Il superamento degli stereotipi di genere, la crescente richiesta di lavoro in determinati settori e politiche aziendali sempre più orientate alla parità hanno spalancato le porte a un numero sempre maggiore di uomini. Secondo una ricerca di Susini Group StP, studio fiorentino leader nella consulenza del lavoro, si stima che il numero di uomini impiegati in professioni storicamente femminili sia aumentato del 33% negli ultimi dieci anni. Oggi oltre 420mila uomini in Italia lavorano in settori considerati tradizionalmente “rosa”, contribuendo per oltre 31 miliardi di euro al PIL del nostro Paese.
Le 10 professioni “femminili” con più uomini addetti sono le seguenti:
– infermieristica: 95.000 uomini;
– operatori nel settore della ristorazione: 82.000 uomini;
– addetti alle vendite al dettaglio: 75.000 uomini;
– assistenza sanitaria domiciliare: 61.000 uomini;
– insegnamento nella scuola primaria: 48.000 uomini;
– addetti alle pulizie: 41.000 uomini;
– assistenti all’infanzia: 35.000 uomini;
– assistenti sociali: 31.500 uomini;
– segreteria e receptionist: 28.000 uomini;
– parrucchieri ed estetisti: 23.000 uomini.

«Se questa tendenza continuerà a crescere, potremmo assistere a un mercato del lavoro sempre più inclusivo, dove le barriere di genere saranno solo un ricordo del passato. Il futuro del lavoro sembra destinato a essere più equo e più bilanciato per tutti»,

commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group StP.

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